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Handbike, cosa dobbiamo imparare dall’incidente di Alex Zanardi

Risale a pochi giorni fa la notizia relativa al nuovo intervento neurochirurgo al quale il campione paralimpico Alex Zanardi è stato sottoposto presso l’ospedale San Raffaele di Milano in seguito al gravissimo incidente occorso lo scorso 19 giugno mentre si trovava a bordo della sua handbike in Val d’Orcia sulla strada provinciale che raggiunge Pienza.

Alex Zanardi – grazie alla sua tempra adamantina corredata alla sua grande umanità – rappresenta un fulgido esempio da seguire per tutte le persone con disabilità in quanto, dopo il grave incidente automobilistico del 15 settembre 2001 che gli costò l’amputazione di entrambi gli arti inferiori, combatté come un leone e grazie ad un grande allenamento e ad uno spirito oltremodo combattivo è riuscito a divenire l’atleta paralimpico più apprezzato in Italia e al mondo per le sue leggendarie vittorie in handbike che hanno contribuito a far diventare la sua disabilità un punto di forza e di ammirazione.

Il grave incidente dello scorso 19 giugno ha suscitato numerose riflessioni riguardo alla sicurezza del ciclismo e paraciclismo su strada, in particolare è utile ricordare che il Ministero dell’Interno, acquisito il parere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con circolare n. 27/12/2017 n.300/A/9648/17/104/1 ha assimilato le handbike ai cosiddetti velocipedi a patto che non superino le dimensioni previste dall’articolo 50 del Codice della Strada.

Compiuta questa doverosa premessa normativa è fondamentale sottolineare che, vista la forma particolare della handbike, al fine di salvaguardare ulteriormente la sicurezza di chi pratica questo splendido sport è fondamentale che le istituzioni preposte attuino una modifica della normativa vigente in tal senso, prevedendo ad esempio una scorta tecnica di maggiore entità per tutte le manifestazioni sportive su strada alle quali partecipano atleti in handbike ed in seconda istanza è auspicabile un maggior stanziamento di risorse economiche per incentivare l’edificazione di nuove piste ciclabili con l’obiettivo di consentire il transito in maggior sicurezza – specialmente in ambito urbano – a ciclisti e paraciclisti.

In ultima istanza desidero rivolgere un accorato abbraccio ai familiari di Alex Zanardi e rivolgere a lui il più sentito grazie a nome mio e di tutte le persone con disabilità in quanto ci ha insegnato il valore dello sport come potente fattore di inclusione e di emancipazione sociale. Sono certo che presto tornerai a correre e ad insegnarci il valore più profondo ed autentico della vita.

 

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