Ferrini: “La natura ha un effetto calmante”

Oltre a non uscire nelle ore più calde e a bere molta acqua, le persone anziane e i bambini possono contare sulle chiome degli alberi per affrontare le elevate temperature estive. Interris.it ha parlato di questo, e molto altro, con Francesco Ferrini, professore ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università degli studi di Firenze

Nell'immagine: a sinistra foto di wal_172619 da Pixabay, a destra il professor Francesco Ferrini (per gentile concessione)

In estate non mancano le raccomandazioni ai più fragili e vulnerabili, come persone anziane, soggetti con patologie, ma anche bambini, di non esporsi troppo al sole e alle alte temperature. Impresa non semplice, dato che lo scorso giugno è stato il tredicesimo mese consecutivo di caldo record nel mondo e il 22 luglio è stato il giorno più “bollente” mai registrato, secondo il programma europeo Copernicus Climate Change. Quei consigli sono validi ma non facili da applicare nella città, dove il calore intrappolato viene “intrappolato” dall’asfalto e dal cemento – e in Italia il consumo del suolo nel 2022 è avanzato di 21 ettari al giorno. In aiuto a tutta la cittadinanza vengono gli spazi di verde urbano, adatti a contrastare il fenomeno delle isole di calore, visto che le chiome degli alberi sono in grado di abbassare le temperature, rinfrescando la zona. I benefici delle aree verdi non si “limitano” alla mitigazione del microclima metropolitano. Sono infatti anche “luoghi di incontro e socializzazione, che promuovono un senso di comunità e contrastano isolamento e solitudine”, spiega a Interris.it Francesco Ferrini, professore ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università degli studi di Firenze, “oltre a incentivare attività all’aperto che producono effetti positivi sulla salute mentale”. Gli alberi, insomma, sono alleati dei fragili.

L’intervista

Professor Ferrini, come gli spazi verdi consentono di mitigare gli effetti delle ondate di calore?

“Fornendo direttamente ombra e riducendo la temperatura dell’aria attraverso il processo di evapotraspirazione. Questo raffreddamento naturale può abbassare le temperature locali, rendendo gli ambienti urbani più tollerabili durante i periodi di caldo intenso e consentendo anche un risparmio di energia per il condizionamento. Studi hanno dimostrato che posizionare strategicamente alberi può ridurre l’uso annuale di energia per il raffreddamento fino al 50% e il picco di utilizzo elettrico fino al 23%​”.

Foto di Evgeni Tcherkasski da Pixabay

Come funziona l’evapotraspirazione? E come mai l’ombra naturale è più rinfrescante di quella artificiale?

“L’evapotraspirazione è il processo combinato di evaporazione dell’acqua dal suolo e di traspirazione dalle piante. Le piante assorbono l’acqua dalle radici e la rilasciano attraverso piccoli pori nelle foglie, chiamati stomi, sotto forma di vapore acqueo. Questo processo ha un effetto rinfrescante sull’aria circostante perché l’evaporazione dell’acqua richiede calore, che viene sottratto dall’ambiente, abbassando così la temperatura. Di conseguenza, gli spazi verdi non solo forniscono ombra fisica ma anche contribuiscono attivamente al raffreddamento dell’ambiente”.

Gli alberi sono “alleati” dei più fragili?

“Sì, perché creano un ambiente più sano e sicuro che permette alle persone anziane, ai bambini e a chi ha patologie di stare all’aria aperta, frequentare posti e svolgere attività in modo più confortevole. Oltre al benessere fisico la presenza di alberi e aree verdi ha anche effetti positivi sul benessere mentale, riducendo stress e ansia e offrendo un luogo tranquillo per rilassarsi e rigenerarsi. Le aree verdi forniscono spazi sicuri e accoglienti per socializzare e fare attività fisica, fondamentali per la salute e il benessere, soprattutto per le persone che possono sentirsi isolate o limitate nelle loro possibilità di movimento e promuovendo la loro partecipazione alla vita comunitaria”.

Foto di NoName_13 da Pixabay

Perché gli spazi verdi fanno bene anche alla salute mentale?

“I motivi sono diversi. La natura ha un effetto calmante che aiuta a ridurre i livelli di stress e ansia. Passare del tempo in spazi verdi può abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. La luce naturale, l’aria fresca e l’ambiente tranquillo delle aree verdi contribuiscono a migliorare l’umore e a ridurre i sintomi di depressione. Inoltre, gli spazi verdi offrono un luogo ideale per rilassarsi e rigenerarsi, migliorando la capacità di concentrazione e attenzione, specialmente per chi soffre di disturbi come l’ADHD”.

Come migliorare la progettazione urbana degli spazi verdi di questo tipo per rendere le nostre città più vivibili e biodiverse?

“E’ fondamentale integrare le piante autoctone con quelle alloctone più tolleranti e che supportino la fauna locale, creare corridoi ecologici che colleghino diversi spazi verdi per permettere il movimento degli animali, e utilizzare materiali permeabili per favorire l’infiltrazione dell’acqua piovana e ridurre il rischio di alluvioni. È importante pianificare spazi verdi accessibili e distribuiti equamente in tutta la città per garantire che tutti i cittadini possano beneficiarne, promuovere la partecipazione della comunità nella progettazione e nella gestione di questi spazi per assicurare che rispondano alle esigenze locali, e incoraggiare l’uso di tecnologie sostenibili come l’illuminazione a energia solare e i sistemi di irrigazione efficienti. Infine, la creazione di aree multifunzionali che combinano spazi ricreativi, aree gioco, orti urbani e habitat naturali può contribuire a migliorare la qualità della vita urbana e aumentare la biodiversità”.