“Nutriamo la salute“: è questo lo slogan scelto dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche per l’edizione 2024 della Giornata Internazionale dell’Infermiere, un’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli di sé” con i ricoverati negli ospedali, con gli anziani, con i giovani e con tutti coloro che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno un infermiere. Per approfondire l’argomento, Interris.it ha intervistato la presidente della Fnopi, la dottoressa Barbara Mangiacavalli.
L’intervista
Dottoressa, per la giornata dell’infermiere di quest’anno avete scelto lo slogan “Nutriamo la salute”: cosa si intende?
“Con questo slogan siamo voluti tornare alle radici della professione. Con ‘Nutriamo la salute’, vogliamo recuperare il senso di quella parola, ‘Nurse’, da cui prende il nome la nostra professione. Come infermieri, ogni giorno, nutriamo la salute, ovvero la difendiamo, la proteggiamo, la tuteliamo, per farla crescere. Offriamo ai cittadini competenza, preparazione e formazione costanti e lavoriamo per migliorare la capacità di cura, di relazione, di dialogo e di ascolto degli assistiti”.
Il nostro Sistema sanitario ha subito, nel corso degli ultimi anni, continui tagli economici: che ripercussioni sugli infermieri?
“La nostra professione da anni è costretta a fare i conti con numerose criticità che hanno portato a registrare una forte carenza di professionisti. In questo contesto diventa imperativo attuare misure che prevedano la riorganizzazione della rete di assistenza e, allo stesso tempo, la valorizzazione di tipo giuridico e professionale della professione, rispetto all’evoluzione delle competenze e ai livelli stipendiali”
Quali sono le difficoltà che incontra chi vuole intraprendere la professione di infermiere?
“La nostra è una professione che, dal punto di vista tecnico – scientifico e relazionale, è molto impegnativa, difficile da conciliare con la vita privata e sottopone gli infermieri a situazioni di particolare sovraccarico psicofisico. Soprattutto le donne, che rappresentano il 76% degli infermieri, e che – mi piace ricordarlo oggi che celebriamo la nostra Giornata in concomitanza con la Festa della Mamma -, nella maggior parte dei casi, sono le più penalizzate negli sbocchi di carriera e le più esposte ad aggressioni fisiche o verbali sul posto di lavoro. Per questo, come Federazione, abbiamo aperto un canale di confronto costante con le Istituzioni affinché con coraggio rilancino politiche di valorizzazione della professione sia nei percorsi formativi sia di carriera, così da renderla nuovamente attrattiva per i giovani”.
Quali sfide affrontano attualmente gli infermieri nel sistema sanitario?
“Ogni giorno la Federazione, e tutti gli infermieri che rappresenta, lavora per ridurre le distanze e le diseguaglianze per fornire un’assistenza sempre più specializzata e di prossimità. Offriamo un servizio al Paese che è riconosciuto dai nostri cittadini e all’interno delle equipe multiprofessionali, ed è sempre di più all’altezza dei bisogni di salute e di assistenza delle persone. Un’attività fondata su solide basi disciplinari e scientifiche che fa sì che le infermiere e gli infermieri italiani siano un anello importante del Sistema sanitario nazionale e siano presenti in tutti i setting assistenziali, dove è possibile riconoscere e cogliere bisogni di salute sempre più complessi, in continua e rapida evoluzione e, spesso, inespressi”.
Quali sono i valori che guidano il lavoro di un infermiere?
“Rispetto, comprensione, fiducia e integrità sono i valori che guidano la nostra professione nel prendersi cura di chi ha bisogno. Questo fanno gli infermieri nella loro attività quotidiana: prendono in carico la persona e le sue necessità. La relazione diventa tempo di cura, colma i vuoti. Proprio attraverso la relazione possiamo porci in ascolto di pazienti e cittadini, trasformandola in uno degli elementi cardine del Sistema salute”.