Al servizio degli studenti per migliorare la società. Aumentare e potenziare le opportunità educative nel quartiere del Soccorso a Prato, per prevenire dispersione scolastica e povertà educativa in un contesto dove sono allarmanti i dati sul ritardo scolastico degli studenti. Qui, riporta un comunicato, sono in questa situazione più del 13% dei ragazzi nelle scuole secondarie di primo grado, un dato doppio rispetto alla media regionale. E il 25,2% degli studenti alle secondarie superiori, contro una media del 18,2% nel resto della Toscana. Arriva, dunque, il progetto “Mutuo Soccorso”, realizzato insieme al comune di Prato e alle scuole del Soccorso, dall’associazione Cieli Aperti e da Oxfam Italia. In collaborazione con la cooperativa Pane e Rose, l’associazione La Cultura Nuova, la Polisportiva Il Sogno, la parrocchia Santa Maria del Soccorso. Il progetto prova a rafforzare l’offerta formativa che la rete di associazioni e soggetti presenti nel Soccorso possono offrire ai ragazzi dentro e fuori dalla scuola con altre e nuove attività culturali, didattiche, sportive. Anche tramite la riqualificazione di spazi e coinvolgendo gli stessi studenti nella progettazione di iniziative che rispondano ai loro bisogni e più in generale a quelli della loro comunità. Inoltre, grazie al progetto, c’è stata una formazione per “facilitatrici di comunità, ossia operatrici attive negli spazi pubblici del quartiere per intercettare i bisogni dei cittadini e dei ragazzi a rischio esclusione. Indirizzandoli verso i servizi offerti dal territorio”.
Studenti al centro
Nell’intera città saranno sviluppati i Patti educativi di comunità, strumento “chiave” introdotto dal ministero dell’Istruzione per affrontare le emergenze del mondo della scuola, mettendo in rete e responsabilizzando i soggetti pubblici e del Terzo settore. Nello stesso ambito venerdì 21 giugno è in programma “il Festival della Deklassat@“,a serata in cui le vie del quartiere del Soccorso si animeranno di tante attività culturali e momenti di convivialità promossi dagli esercenti e dai residenti con le diverse comunità straniere che ne fanno parte. Intanto l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza lancia due iniziative destinate ai minorenni in condizione di fragilità, progetti che nascono come possibili risposte alla povertà educativa. Afferma Carla Garlatti: “La prima iniziativa, da attuare con la collaborazione di organizzazioni no-profit e imprese sociali, mira a realizzare con un fondo di 600 mila euro attività nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Si tratterà di iniziative per coinvolgere e motivare gli studenti, in particolare quelli con maggiori di difficoltà e a più alto rischio“. Si interverrà anche “per affrontare temi cruciali nella prevenzione dell’abbandono scolastico. Ossia gestione dei conflitti, autostima, parità di genere, inclusione e partecipazione”. Sarà promosso l’utilizzo di ambienti informali di apprendimento e aggregazione all’interno delle scuole”. “Un altro bando, dal valore complessivo di un milione e 500 mila euro, mira a coinvolgere i piccoli comuni nella promozione di attività sportive per i minorenni tra i 6 e i 17 anni”, aggiunge Garlatti. Precisando che saranno favoriti ragazzi con disabilità o appartenenti a famiglie in condizioni di svantaggio socioeconomico. Nasce, inoltre, la rivista “Prospettive“. Il primo numero, 48 pagine in formato A4, con illustrazioni degli studenti dell’Istituto cine tv Roberto Rossellini di Roma, ospita una prima parte dedicata ai diritti dei minorenni e l’Europa e una seconda sviluppata in chiave magazine.
Istruzione
L’istruzione è un diritto umano universale ma anche “un investimento strategico, uno dei migliori investimenti per gli individui, le economie e la società nel suo complesso”, eppure 250 milioni di bambini e giovani in tutto il mondo non vanno ancora a scuola e il 70% dei bambini di 10 anni nei paesi a basso e medio reddito non è in grado di comprendere un semplice testo scritto. Ad annunciarlo è la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay. Presentando il rapporto “Il prezzo dell’inazione: i costi privati, fiscali e sociali globali dei bambini e dei giovani che non imparano” secondo cui la mancanza di istruzione costerà all’economia globale costerà 10.000 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, più del PIL annuale di Francia e Giappone messi insieme. Secondo il rapporto, ridurre la percentuale di abbandono scolastico e migliorare le competenze di base di appena il 10% aumenterebbe la crescita annua del Pil di 1-2 punti percentuali. “L’istruzione risulta quindi essere uno dei migliori investimenti che si possano fare da parte di un Paese” ha aggiunto Azoulay. Inoltre, al di là delle considerazioni finanziarie, il rapporto mette in guardia contro i significativi danni sociali causati da queste carenze educative. Le lacune nell’acquisizione delle competenze di base sono associate a livello globale a un aumento del 69% delle gravidanze adolescenziali tra le ragazze. Mentre ogni anno di istruzione secondaria aiuta a ridurre il rischio che le ragazze si sposino e abbiano un figlio prima dei 18 anni.
Scuole e famiglie
Accelerare l’erogazione effettiva dei contributi per l’acquisto dei libri scolastici e prevedere un ulteriore stanziamento alle famiglie con più figli frequentanti gli Istituti scolastici secondari di primo e secondo grado delle Marche, svincolato dall’Isee, ma al numero dei figli che frequentano le scuole. Queste le richieste del presidente del Forum delle Associazioni Familiari delle Marche, Franco De Felice, che ha scritto una lettera indirizzata ai vertici della Regione Marche, agli assessori regionali competenti e al direttore Ufficio scolastico regionale per favorire e migliorare il sostegno alle famiglie degli studenti delle scuole secondarie per l’acquisto libri di testo nell’anno scolastico 2024/25. Le richieste nascono dalla previsione di una spesa di 1.300 euro a ragazzo per libri e corredo scolastico, nel caso delle superiori, e di 700 euro a ragazzo nel caso delle medie. “La nostra Regione – scrive De Felice nella missiva – riconosce alle famiglie degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado delle agevolazioni per l’acquisto dei libri di testo o del materiale scolastico in base ad alcune fasce individuate attraverso l’Isee, strumento che sappiamo non fotografa la reale situazione delle famiglie con figli”. Da queste considerazioni le due richieste, seguite da una denuncia di De Felice per l’ennesimo rincaro di libri e materiale scolastico “che non è sostenibile da molte famiglie che non possono sostenere questi costi o, quando possono, riescono a farlo con enormi difficoltà”. La conseguenza, spesso, è la dispersione, quando non l’abbandono scolastico dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni. “È un’evidente negazione del diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione, oltre che un’ipoteca sul futuro di un Paese che ha bisogno che i suoi giovani abbiano un’istruzione di qualità” sottolinea.