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“Una farfalla per sempre”: Hospice a misura di paziente

Papa Francesco esorta a proteggere i fragili "con coraggio e amore". In tutta Italia testimonianze di vicinanza ai malati e prossimità alle loro famiglie

Gli hospice come luoghi di salvaguardia della sacralità della vita. Papa Francesco ne riconosce e sollecita il “quotidiano impegno di attuazione del progetto di Dio sulla vita“. Il Pontefice esorta gli hospice a proteggere i fragili “con coraggio e amore, con lo stile della vicinanza e della prossimità“. Devono prendere le distanze dalla “cultura dello scarto che propone solo itinerari di morte”. E invece non si può eliminare la sofferenza sopprimendo chi soffre. La politica, quindi, deve dare “precedenza ai bisogni essenziali” dei cittadini, “troppo spesso trascurati a favore di argomenti di moda che hanno meno a che fare con la loro vita quotidiana”. La priorità indicata da Jorge Mario Bergoglio è mettersi al loro servizio e ascoltare le loro necessità. Lontano dalle ideologie che “distillano la realtà e dalla pressione mediatica”. Che “la trucca e non la rende essere autentica nella sua espressione“. Un aspetto essenziale è la cura per gli anziani e le persone alla fine della loro vita. Da accompagnare attraverso lo sviluppo delle cure palliative. “Gli operatori”, ribadisce il Papa, “per natura, hanno la vocazione di fornire cura e sollievo, non potendo sempre guarire”. La vita va difesa fino al suo termine naturale senza lasciarsi coinvolgere “in questa cultura dello scarto che è un po’ dappertutto”. Gli anziani, i malati e tutti coloro che sono “rimasti indietro” non vanno abbandonati all’esclusione e alla solitudine”.

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Fonte: Vatican news

Progetti

In questo ambito i progetti si moltiplicano. Un’area lettura, televisore, saletta per i colloqui accogliente e riservata per i pazienti e i loro familiari, separata dallo spazio dedicato alle cure. Sarà così composta la sala relax attrezzata per i pazienti del reparto di oncologia dell’ospedale Mazzini di Teramo e per i loro familiari. È questo l’ultimo progetto di raccolta fondi portato avanti dall’associazione “Morena, una farfalla per sempre” Ets di Bellante, che in questi anni di attività ha donato materiale per oltre 100mila euro tra Oncologia, Radioterapia ed hospice dell’Ospedale Mazzini. L’iniziativa è stata presentata al Bim di Teramo alla presenza del direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, con il primario di Oncologia la dottoressa Katia Cannita, il sindaco di Bellante Giovanni Melchiorre. Il presidente del Bim di Teramo Marco Di Nicola. La psicologa Lisa Reginelli e a nutrizionista Gabriella Scarpone, in rappresentanza dell’associazione e il presidente della Proloco di Bellante, Aldo Valentini.

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Foto di Parentingupstream da Pixabay

Paziente al centro

“Parlare di umanizzazione in sanità”, dichiara il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia, “significa parlare di un nuovo modo di intendere la cura, non incentrata solo sulla malattia, ma sul malato nella sua totalità. È quindi basilare occuparsi anche dell’ambiente fisico e relazionale in cui viene curato, affermando definitivamente il principio della centralità del paziente” “Un plauso all’incessante attività del presidente dell’associazione Giovanni Signorile“, afferma il sindaco di Bellante, Giovanni Melchiorre, “con questa iniziativa si contribuisce sensibilmente a migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e dei loro familiari, cercando anche di eliminare il più possibile il “pellegrinaggio del malato” che va a farsi curare fuori perché non trova sul territorio adeguati e sufficienti servizi”. Intanto anche l’Asl di Sassari ha il suo primo hospice, unico nel nord ovest Sardegna, e la sua prima Rsa, che ospiterà 54 posti letto di residenza sanitaria assistenziale e 6 posti letto di hospice. La nuova struttura, accreditata il 28 marzo, accoglierà i primi pazienti il 6 maggio. L’immobile è stato riqualificato per ospitare 60 posti letto e servizi su una superfice di circa 5mila metri quadri su quattro piani, un’area verde e ampie verande. Servizi, hall per l’accoglienza, cucina, sala ristorazione, palestra, piscina riabilitativa, ambulatori e stanze di degenza singole e doppie, dotate di servizi igienici e impianto di ossigeno.

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Foto di Tim Kilby su Unsplash

Supporto

La residenza fornirà ospitalità continuativa 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana, erogando prestazioni sanitarie di recupero funzionale e inserimento sociale a utenti affetti da malattie croniche o da patologie invalidanti, non autosufficienti e non assistibili a domicilio, ma che non necessitano di ricovero in strutture ospedaliere o di riabilitazione globale. Ad aggiudicarsi la gestione è stata la cooperativa Medihospes. “La prima rsa pubblica e il primo hospice del nord ovest Sardegna completano l’offerta sanitaria nel territorio”, ha dichiarato il direttore generale dell’Asl, Flavio Sensi. “Presto apriremo anche a Ploaghe”, annuncia. “Così si dà un segno di speranza”, ha rimarcato l’arcivescovo di Sassari, monsignor Gianfranco Saba. Per il direttore sanitario dell’Asl, Vito La Spina, “l’evoluzione demografica impone di programmare per affrontare la cronicità delle patologie“. 

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