“I giusti di Sicilia”, la memoria che afferma la legalità

L'esempio di contrasto alla criminalità organizzata portato avanti a Marsala attraverso la promozione di una cultura della legalità al centro "I giusti di Sicilia". Interris.it ha intervistato il fondatore di questa realtà, don Francesco Fiorino

Don Francesco Fiorino (@ Christian Cabello)

Onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita per combattere la mafia ed affermare ad ogni latitudine il principio di legalità è fondamentale per far si che, la presenza della criminalità organizzata, diventi sempre meno pervasiva e le giovani generazioni possano crescere libere da questo giogo, facendo propri con decisione i baluardi della giustizia e dell’impegno per il bene comune.

L’esperienza di Marsala

A Marsala, in provincia di Trapani, grazie all’impegno dell’Opera “Monsignor Gioacchino Di Leo”, al patrocinio della Diocesi di Mazara del Vallo e dall’amministrazione comunale di Marsala, qualche tempo fa, è stato inaugurato il centro “I giusti di Sicilia”, un luogo di cultura e memoria di legalità che ha l’intento di impegnarsi per un Paese migliore. Interris.it, in merito a questa iniziativa di legalità e prossimità alla comunità, ha intervistato don Francesco Fiorino, sacerdote della Diocesi di Mazara del Vallo da trentacinque anni, in cui ha svolto diversi incarichi, fondatore e direttore del centro “I giusti di Sicilia” nonché curatore dell’omonimo testo che racchiude le biografie di dodici personalità siciliane le quali, con il loro esempio, hanno contribuito a gettare le basi di un futuro di legalità e fraternità universale.

Foto di Moshe Harosh da Pixabay

L’intervista

Don Fiorino, come nasce e che obiettivi ha il centro socioeducativo “I giusti di Sicilia”?

“L’obiettivo fondamentale del centro socioeducativo ‘I giusti di Sicilia’ è il far scoprire ai cittadini le persone positive, che hanno fatto del bene al nostro Paese, dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Siamo arrivati a una sessantina di personalità del mondo della letteratura, musica, scienza e coloro che hanno lottato contro la mafia e la corruzione perché, purtroppo, si conoscono più i cattivi dei buoni”.

In che modo, attraverso la vostra azione, svolgete un’opera di educazione alla legalità per essere prossimi alla comunità?

“La presentazione di queste importanti personalità, per noi, rappresenta una forma educazione alla legalità, al bene comune e ai diritti. Ogni anno organizziamo un concorso dal titolo ‘Terra senza mafia’ e, nel centro che utilizziamo su un immobile confiscato, ricordiamo Paolo Borsellino il quale, nel corso della sua carriera, è stato procuratore della Repubblica a Marsala. Il centro è visitato anche da scolaresche e gruppi di giovani a cui vogliamo dare un esempio concreto. La legalità e la giustizia non possono essere solo un’idea, ma devono essere uno stile di vita”.

Quali sono i vostri auspici per il futuro in riguardo allo sviluppo dell’Opera Monsignor Gioacchino Di Leo e per il centro socioeducativo “I giusti di Sicilia”?

“Il centro socioeducativo ‘I giusti di Sicilia’ è una delle attività dell’Opera Monsignor Gioacchino Di Leo della Diocesi di Mazara del Vallo. Abbiamo case di accoglienza, progetti di aiuto per le famiglie bisognose e operiamo anche nell’ambito educativo perché, come diceva il cardinale Martini, ‘educare è come seminare, se non si semina non si raccoglie nulla’. Bisogna avere il coraggio di continuare a dare segni di bene e di pace”.

In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra opera?

“Noi accettiamo sia le persone che desiderano venire a darci una mano nelle iniziative che facciamo sia delle donazioni. Le nostre attività sono svolte per la maggior parte da volontari”.