Umanizzare le cure significa occuparsi del paziente non solamente dal punto di vista biologico o della malattia, ma anche e soprattutto sotto il profilo psicologico e relazionale. In altre parole, secondo questo approccio, tra medico e paziente, si instaura una relazione umana tra persone che ne curano altre. Il percorso di umanizzazione delle cure quindi, mira a far sentire il paziente una persona e non solo un malato. In particolare, nell’ambito della pediatria, l’attenzione ai bisogni emotivi, affettivi e sociali dei bambini e degli adolescenti ricoverati, si realizza attraverso una vasta gamma di interventi che coinvolgono i genitori e il personale sanitario, generando ulteriori risultati clinici e benessere nei piccoli pazienti. Interris.it, in merito a questi temi e all’apertura del “reparto di pediatria più bello e accogliente del mondo” e della relativa raccolta fondi nell’ambito del Nuovo Policlinico da parte della Fondazione De Marchi di Milano, ha intervistato il dott. Francesco Iandola, direttore esecutivo della Fondazione De Marchi.
L’intervista
Dottor Iandola, quali caratteristiche e quali servizi avrà il nuovo reparto di pediatria?
“Il nostro progetto ha come obiettivo quello di renderlo uno spazio a misura di bambino e dei genitori che lo accompagnano. Deve essere soprattutto bello, perché la bellezza aiuta a stare bene e a portare benessere a tutti. Ci saranno degli spazi adeguati alle esigenze di ognuno. Mettiamo a disposizione le risorse per renderlo un luogo meraviglioso, dove i giovani pazienti possano giocare e di studio dove potranno continuare il loro ciclo scolastico. Abbiamo pensato anche a degli specifici spazi per ascoltare musica ed altre forme di intrattenimento digitale. Saranno presenti anche dei luoghi appositamente rivolti ai genitori per avere momenti di relax o fare smart working”.
Avete attivato un’apposita raccolta fondi per il nuovo ospedale pediatrico che terminerà l’11 novembre. Qual è stata la cifra distintiva di questa campagna? In che modo, chi lo desidera, può dare il proprio contributo?
“Abbiamo girato un nuovo video che riteniamo molto bello e siamo orgogliosi di ciò che è stato fatto. La promozione della campagna ha visto la collaborazione dello studio ‘Olimpique’ ed abbiamo realizzato un video che non mostra il bambino nella sofferenza perché, in qualità di fondazione De Marchi, pensiamo di essere qui per allontanare il più possibile da loro la sofferenza e, al contrario, abbiamo mostrato la loro forza e il loro coraggio che, ogni giorno, sono in grado di trasmettere a noi e ai genitori che li accompagnano. Il loro sorriso è la cosa più bella che riceviamo noi che li aiutiamo e, il nostro video, intende incentivarli a fare ancora meglio e a dare loro uno spazio bellissimo dove possano ricevere tutte le cure necessarie. Per donare basta inviare un sms o fare una chiamata da rete fissa al numero 45581 entro l’11 novembre”.
Quali sono i vostri auspici per il futuro per rendere la cura sempre più a misura di bambino?
“Intendiamo rendere la cura sempre più umana e a misura di bambino. Ciò significa migliorare l’accoglienza, i processi di ricovero e ricreazione, attraverso un percorso più umano dal primo momento in cui si entra in ospedale, attraverso il sorriso ed un’attenzione speciale per ogni paziente e per i loro accompagnatori”.