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Una forza di peace enforcement in Burkina Faso

Dai problemi che affliggono il Paese all'omicidio di due giornalisti ed un attivista: la situazione del Burkina Faso

Il Burkina Faso – precedentemente conosciuto con il nome di Alto Volta – è un Paese dell’Africa Occidentale con una popolazione di oltre 20 milioni di abitanti con capitale Ouagadougou, lo stesso è una ex colonia francese che ha acquisito l’indipendenza della stessa il 5 agosto 1960 e dal 1984 dopo l’inizio della presidenza di Thomas Sankara, che diede inizio a numerose riforme istituzionali e programmi di sviluppo sanitario, assunse il nome attuale che letteralmente significa Terra degli Uomini Integri.

La situazione attuale

Tanto premesso, allo stato attuale, a causa del terrorismo di matrice jihadista e del cambiamento climatico, il Paese si trova in una condizione di instabilità politica e carestia che hanno provocato un tasso di povertà e malnutrizione che coinvolge oltre il 40% della popolazione che è costretta a vivere con poco più di 1 dollaro al giorno.

In particolare, oltre a quanto sopra detto, dal 2015 il Paese è incalzato dal terrorismo jihadista che attraverso continui attentati e violenze nei confronti della popolazione civile ha causato innumerevoli vittime e numerosi sfollati interni.

L’omicidio dei giornalisti

Rispetto agli attentati terroristici sopra descritti – nei giorni scorsi – vi è stata una notevole recrudescenza degli stessi che è sfociata in un vile agguato omicida nei confronti del giornalista David Berian, dell’operatore video Roberto Fraile e dell’attivista Rory Young i quali stavano realizzando un documentario sul bracconaggio e sono stati assaliti da un gruppo di terroristi che ha cagionato la loro morte ed il ferimento di numerosi militari della scorta.

Debellare il terrorismo

In conclusione, rispetto a quanto precedentemente esemplificato, è fondamentale che le istituzioni internazionali preposte intervengano per debellare la minaccia jihadista e garantire la sicurezza della popolazione civile attraverso l’invio di una cospicua forza di peace enforcement che consenta anche e soprattutto l’invio di aiuti umanitari per arginare con celerità l’effetto delle carestie, creare nuove infrastrutture e garantire un imprescindibile approvvigionamento alimentare quotidiano alla popolazione civile inerme e stremata in ossequio al fulgido pensiero di Martin Luther King che era solito ripetere: “L’ingiustizia commessa in un luogo qualsiasi del mondo è una minaccia della giustizia in tutto il mondo”.

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