Arcivescovo Fisichella a Interris.it: “I catechisti a fondamento della Chiesa”

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“Il catechismo è il tentativo di coniugare la propria fede con la vita quotidiana. E quindi di entrare sempre più nell’intelligenza di ciò che noi crediamo“, spiega a Interris.it l’arcivescovo Rino Fisichella. Con il motu proprio “Antiquum ministerium” papa Francesco ha istituito il ministero laicale del catechista. Spetterà ai vescovi delle singole Conferenze episcopali decidere il percorso e i criteri per essere catechista.

Collaborazione nel servizio

Il ministero di catechista ha origini molto antiche. Che risalgono al Nuovo Testamento. Si tratta di una “urgenza per l’evangelizzazione”. Il mondo contemporaneo ha bisogno di una trasmissione della fede. “Svolta in forma secolare”. Senza cadere nella clericalizzazione. Di fronte all’imporsi di una “cultura globalizzata”, infatti, va riconosciuta la presenza di laici e laiche. Che, in forza del proprio battesimo, “si sentono chiamati a collaborare nel servizio della catechesi”. Il Pontefice sollecita, perciò, un “incontro autentico con le giovani generazioni”. E “l’esigenza di metodologie e strumenti creativi”. Che “rendano l’annuncio del Vangelo coerente con la trasformazione missionaria della Chiesa”.

Parla l’arcivescovo Fisichella

Sulla ruolo dei catechisti nella Chiesa attuale, Interris.it ha intervistato l’arcivescovo Rino Fisichella. Teologo di fama mondiale. E’ presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Nato a Codogno, in provincia di Lodi. Già vescovo ausiliare di Roma. E presidente della Pontificia Accademia per la Vita. E’ tra i più stretti collaboratori di Papa Francesco. E ha avuto una funzione determinante nel Giubileo straordinario della misericordia. Il presule lombardo è anche membro dii importanti dicasteri vaticani. Per la Dottrina della fede. Le Cause dei Santi. La Cultura. E i Congressi Eucaristici Internazionali. “Di fatto il catechismo, come dice la parola stessa, è un’istruzione sui contenuti della fede– sottolinea monsignor Fisichella-. San Paolo usa il verbo catechizzare (‘catecheo’ in greco) proprio in questo senso. Le persone battezzate hanno bisogno di approfondire il loro essere venute alla fede“.

A fondamento della Chiesa

“I catechisti hanno un ruolo fondamentale nella storia della Chiesa- evidenzia l’arcivescovo e teologo-. Ci sono stati catechisti che hanno fondato delle Chiese come ha fatto in Corea sant’Andrea Kim Taegon. E’ sufficiente pensare a ciò che è avvenuto nella storia dell’evangelizzazione. Viene spontaneo far riferimento sempre a sacerdoti, missionari, vescovi. Ma ci sono catechisti all’origine di Chiese nazionali come appunto quella coreana. Ancora oggi in America Latina, in Asia e in Africa ci sono catechisti a capo di comunità. Trasmettono la fede. Tengono uniti i fedeli“.

Il ruolo dei catechisti

La missione dei catechisti laici è fondamentale. Non solo perché mancano i preti in molte zone del mondo- osserva monsignor Fisichella-. Scopriamo l’importanza della loro funzione anche per il contributo determinante che offrono alla nuova evangelizzazione. Soprattutto in occidente il catechismo è svolto principalmente dalle donne. Sono le catechiste che istruiscono nella fede. Il loro apporto è decisivo non solo nel preparare i bambini a ricevere la prima comunione e la cresima“.

Foto © Ansa

Accompagnamento

“I catechisti accompagnano le giovani coppie al matrimonio. Seguono le famiglie quando vogliono che i loro figlia siano battezzati. La catechesi è più ampia della preparazione ai sacramenti. Perché coinvolge le persone nel trasmette la fede. E nel darne testimonianza nella vita quotidiana”, conclude il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione

 

Giacomo Galeazzi: