La gestione integrata di acqua e suolo di fronte ai cambiamenti climatici

Logo Interris - Rapporto Onu: "Nel mondo 1 persona su 3 non ha accesso a acqua pulita"

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L’acqua è l’oro blu del terzo millennio. Perciò la gestione integrata di acqua e suolo di fronte ai cambiamenti climatici deve essere gestita in sinergia tra soggetti pubblici e privati. L’innovazione tecnologica, infatti, diventa dirimente per assicurare la sostenibilità della risorsa idrica. Soprattutto in tempi di scarsità di precipitazioni come quella che abbiamo vissuto recentemente. Sono tre le parole d’ordine individuate dagli esperti. E cioè efficientamento. Digitalizzazione dei trasporti. Distribuzione dell’acqua. Sono i temi al centro del tavolo di confronto “Acqua pulita. Qualità dell’acqua”. Ossia garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua. E delle strutture igienico-sanitarie”. In linea con l’obiettivo 6 dell’Agenda 2030.

Acqua e suolo

TerrEvolute Festival della bonifica organizzato dall’Università di Padova. Oltreché da Anbi Veneto. Anbi nazionale. Consorzio di bonifica Veneto orientale. Comune di San Donà di Piave. Il Festival (www.festivaldellabonifica.it) è patrocinato da Ministero per la Transizione ecologica. Ministero dell’Agricoltura. Regione Veneto. Conferenza dei sindaci della Venezia Orientale. Coldiretti. Cia. Confagricoltura. Sul tema acqua si sono confrontati Carlo Bedoricchio (Consorzio di bonifica Acque risorgive),  Attilio Toscano (Università di Bologna -Distal). Alberto Barausse (Università di Padova – DiBio). Monica Manto (Viveracqua -Acque venete). Laura Marianna Leone (Cirf- Centro italiano per la riqualificazione fluviale). Andrea Minutolo (Legambiente).

Bonifica

Insieme i consorzi di bonifica possono contribuire al raggiungimento dell’obiettivo 6 dell’Agenda 2030. Che interessa appunto la qualità dell’acqua anzitutto. Attraverso le funzioni della gestione integrata di acqua e suolo. Svolte istituzionalmente sul territorio italiano. Attraverso un grande patrimonio di impianti. Canali. Infrastrutture. Risorse. Professionalità. Sono due i percorsi paralleli. Che emergono dal tavolo di confronto degli esperti. Con l’obiettivo di assicurare sostenibilità e tutela delle acque. “Le sfide che possono essere colte dai consorzi devono seguire due strade principali“, spiega il professor Attilio Toscano. Ordinario di Idraulica Agraria e Sistemazioni Idraulico-Forestali. Vicedirettore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (Distal). Alla Alma Mater Studiorum -Università di Bologna. 

Migliori pratiche

Le due strade sono l’efficientamento-digitalizzazione dei sistemi di trasporto. E la distribuzione dell’acqua per ottimizzarne l’uso. Mediante l’introduzione sempre più capillare di pratiche e tecnologie. In grado di produrre energia idroelettrica. Sfruttando l’immenso patrimonio di infrastrutture idriche a disposizione. Restituendo ai corpi idrici acque di qualità sempre migliore. Grazie ad esempio all’uso di “nature-based solutions”. Integrate opportunamente nel reticolo di drenaggio e scolo. Il professor Toscano è certo che i “Consorzi di bonifica sapranno proseguire nel percorso virtuoso di continuo miglioramento. Che li vede impegnati già da diversi anni”. Serve la condivisione di conoscenze da parte di tecnici ed esperti. Oltreché le esperienze e le migliori pratiche nella gestione sostenibile della risorsa idrica. Il mondo delle bonifiche “può e deve stimolare l’avanzamento della ricerca e dell’innovazione tecnologica. La formazione di nuove professionalità. E l’educazione alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. A salvaguardia di tutti e delle future generazioni“.

Sostenibilità

Anche sul piano etico e giuridico, l’apporto del mondo delle bonifiche è strategico. Nell’elaborare nuove soluzioni. Che scaturiscono dall’esperienza. Dall’innovazione. E dalla sperimentazione. Da condividere attraverso codici etici e accordi. Per costituire la base dei precetti normativi della sostenibilità. Secondo il professor Toscano “in questo particolare momento storico è centrale il ruolo dei consorzi di bonifica”. Perché “svolgono una funzione centrale per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico a scopo irriguo. Ma anche per la sostenibilità ambientale dell’intero processo di distribuzione idrica. Per la difesa idraulica dei territori agricoli.

Giacomo Galeazzi: