I 5 consigli della psicologa per vivere bene la Fase 2

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“Siamo appena entrati nella Fase 2. Un debole raggio di luce dopo il lungo lockdown che però va affrontato nel modo giusto perché, come a gran voce è stato sottolineato, non è un ‘tana libera tutti’. Da oggi si presenteranno due scenari: da un lato c’è chi penserà che tutto torni alla normalità, dall’altro ci sarà chi è terrorizzato all’idea di dover riaffrontare i contatti interpersonali nonostante guanti, mascherine e distanziamento sociale. I due estremi, come sempre accade, sono entrambi pericolosi e fuorvianti perché rischiano di strutturare atteggiamenti disfunzionali come irresponsabilità nel primo caso, ipocondria e ossessività nel secondo”. E’ quanto scrive, per In Terris, la dottoressa Susanna Cirone, psicologa psicoterapeuta ufficiale del Centro di Terapia Strategica con la quale, in passato, parlammo delle “trappole della mente”, quella grave patologia neuropsichiatrica denominata Disturbo Ossessivo Compulsivo (Doc).

Fine della quarantena

Oggi le abbiamo chiesto cinque semplici consigli per affrontare positivamente la fine del lockdown senza cadere in nessuno dei due atteggiamenti disfunzionali: irresponsabilità o ipocondria. “Per fornire 5 indicazioni concrete ed utili ad affrontare la Fase 2 – sottolinea la dott.ssa Cirone – occorre partire dal presupposto che il virus, nemico invisibile che ha stravolto e travolto le vite di tutti gli umani, c’è e continuerà ad esserci fin quando non sarà trovato un antidoto e che, ad oggi, siamo riusciti ad arginare, almeno parzialmente, i suoi effetti devastanti assumendo comportamenti che tutti noi conosciamo; atteggiamenti sintetizzati nella frase – amplificata da media e social – #iorestoacasa che entrerà a far parte della storia dell’umanità”.

La dottoressa Susanna Cirone

I 5 punti

“Ora – prosegue la psicologa – ci attende una fase più difficile ma assolutamente necessaria ed inevitabile nella quale imparare a convivere con il Covid-19 proteggendo, allo stesso tempo, noi stessi e chi ci sta accanto. Ecco allora i 5 punti fondamentali che, da oggi, tutti dobbiamo attuare per ricostruire passo dopo passo il ritorno alla normalità che, vorrei ancora una volta sottolineare, sarà possibile se evitiamo che il contagio torni a travolgerci”:

  • Estremo senso di responsabilità e senso civico attenendosi scrupolosamente alle norme stabilite dalle svariate task-force di scienziati che da mesi lavorano incessantemente per assicurare il benessere della comunità; potremo concederci piccoli spazi di libertà e assaporarne il piacere fino a ieri negato.
  • Evitare il panico: la paura è in tutti noi ed è assolutamente sana e funzionale perché ci aiuta a proteggerci; ma se assume dimensioni eccessive si trasforma in panico che, invece, rischia di farci perdere lucidità gettandoci nell’ansia o nell’angoscia, generando anche atteggiamenti di diffidenza verso l’”altro”
  • Apprendere le notizie solo da fonti ufficiali (Organizzazione Mondiale della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Protezione Civile, Riviste Scientifiche) evitando tutte quelle teorie prive di fondamento scientifico o, addirittura, complottiste, che da mesi affollano soprattutto il web e che determinano un’infodemia non meno pericolosa del Covid-19.
  • Pur nell’incertezza che aleggia su tutti noi, iniziare a riprogrammarsi con piccoli ma concreti obiettivi attuabili nel presente e che possano rappresentare i primi passi verso una rinascita personale, sociale ed economica.
  • Individuare come poter trasformare questa crisi in opportunità: sì, perché ogni crisi racchiude in sé un’opportunità di cambiamento e miglioramento; in questi lunghi giorni di “attesa” ognuno di noi ha incontrato se stesso, ha percepito emozioni sopite nella vita frenetica a cui era abituato e da qui si può ripartire per modificare alcuni aspetti personali così da vivere in maggior sintonia con se stessi.

“Vorrei concludere – chiosa la dottoressa Cirone – con una frase tratta dal libro Covid-19 : Il virus della paura – Scienza e Informazione ai tempi del Coronavirus (Paesi Edizioni – 2020) a cura di Massimo Andreoni, infettivologo dell’Università di Tor Vergata e Giorgio Nardone, psicologo–psicoterapeuta e Direttore del Centro di Terapia Strategica che, dal mio punto di vista, esplicita in modo formidabile l’importanza dell’impegno di ogni singolo individuo: ‘Se lo strumento della scienza e della tecnologia ci potranno condurre fuori da questo porto delle nebbie, sarà però ancora una volta l’uomo a salvare se stesso'”.

Milena Castigli: