Festa dei nonni: celebrare la loro vita e il loro esempio cristiano

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A destra l'avv. Peppino Zola. Foto di Johan Mouchet su Unsplash

In Italia il 2 ottobre, in concomitanza con la ricorrenza dei Santi angeli custodi, si celebra la Festa dei nonni. Questa giornata è stata istituita nel 2005 per ringraziare i nonni, in quanto oltre ad essere un legame indissolubile con la storia di una famiglia, ogni giorno con il loro affetto e le loro esperienze sono un esempio per i nipoti.  Si tratta di figure che ricoprono un ruolo centrale nella vita dei più giovani e il cui aiuto è fondamentale nella quotidianità. La scelta di festeggiarli il 2 ottobre è legata al fatto che nel medesimo giorno il calendario cattolico dei Santi ricorda gli angeli custodi, quasi a voler identificare i nonni come gli angeli custodi dell’infanzia.

L’intervista

Interris.it ha intervistato l’avvocato Peppino Zola, vicepresidente di Nonni 2.0, associazione cattolica nata nel 2014 con lo scopo di rafforzare la consapevolezza del ruolo dei nonni come sostegno delle famiglie e di custodi della memoria. 

Avv. Zola, chi sono i nonni?

“Come li ha definiti Papa Francesco i nonni e gli anziani sono il pane che nutre la nostra vita. In questa società i nonni hanno la funzione fondamentale di sostegno alle famiglie con vari servizi, come andare a prendere i bambini a scuola, stare con loro mentre i genitori sono a lavoro e aiutarli nei compiti. Inoltre, moto spesso capita che i nonni diano un forte aiuto economico, contribuendo con le spese quotidiane”.

Che insegnamenti trasmettono?

“La loro presenza è educativa e ricorda ai più giovani che non si deve vivere come dei singoli, ma ognuno di noi fa parte di una storia costruita dalle generazioni che ci hanno preceduto. Molti nonni possiedono un vissuto tale da poter insegnare come rispettare la società in cui viviamo senza rancore verso il prossimo. Inoltre, il loro impegno insegna che ciascuno di noi fino all’ultimo istante di vita ha la responsabilità di dare il proprio apporto alla comunità. Questo ci riporta a quanto più volte è stato ribadito dal Papa che gli anziani non vanno mai in pensione dalla loro responsabilità educativa, missionaria e caritativa”. 

Che ruolo hanno nell’insegnamento della fede cattolica?

“Questo è un altro punto su cui molto spesso il Santo Padre si sofferma raccontando di aver ricevuto il primo annuncio di fede dalla nonna. Il messaggio del Vangelo è qualcosa di prezioso che molto spesso si diffonde nell’ambiente più caro, ovvero quello della famiglia, e per questo riesce ad arrivare all’anima. I nonni ancora oggi hanno la grande funzione di dimostrare ai più giovani che seguendo gli insegnamenti di Gesù il cuore si riempie di amore, e non c’è più alcun spazio per i sentimenti negativi”.

Perché ai bambini di oggi manca lo stimolo della fede?

“Semplicemente perché è venuta a mancare la vera essenza della vita e questa società non riesce a trasmettere la convenienza e la positività del messaggio cristiano, cioè mi riferisco alla bellezza di vivere secondo i valori insegnati da Gesù. Se questo messaggio non riesce a passare è naturale che si preferisce vivere nell’egoismo in cui il primo e unico interesse è il proprio tornaconto personale”. 

Quali sono le armi in più che i nonni hanno per trasmettere questo messaggio?

“Sicuramente la bonarietà che permette loro di dare un annuncio sincero a affettuoso che rimane impresso nella memoria dei nipoti. I nonni sono davvero delle risorse preziose per l’insegnamento e la cura della fede in Dio. Sono i custodi dei piccoli gesti, dal segno della croce, alla preghiera prima di mangiare, alla semplice parola di pace verso il fratello bisognoso. Questi che sembrano essere dei gesti banali, in realtà sono pietre su cui il bambino può poggiare tutta la sua vita”.

Elena Padovan: