La fraternità che accoglie le fragilità, l’esperienza di Acli Cosenza

Papa

Foto di Moshe Harosh da Pixabay

Il momento storico che stiamo vivendo è fortemente lambito dall’emergere di inedite fragilità economiche e sociali le quali, purtroppo, anche nel nostro Paese, stanno creando nuove povertà a cui, nelle diverse aree d’Italia, le organizzazioni di matrice cattolica, stanno cercando di dare una risposta improntata allo spirito di prossimità.

L’esperienza delle Acli di Cosenza

La provincia di Cosenza è la più estesa della Calabria e la seconda del Sud Italia, con una superficie di oltre 6.700 km quadrati e una popolazione di oltre 670 mila abitanti. Questo territorio, tratteggiato da grandi bellezze paesaggistiche e da una storia millenaria, negli ultimi anni, è stato lambito, come il resto del Paese, da una crescente crisi economica e da un conseguente innalzamento del tasso di disoccupazione la quale, in queste aree, nel corso del 2024, ha raggiunto il 12%. Interris.it, in merito alle peculiarità di questa provincia e allo sguardo di fraternità necessario per superare le fragilità sociali, ha intervistato l’avv. Maria Donato, presidente delle Acli provinciali di Cosenza.

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L’intervista

Presidente, quali sono le vulnerabilità sociali che, in misura maggiore, affliggono la provincia di Cosenza?

“Il frangente storico che stiamo attraversando è particolarmente difficile ad ogni latitudine del Paese e contribuisce a generare nuove vulnerabilità. La crisi sociale si acuisce anche perché, a volte, i cittadini stentano a sentirsi parte di una comunità e si esalta l’individualismo. L’io ha il sopravvento sul noi e diventa difficile promuovere progetti per il bene comune. In particolare, nel contesto economico, la crisi ha prodotto un numero crescente di ‘nuovi poveri’ e a poco sono serviti gli strumenti messi in atto per arginare il grave disagio. Nel nostro contesto territoriale, i dati che ci restituiscono Caf e Patronato, rispecchiano sempre più un impoverimento globale delle famiglie che non riescono a far fronte alle esigenze primarie. Tale fenomeno, purtroppo, a Cosenza e più in generale nelle aree del Sud, si sta progressivamente acuendo, contribuendo ad ampliare il divario sociale preesistente e, conseguentemente, generando fragilità sociali inedite a cui, la società civile nella sua interezza, è chiamata a dare una risposta improntata alla fraternità.”

In che modo intende promuovere l’inclusione delle persone più fragili e il dialogo tra culture diverse nel vostro contesto sociale di radicamento?

“Le azioni da realizzare sono diverse e devono avere come fulcro la prossimità a coloro che, purtroppo, si trovano a vivere una situazione di difficoltà. Le Acli Cosentine, che mi onoro di rappresentare, nel corso del prossimo quadriennio, seguendo e applicando lo splendido pensiero che Papa Francesco ci ha donato lo scorso 1° giugno in occasione del nostro 80º anniversario, intendono agire sinergicamente per dare risposte ai giovani i quali, ancora troppo spesso, sono costretti a lasciare la nostra bellissima terra per mancanza di opportunità di lavoro. Vogliamo accogliere tutti coloro che vivono un bisogno, attraverso l’ascolto e il dialogo, sia con chi vive vicino a noi ma anche con coloro che provengono da Paesi lontani, in fuga da conflitti e miserie. Il dialogo multiculturale e l’inclusione costituiscono l’humus fondamentale per far sì che, come ci ricorda il Santo Padre, ‘nessuno sia lasciato indietro’.”

Il dialogo costruttivo e la partecipazione attiva rappresentano due baluardi del cristianesimo sociale alla base dell’azione Aclista. Quali sono i suoi desideri per il futuro in tal senso?

“Guardando al futuro auspico di poter vedere gli ultimi diventare sempre più protagonisti del nostro tessuto sociale. Attraverso la partecipazione democratica e il dialogo costruttivo nel solco tracciato dalla Dottrina Sociale della Chiesa, vogliamo essere una mano tesa verso i giovani affinché possano diventare i protagonisti del domani della provincia di Cosenza e contrastare così il crescente spopolamento. Inoltre, con stile evangelico e prossimo, ci poniamo l’obiettivo di portare l’attenzione delle istituzioni sulla tutela dei lavoratori e sulla promozione della formazione che costituisce un mezzo fondamentale per qualificare ed indirizzare il lavoratore nelle scelte occupazionali. Tutto ciò, dovrà essere fatto attraverso una fattiva collaborazione con la Chiesa e con le altre associazioni di matrice cristiana del territorio. Cosenza è una provincia fantastica con tante peculiarità uniche e, con il contributo di tutti noi, deve poter essere un luogo dove, ogni cittadino, deve avere le stesse opportunità per realizzare i propri sogni.”

Christian Cabello: