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Fra Emiliano: “Fermiamoci per valorizzare i nostri pensieri”

Siamo andati in pellegrinaggio in Abruzzo, nel Santuario Madonna del Silenzio ad Avezzano (Aq) dove abbiamo incontrato il Rettore Padre Emiliano Antenucci. Quanto è importante riscoprire la dimensione del silenzio in una società che fa tanto rumore? Sappiamo fare esperienza del silenzio?

Ad Avezzano (Aq), a poco più di un’ora da Roma esiste un santuario dedicato alla Madonna del Silenzio. Un luogo immerso nel silenzio dove è possibile pregare, incontrarsi, ritirarsi e meditare.

Questo Santuario è stato voluto da papa Francesco, aperto quattro anni fa e dedicato al Silenzio. Ad accogliere fedeli e pellegrini e con un numero sempre maggiore di turisti, un’icona della Madre di Dio che porta il dito alle labbra con un gesto che invita al silenzio circola ampiamente e suscita interrogativi. «Noi vorremmo che suscitasse soprattutto la fiduciosa preghiera. E usciamo un po’ a fatica dal silenzio per rispondere a quanti pongono domande. Lo facciamo però con gioia, perché in genere non si tratta di curiosità, ma di affetto suscitato da un’immagine che ha toccato il cuore e, forse, comunicato grazia». Sono le parole di fra Emiliano Antenucci, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori dei Cappuccini e Rettore del Santuario.
«Il silenzio è fondamentale nella nostra vita – afferma – perché tutto parte da Maria e da quel suo “custodire tutto nel proprio cuore”. Dobbiamo imparare la preghiera del silenzio».

Consapevolezza del silenzio

Siamo sempre più presi da mille impegni, preoccupazioni, corse che soprattutto nel tempo che viviamo, non troviamo quasi più spazio per il silenzio, come se fosse qualcosa che deve essere riempito. «Abbiamo paura del silenzio – riflette fra Emiliano – e abbiamo paura di esprimere le nostre emozioni. Il silenzio non è assenza si suoni, ma capacità di ascoltare la voce di Dio dentro di noi e nell’altro. Il silenzio ha come sorella l’ascolto e ascoltando gli altri possiamo fare grandi passi».

Estate, tempo per fermarsi

Come riscoprire la bellezza del silenzio soprattutto nel periodo estivo quando siamo portati a correre per raggiungere luoghi di villeggiatura, a cercare di fare tutto e di più nei pochi giorni di ferie – per chi se le può permettere – o di vacanza? Padre Emiliano Antenucci ci racconta di tante persone giunte al Santuario in cerca di pace e di silenzio. «Fermati e smetti di correre» esorta il Rettore facendo un esempi pratico ma molto puntuale. C’è una differenza tra bere il caffè e gustare il caffè. «Dobbiamo imparare a gustarci la vita e le persone che abbiamo intorno a noi. Solo in questo modo sapremo respirare la musica di Dio».

La ricetta per recuperare il silenzio

Fra Emiliano ci lascia anche la ricetta giusta per iniziare a fare esperienza del silenzio
«Prendiamoci ogni giorno 15-20 minuti da dedicare al silenzio: chiudiamo gli occhi, invochiamo lo Spirito Santo e abbandoniamo tutti i pensieri negativi e tossici. Dobbiamo valorizzare i pensieri belli dentro di noi. Il silenzio è il telescopio del cielo e potremo vedere cose della nostra vita che a occhio nudo non riusciamo a vedere».

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