Effetto “fake news” sulla campagna vaccinale. Sono stati versati fiumi di inchiostro con le prove scientifiche sulla sicurezza dei vaccini. Si è appena celebrato il 225° anniversario della nascita delle vaccinazioni. E da allora le campagne di immunizzazione hanno cambiato il volto dell’umanità. Eppure oscurantismi e disinformazione continuano a distorcere l’informazione sui vaccini. Il ministero della Salute ha anche creato sul proprio sito istituzionale una sezione apposita. Proprio per smentire le fake news sul vaccino.
Effetto “fake news”
La giornalista scientifica Silvia Bencivelli ha dialogato con la saggista Eula Bliss. A partire dal suo ultimo libro “Immunità“. Sottotitolo: “Vaccini, virus e altre paure” (Luiss University Press, 2021). E’ l’approfondimento di un tema attualissimo. Attraverso il racconto di episodi storici poco noti. Fatti di cronaca. Riferimenti letterari. Un invito a riflettere sulla capacità dell’essere umano di compiere scelte per il bene comune. “Il significato dell’immunità è una relazione di dipendenza. Nella quale ogni corpo è indissolubilmente legato a quello degli altri”, precisa Eula Bliss. Un’analisi storica, medica, culturale ed etica del concetto di immunità. E dei modi in cui l’ umanità ha costantemente cercato di assicurarsela. Tra mille ostacoli.
Immunità e vaccini
Il saggio aiuta a districarsi tra il concetto di immunità e i vaccini. Uno tra i grandi temi d’attualità affrontati al festival Internazionale di Ferrara. In diretta streaming. Dal punto di vista informativo la pandemia da Covid-19 ha scatenato una tempesta. E’ quella che dagli esperti è chiamata infodemia. Tra dati e numeri sviscerati ogni ora, fake news e sovrabbondanza di opinioni. L’emergenza sanitaria ha posto il giornalismo di fronte a una sovrapproduzione di notizie. Il movimento “slow news“ è stato fondato da Peter Laufer. Proprio per andare al cuore delle notizie autentiche. Senza lasciarsi disorientare dalla fake news.
Disorientamento
A conferma di quanto disorientamento circondi la campagna vaccinale, Interris.it ha raccolto la testimonianza di Samule Ciampichetti. Marchigiano, 41 anni, operaio, ha rifiutato la vaccinazione anti-Covid. Nel suo racconto si mescolano errate percezioni di rischio. E fake news lette in rete sulla composizione dei vaccini. Prima informazione sbagliata: “i vaccini non sono sicuri quindi è meglio non farli”. In realtà la sicurezza dei vaccini è dimostrata da milioni di dosi somministrate. Dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi. E dagli studi di sicurezza che vengono effettuati. Sia prima dell’autorizzazione. Sia dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino. Gli effetti collaterali gravi da vaccino hanno una frequenza incomparabilmente più bassa di quelli delle malattie da cui proteggono. Seconda fake news: “I vaccini fanno venire le malattie autoimmuni perché indeboliscono il sistema immunitario”. In realtà la capacità di rispondere agli antigeni si sviluppa prima ancora della nascita. E il sistema immunitario di un neonato è perfettamente capace di rispondere ogni giorno a migliaia di antigeni. Molti di più di quelli contenuti nei vaccini.
La reale situazione
Terza notizia falsa: “I vaccini impegnano troppo il sistema immunitario. Molto meglio prendersi le malattie che vaccinarsi”. In realtà ammalarsi di malattie che sarebbero prevenibili con il vaccino impegna il sistema immunitario. Molto di più di quanto accadrebbe sottoponendosi alla vaccinazione. Inoltre, nella composizione dei vaccini attuali gli antigeni presenti sono molti meno. Rispetto a quelli che venivano somministrati trenta anni fa. Quarta fake news: “I vaccini sono pieni di metalli e altre sostanze pericolose come mercurio, formaldeide, alluminio”. In realtà i vaccini commercializzati in Europa non contengono, ormai da diversi anni, derivati del mercurio. Di cui peraltro non è mai stata dimostrata la pericolosità. Nelle quantità e nelle forme contenute nei vaccini. Le quantità di formaldeide, alluminio e altre sostanze sono minime. E tali da non causare alcun danno alla salute. Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute. E spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. Come testimonia il racconto a Interris.it di Samuele Ciampichetti.