“Ciao sono Valentino del Bertie’s Bristrot, stasera alle 20.00 passo a casa sua per consegnare le pizze – saluta affettuosamente Valentino -. É uno scherzo? – risponde incredulo l’interlocutore – noi non le abbiamo ordinate -. É un mio regalo, non voglio nulla in cambio”. Con queste parole Valentino Buonincontri, dal 2018 ristoratore e proprietario del ristorante-pizzeria Bertie’s Bistrot di Nola (NA), racconta la sua riapertura all’insegna della solidarietà.
Un grande desiderio, ora non più nel cassetto
Valentino è un ragazzo umile, gentile e sensibile, senza grilli per la testa ma con tanta volontà, l’esempio di quell’Italia buona pronta a ripartire senza avere paura di rimettersi in gioco. “Da quando ero piccolo ho sempre avuto il desiderio di poter aiutare il prossimo, in silenzio e nel piccolo delle mie possibilità, sicuramente, ma volevo esserci – racconta Valentino -. Fino a qualche anno fa ho sempre lavorato presso altri locali, ma ora che ho un locale tutto mio ho la possibilità di poter realizzare questo mio desiderio. Così ora, dopo due mesi di chiusura, ho pensato che potesse essere questa l’occasione giusta per far sentire la mia vicinanza a quelle famiglie che al limite, a causa dell’emergenza coronavirus, hanno perso il lavoro, non riuscendo a permettersi la gioia di una pizza”.
Lo chef Valentino Buonincontri con Monsignor Pasquale Capasso Vicario della Diocesi di Nola, durante il momento di consegna dei voucher pizza
Come hai individuato le famiglie?
“Mi sono rivolto alle parrocchie per avere dei riferimenti, indicazioni su chi potesse avere davvero bisogno di questo piccolo gesto. In fondo voglio solo regalare un momento di felicità, è quello il significato della pizza. Il vescovato, tramite la casa, mi ha dato una lista di persone ‘bisognose’ ed io ho deciso di regalare 200 voucher pizza, ma se dovesse presentarsi la necessità, sarò disposto a metterne anche altri a disposizione, non ne ho dubbi”.
Cosa hai provato quando hai dovuto chiudere il tuo locale data l’emergenza del momento?
“Non nascondo che inizialmente la sensazione non è stata del tutto negativa, i primi giorni è stato anche bello perché ho recuperato un po’ le forze – sorride e sospira Valentino (ndr) -. I ritmi nel locale sono sempre molto frenetici e solitamente sono attivo 365 giorni all’anno, senza un attimo di tregua, ma Bertie’s è la mia vita e non potrei stare senza. Successivamente, però, quando ho realizzato che la chiusura si sarebbe prolungata più del previsto ho cominciato a tremare, la paura in parte ha preso il sopravvento. Le bollette sono arrivate lo stesso, il canone dell’affitto, la paga dei dipendenti…insomma, le spese non sono mancate, però ho deciso di non demordere, e di provare a guardare con fiducia verso il futuro”.
Com’è stato riaprire?
“Tornare a lavoro ha avuto un sapore speciale questa volta, non torniamo da un classico periodo di vacanze. Ora davvero possiamo capire e apprezzare ogni singolo momento trascorso insieme. La gioia del ritrovarsi e la felicità negli occhi dei miei colleghi non la dimenticherò mai”.
Come hai pensato di affrontare questi prossimi mesi?
“Per ora abbiamo riaperto lavorando con la formula Delivery e credo che continueremo così per i prossimi mesi. Ho intenzione anche di fare delle nuove assunzioni in cucina nei prossimamente, però se il Governo non ci aiuta, costringendoci solo a ridurre gli ingressi nel locale, sarò costretto a tagliare il personale in sala, cosa che non vorrei mai fare, mi si stringe il cuore solo al pensiero. Nel ristorante ci sono ragazzi che con lo stipendio fanno vivere le loro famiglie, mogli, figli e lasciarli a casa significherebbe abbandonare tutte queste persone ad un destino ignoto. Quindi per piacere non ci lasciate soli – sottolinea quasi commosso il ristoratore (ndr)”.