Fino alla verità attraverso la scienza. “Nel corso dei decenni la prova scientifica ha assunto un ruolo sempre più importante“, afferma a Interris.it il professor Francesco Saverio Romolo insegna all’Università di Bergamo dall’aprile 2019.
La scienza al servizio della verità
Docente dei corsi di Criminologia, Forensic Medicine for Medical Technologies e Medicina legale, il professor Romolo è tra i più autorevoli esperti in Italia di applicazione della scienza all’accertamento della verità. Le scienze forensi sono diventate popolari anche attraverso serie televisive come Csi. Con il professor Romolo abbiamo approfondito come è cambiato il lavoro dello scienziato forense negli ultimi anni.In che modo la scienza aiuta l’accertamento della verità nelle indagini?
“Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo, la prova scientifica inizia a diventare uno strumento sempre più importante nella attività di polizia. Nel 1903 Salvatore Ottolenghi, medico legale cresciuto professionalmente con Cesare Lombroso a Torino, fondò la prima scuola di polizia scientifica al mondo a Roma”.Può farci un esempio?
“Agli inizi del XX secolo, le scuole ed i laboratori di Polizia Scientifica si diffondono prima in Europa e poi negli Stati Uniti, dove il primo laboratorio di indagini scientifiche è lo Scientific Crime Detection Laboratory istituito nella Law School della Northwestern University nel 1930. Il suo primo direttore è Calvin Goddard, che era stato particolarmente apprezzato dalla giuria del processo per il ‘massacro di San Valentino’ per il suo lavoro sull’identificazione delle armi da fuoco”.A cosa si riferisce?
“Goddard sviluppò il microscopio comparatore, rivoluzionando l’esame dei proiettili, delle cartucce e di altre tracce. Edgar Hoover, capo dello United States Bureau of Investigation comprese immediatamente l’importanza delle conoscenze scientifiche nelle indagini, ed inviò lo Special Agent Charles Appel a studiare a Chicago con Goddard, per poi aprire nel 1932 il laboratorio del Bureau, che diventerà l’attuale FBI Laboratory”.Perché la scienza aiuta l’accertamento della verità quando si indaga su un crimine?
“Perché la scena del crimine è ricca di segni, lasciati dal criminale, che possono essere letti da chi è in grado di leggerli e tali segni sono comprensibili a chi ha una formazione scientifica. Le tracce del criminale possono essere rinvenute anche sulla vittima, così come le tracce della vittima e della scena del crimine possono essere individuate sullo stesso criminale. Questi scambi furono descritti per la prima volta da Edmund Locard nel 1920 e sono conosciuti come ‘principio di interscambio’, secondo cui ogni contatto lascia una traccia”.Come deve agire lo specialista di indagini scientifiche?
“Non deve limitarsi a leggere tali segni, ma deve interpretarli e spiegarne il significato al Giudice. La letteratura con Dupin e Holmes e la televisione con serie come CSI, NCIS, RIS Carabinieri hanno contribuito alla popolarità delle scienze forensi, provocando negli ultimi anni un vero e proprio ‘CSI effect'”.Cioè?
“Questo fenomeno ha reso più popolare lo studio delle materie scientifiche ma ha anche fornito una visione distorta delle indagini scientifiche, rendendo più difficile il lavoro degli specialisti di scienze forensi. I protagonisti televisivi mostrano strumenti che non esistono, utilizzano metodi inapplicabili e raggiungono conclusioni scientificamente insostenibili ma le loro avventure appassionano milioni di spettatori in tutto il mondo. Sono dunque necessarie conoscenze scientifiche sempre aggiornatissime e competenze comunicative per affrontare un diffuso eccesso di aspettative”.Cosa ci dicono le informazioni scientifiche?
“Le informazioni scientifiche non sono più vere o più importanti di altre, sono solo scritte in un linguaggio diverso. Per comprendere un testimone che parla una lingua straniera, il Giudice ha bisogno di un traduttore. Per comprendere e spiegare il significato di una traccia di DNA serve uno specialista che conosca la biologia. Per rendere visibile e studiare un’impronta digitale latente, è necessario uno specialista che conosca la chimica. Per comprendere quando è avvenuta la morte di una vittima o qual è la causa di una lesione è indispensabile un medico legale”.Nei casi come l’esplosione di Beirut quale contributo può derivare dalle scienze forensi?
“Un bell’esempio di come si possa comunicare efficacemente le informazioni tecnico-scientifiche è lo studio dell’esplosione che ha devastato Beirut il 4 agosto 2020. Lo studio dei video dell’incendio e della successiva esplosione ha consentito di interpretare alcuni segni, come il cambiamento del colore dei fumi, con le conoscenze scientifiche. Non sempre questo è possibile. Nella maggior parte dei casi si indaga su eventi avvenuti in assenza di testimoni oculari e videoregistrazioni. Per questo motivo è fondamentale sviluppare nuovi strumenti tecnologici in grado di ‘leggere’ le tracce sulla scena del crimine più rapidamente e più efficacemente”.In che modo?
“Da qualche mese partecipo con la mia Università (Bergamo) ad un ambizioso progetto europeo denominato RISEN (Real time on-site forensic trace qualification). Il progetto, coordinato da ENEA, intende sviluppare sensori ipertecnologici da utilizzare in rete sulla scena del crimine. Le informazioni raccolte saranno fornite agli investigatori ed al Giudice utilizzando tecniche di realtà aumentata. Tra i 20 partecipanti al consorzio RISEN (in rappresentanza di 12 paesi europei) anche il Consorzio CREO – Centro Ricerche Elettro Ottiche ed il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS)”.Con quali prospettive?
“Tra quattro anni avremo strumenti nuovi e potenti che potranno aiutare a fare indagini migliori in tutto il mondo. Volutamente ho detto indagini e non indagini scientifiche. Gli scienziati nella realtà non fanno miracoli, come nelle puntate di CSI. Il loro ruolo è aiutare i veri protagonisti delle indagini che sono sempre i magistrati, i carabinieri e i poliziotti. Gli scienziati sulla scena del crimine sono come i musicisti: per quanto possano essere bravi, il successo di una sinfonia si deve al direttore dell’orchestra. Fortunatamente in Italia sono nati grandi investigatori, conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, come il giudice Giovanni Falcone ed il dottor Gianni De Gennaro”.