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“Siate genitori sull’esempio di Maria”: il Card. Menichelli sulla crisi educativa

La riflessione del Card. Edoardo Menichelli dal pulpito della Chiesa di San Nicolò di Fabriano alla Novena della Madonna del Buon Gesù

“Cari genitori, cari fedeli tutti, è facile pregare la Madonna, meno facile è imitare la Madonna!”. Inizia così la riflessione del Card. Edoardo Menichelli dal pulpito della Chiesa di San Nicolò di Fabriano (in provincia di Ancona).

Il cardinale, dal 14 luglio 2017 arcivescovo emerito di Ancona-Osimo, ha partecipato nelle varie chiese di Fabriano alla Novena della Madonna del Buon Gesù. Presenti a San Nicolò, il parroco, don Aldo Buonaiuto e mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano-Matelica. “Grazie Eminenza per le sue parole così profonde sulla Madre di Dio”, ha scritto sulla pagina Facebook della parrocchia don Buonaiuto.

Una nuova educazione contro la crisi educativa

Nell’educazione abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia. Una speranza di bellezza, di bontà; una speranza di armonia sociale”. Sono le parole di Papa Francesco pronunciate lo scorso ottobre rilanciando l’urgenza di un nuovo Patto Educativo mondiale.

“Oggi – ha spiegato il Papa – ci è richiesta la parresìa necessaria per andare oltre visioni estrinsecistiche dei processi educativi, per superare le semplificazioni eccessive appiattite sull’utilità, sul risultato (standardizzato), sulla funzionalità e sulla burocrazia che confondono educazione con istruzione e finiscono per atomizzare le nostre culture; piuttosto ci è chiesto di perseguire una cultura integrale, partecipativa e poliedrica. Ci serve il coraggio di generare processi che assumano consapevolmente la frammentazione esistente e le contrapposizioni che di fatto portiamo con noi; il coraggio di ricreare il tessuto di relazioni in favore di un’umanità capace di parlare la lingua della fraternità”.

“Il valore – ha evidenziato il Papa – delle nostre pratiche educative non sarà misurato semplicemente dal superamento di prove standardizzate, bensì dalla capacità di incidere sul cuore di una società e di dar vita a una nuova cultura”.

Il card. Menichelli con don Aldo Buonaiuto e, a destra, don Ernesto Ventura Perez

Maria prima educatrice

Cosa insegna oggi Maria come donna, come madre, come sposa a tutti noi, a questa società molto turbata dall’identità soggettiva e personale? Cosa dice la Madonna a me e a voi che siamo suoi ‘figli’?”. Da qui parte la riflessione del cardinal Menichelli incentrata sulla figura di Maria come prima educatrice (di Gesù, degli apostoli, dei cristiani) e dunque come modello educante per tutti noi. Non solo per i genitori, ma anche per gli insegnanti, gli educatori, i sacerdoti, gli animatori, i catechisti e quanti si confrontano ogni giorno con giovani, bambini, ragazzi.

La riflessione del card. Menichelli

“Nei miei anni da sacerdote, così come da vescovo e poi cardinale, ho presente un punto fermo: con i santi non si scherza, meno che meno con la Madonna! Oggi dunque meditiamo la parola ‘madre’: è il titolo più solenne dei tanti che appartengono alla Vergine di Nazareth, perché Maria è madre di Dio. E’ Madre ma è anche Vergine: un mistero insondabile”, incalza il cardianale dal pulpito.

“Dinanzi a questo mistero, è necessario assumere uno ‘sguardo adorativo’ che diventa ‘adorazione del mistero’. Non è importante capire come abbia operato lo Spirito Santo con la Madonna. I misteri non si capiscono: si adorano. O ci credi o non ci credi. Se ci credi, ti illuminano nella tua quotidianità di genitore, di adulto, di credente”.

“Maria – prosegue il Cardinale – dice di sì all’angelo pur sapendo che suo figlio sarebbe stato crocifisso. In questo sta la sua grande partecipazione attiva nell’opera di misericordia di Dio. Gesù, con la sua vita, morte e resurrezione, abbatte il muro tra l’umanità peccatrice e la santità di Dio”.

Il card. Menichelli con mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano-Matelica

“Fate crescere i vostri figli come Gesù: in sapienza, età e grazia”

“Contemplando nei Vangeli la vita di Maria come madre di Cristo, contempliamo i passi della Madonna nel cammino educativo e di crescita di Gesù bambino. Maria, si legge nei vari passi della Sacra Scrittura, lo porta in grembo, lo accoglie con gioia, lo allatta, lo presenta ai Magi per l’adorazione, lo protegge con Giuseppe da Erode, lo aiuta a crescere in sapienza, età e grazia“.

“Cari genitori, questi vostri figliuoli dovete aiutarli a crescere in età ma anche in sapienza e grazia. Non solo nelle palestre e nei campi sportivi. Dovete crescere persone complete, anche spiritualmente!”.

Inoltre, evidenzia il card. Menichelli, “Maria aiuta Gesù a crescere anche rimproverandolo: ‘Tuo padre ed io ti cercavamo’, si legge nel Vangelo. La Madonna sa rimproverare suo figlio, anche se lei al contempo è figlia sua. Ma come lo rimprovera? Qui sta la lezione per ogni educatore: con verità ed amabilità”.

“Mi permetto di sottolineare alcune conseguenze pratiche della vita di Maria per i genitori di oggi. La maternità – ma anche la paternità, mettiamoli insieme – devono diventare esempi educativi. Maria non ha abbandonato suo figlio sotto la Croce; né ha gridato ‘voglio giustizia’ dinanzi ai persecutori. Perché la prima giustizia davanti a Dio è la misericordia. La genitorialità deve dunque essere sempre esempio amoroso”.

I sacerdoti in preghiera dinanzi alla Madonna del Buon Gesù

“Inoltre, i genitori dovrebbero essere collaborativi dinanzi alla volontà dei figli, come la Madonna col Cristo. Non devono imporre loro il proprio volere. Sulla croce Gesù dice a Maria: ‘Donna, ecco il tuo figlio’ e poi a Giovanni ‘Ecco la tua madre’. Sia la Chiesa nascente, sia Maria ricevono dal Cristo in croce la missione educativa. Alla quale la Madonna non si è opposta: non ha detto a Gesù ‘fai quello che vuoi, ma non andare sulla croce’. Ha invece accompagnato la missione – seppur dolorosissima – del figlio fino alla fine”.

“Voglio lasciarvi questa ultima riflessione – conclude il card. Menichelli -: Maria ci educa ad una fede cristiana fatta di preghiera, ma anche fatta di atti concreti di amore e di comunione. In una parrocchia, una famiglia o in un gruppo dove non c’è comunione, non c’è neppure fede. Il segno più alto della fede è infatti la comunione”.

“La vita cristiana non è dunque solo devozione: ma è un concreto impegno di vita, a partire dall’educazione di chi ci sta vicino, sulle orme di Maria, madre di Dio. Una spiritualità, quella mariana, che deve diventare imitazione della Vergine nella vita quotidiana”.

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