Che fine ha fatto Greta? Molti di voi se lo saranno chiesto. Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg, la paladina del clima che ha ispirato il movimento globale “Fridays for future”, dopo aver utilizzato il suo “anno sabbatico” per girare il mondo e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della salvaguardia del Pianeta, è tornata sui banchi di scuola per concludere la sua carriera scolastica. C’è chi dice che la paladina del clima e i “Fridays for Future” siano scomparsi, ma non è così.
Greta, ora diciassettenne, sta continuando la sua battaglia da portavoce di quel movimento che da oltre 85 settimane, ogni venerdì, protesta per chiedere al mondo un rapido cambiamento in materia di politiche ambientali. Senza togliere energie allo studio, continua la sua battaglia sui suoi canali social, virtualizzando la protesta e raccogliendo ancora più adesioni dai ragazzi del Web: nonostante una breve scomparsa anche dalla rete, a causa di un’influenza i cui sintomi sembravano molto simili a quelli del Covid-19, l’attivista ambientale, ritornata in piena salute, ha impugnato nuovamente, tastiera alla mano, il suo “scettro virtuale” di paladina del clima.
Dopo l’ultimo vertice UE, che ha visto, dopo due giorni di trattative estenuanti per trovare l’intesa sul Recovery Fund e sul bilancio 2021-2027, (quasi) tutti i capi di Stato e di governo europei soddisfatti, la diciassettenne ha “twittato” contro il consiglio europeo e contro le istituzioni in materia di inquinamento e di sostenibilità, scrivendo: “Come previsto, il Consiglio europeo, fra alcune belle parole, ha portato vaghi, incompleti e distanti obiettivi climatici quasi impossibili da tracciare, e una completa negazione dell’emergenza climatica. Finché continueremo a giocare alle loro condizioni, questo è tutto ciò che otterremo: le briciole rimaste!”. E poi ha aggiunto: “Possiamo avere quante riunioni vogliamo, ma finché l’emergenza climatica non viene tratta come una vera emergenza non ci sarà alcuna azione”.
Greta ha annunciato, inoltre, che donerà 100mila euro alla Stop Ecocide Foundation “per sostenere il loro lavoro e rendere l’ecocidio un crimine internazionale” e altri 100mila euro per combattere la diffusione del Coronavirus nell’Amazzonia brasiliana. Fondi che derivano dal premio di un milione di euro ricevuto dall’attivista nell’ambito del progetto Gulbenkian per l’Umanità.
Sembrerebbe “agire” di più ma con minore incisività, Greta, stavolta… Forse perché il mondo del Web è sicuramente più “istantaneo” e globale, ma coinvolge ancora meno l’opinione pubblica? Forse perché le tv si stanno dimenticando di lei? Forse perché noi la stiamo dimenticando? La cosa è molto strana.
Ci sarebbero tantissime occasioni per parlare di lei: la siccità estrema e gli incendi che vengono usati da essa, i cambiamenti climatici provocati dall’inquinamento e dal nostro stile di vita, le nuove tempeste tropicali e le alluvioni che vengono scatenate…
Fenomeni estremi che qualcuno potrebbe immaginare “normali”, perché ciclicamente sempre accaduti, ma che la scienza definisce “estremamente anomali”.
Gli esperti dicono che, rilevamenti alla mano, la situazione sta peggiorando di anno in anno e che “tra un po’ sarà troppo tardi”.
Sarebbe, quindi, il momento giusto per vedere in televisione la ragazzina che, a dicembre dell’anno scorso, è stata nominata “person of the year 2019” dal TIME! Ma oggi non è così! È diventato virale, quest’estate, il video di quel ghiacciaio in Alaska che si è sgretolato davanti al dei turisti ed è finito in mare, creando, dopo un gran boato, una enorme onda di risacca. Un anno fa quelle riprese avrebbero fatto il giro del mondo, da un telegiornale all’altro, e Greta si sarebbe palesata. E invece no. Perché?
Forse è il momento di trovare una nuova paladina? Forse vogliamo un volto nuovo da vedere in tv?
Alla fine del film “Tomorrowland”, i protagonisti, per salvare il mondo, si rivolgono ad un gruppo di bambini e dicono loro: “Cerchiamo sognatori”. Come siamo messi a giovani sognatori? Candidati ne abbiamo? Nuove/nuovi “Greta” cercasi!