IA e insicurezza informatica: allarme sociale

Tra le emergenze planetarie la gestione dei conflitti internazionali e il controllo degli armamenti, le infezioni e le malattie neurologiche emergenti, il mercato dell'energia, la transizione energetica

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nuove frontiere IA. Papa Francesco ha più volte richiamato la necessità di porre paletti etici a una tecnologia che, priva di controllo, rischia di alimentare in modo inedito la disinformazione e pone sfide senza precedenti su questioni come la privacy e l’identità digitale. Cresce ancora l’uso di ChatGpt. Secondo l’azienda madre OpenAI ora ha più di 200 milioni di utenti attivi settimanali, il doppio di quanti ne aveva nell’autunno scorso. Il chatbot di intelligenza artificiale lanciato nel 2022 è in grado di generare risposte simili a quelle umane in base alle richieste degli utenti. Il Ceo della società Sam Altman a novembre ha dichiarato che il 92% delle aziende Fortune 500 utilizza i suoi prodotti e l’uso della sua interfaccia di programmazione. Il numero degli utenti è salito da quando a luglio è stato lanciato ChatGPT-4o mini. E’ un modello di intelligenza artificiale di piccole dimensioni ed economico, volto a rendere la tecnologia più conveniente e meno dispendiosa dal punto di vista energetico. Consentendo così alla startup di rivolgersi a un bacino più ampio di clienti. ChatGPT lanciato quasi due anni fa ha guidato l’ascesa della popolarità dell’intelligenza artificiale. E ha alimentato un aumento vertiginoso della valutazione di OpenAI. Innescando una corsa dei big della tecnologia, da Microsoft a Google e Meta. Proprio quest’ultima nei giorni scorsi ha reso noto che Llama, la sua IA che compete con ChatGpt ed è aperta, open source, sta per raggiungere la cifra di 350 milioni di download. Un incremento di dieci volte rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Sfide e frontiere

Anche gli scienziati riuniti ad Erice sono tornati a parlare dei rischi a cui va incontro il pianeta. Nell’aula magna Dirac dell’Istituto Blackett-San Domenico, la Fondazione e Centro di cultura scientifica Ettore Majorana ha organizzato la 56esima sessione dei seminari sulle emergenze planetarie. Esperti ed accademici di tutto il mondo hanno dibattuto su temi come la gestione dei conflitti internazionali e il controllo degli armamenti, le infezioni e le malattie neurologiche emergenti, il mercato dell’energia. E ancora la transizione energetica e i rischi, le prospettive e le sfide legate alla sicurezza informatica e all’intelligenza artificiale. Per la prima volta entrano a far parte del lungo elenco delle emergenze planetarie anche gli incendi che, negli ultimi anni, hanno inghiottito vaste aree del pianeta. Oltre cento cento gli scienziati e gli specialisti nei vari campi sono arrivati da tutta Europa, da paesi Baltici, Russia, Stati Uniti, Canada, Africa, Medio Oriente e Asia. E’ intervenuto anche il capo dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Il professor Antonino Zichichi, con un video messaggio di saluto, ha illustrato sfide e frontiere. E sono le “intelligenze” il focus principale della seconda edizione di “Collega-Menti”. Il festival è culturale organizzato dall’Università di Udine e promosso dal rettore Roberto Pinton.

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

AI e ambiente

La rassegna friulana torna quest’anno dal 4 al 6 ottobre con la direzione artistica di Barbara Gallavotti. Nel corso delle tre giornate, con la partecipazione di tanti ospiti tra cui il comandante del Reparto indagini scientifiche (Ris) dei Carabinieri di Parma, il generale Giampietro Lago, il giornalista Marco Carrara, il fisico e divulgatore Vincenzo Schettini e docenti e ricercatori dell’Ateneo friulano, si indagheranno i diversi “tipi” di intelligenza. Quella umana, animale, la nuova versione artificiale, ma anche quella delle piante e dei microbi. Inoltre, si racconterà come si possa usufruire dei vantaggi dell’intelligenza artificiale a supporto di quella umana: dai cambiamenti climatici alla produzione del cibo, dalla mobilità allo svelamento di codici apparentemente inviolabili, all’esplorazione dello spazio a molto altro ancora. La nostra intelligenza non è ovviamente applicata solo a questioni scientifiche, ma anche umanistiche, storiche e letterarie. In un intreccio strettissimo la cui trama verrà messa in luce nel corso della manifestazione.

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Collaborazione

Un’occasione aperta a tutti per scoprire le attività di ricerca dell’Università di Udine in tutte le loro sfaccettature. Attraverso anche numerosi laboratori e allestimenti. A partire dalla grande “mostra laboratorio” visitabile nell’ex chiesa di San Francesco che consentirà di immergersi nella decifrazione di un antico papiro, nell’uso di un laser-scanner per rilevare lo spazio circostante, di ottimizzare il tragitto di droni a guida autonoma, di osservare il prototipo di una monoposto elettrica da competizione. E ancora, si potrà prendere parte a laboratori per tutte le età, da quelli dedicati a specifici argomenti alle installazioni che consentiranno di arrivare al cuore del Big Bang. Così come di immergersi nei suoni di un ghiacciaio che fonde. L’interesse per l’innovazione riguarda l’intero sistema paese, dunque. Droni, sensori di ultima generazione e intelligenza artificiale per monitorare corsi d’acqua difficili da raggiungere. Migliorando gli strumenti per contrastare il dissesto idrogeologico e prevenire esondazioni e altri eventi estremi frutto del cambiamento climatico in atto. Il consorzio di bonifica di Novara Est Sesia e il Cnr hanno avviato una collaborazione per portare in Italia il progetto europeo Unmanned Airborne Water Observing System. Un innovativo sistema di monitoraggio dei fiumi la cui sperimentazione ha già coinvolto Alaska, Benin, Nigeria, Germania e Svezia.

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Oltre le frontiere

“Si tratta di un progetto che impiega l’innovazione tecnologica, come la sensoristica di ultima generazione e l’intelligenza artificiale, per prevenire gli effetti del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico – spiega Mario Fossati, direttore generale di Est Sesia – Sempre più spesso ci troviamo ad affrontare eventi che pochi anni fa si ritenevano eccezionali, dall’estrema siccità del 2022 fino alle alluvioni che devastano la nostra Regione. Questo progetto ci consentirà di migliorare e perfezionare le attività di monitoraggio del reticolo irriguo, sia come Est Sesia che come Coutenza Canali Cavour, a tutela del territorio e dei suoi abitanti”. Il progetto impiega droni equipaggiati con sensori in grado di rilevare la profondità e la morfologia dei fondali dei bacini idrici, la velocità superficiale dell’acqua e l’altezza del pelo libero per il monitoraggio di corsi o bacini d’acqua difficili da raggiungere. O economicamente dispendiosi per essere monitorati. Tra i vari casi di studio previsti in Europa e in altri continenti, il progetto ha anche inserito l’area del Po nei pressi di Settimo Torinese e Chivasso (Torino) e la parte terminale dell’Orco, oltre a un’altra sperimentazione sull’Adige. La base operativa per l’esecuzione delle attività di calibrazione e per l’installazione di parte della strumentazione necessaria per l’esecuzione delle misure è stata la traversa del canale Cavour a Chivasso.