America Latina, calo degli investimenti ed esigenze sociali in aumento. Sos povertà

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Allarme per i contraccolpi sociali della crescita economica in frenata. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) prevede che quest’anno l’America Latina crescerà più lentamente di qualsiasi altro paese emergente. Ad eccezione dell’Europa orientale. Il Brasile, secondo l’Economist, faticherà a crescere più dell’1 per cento quest’anno. E ciò nonostante i prezzi elevati delle materie prime. Il costo dei generi alimentari e dell’energia, infatti, favorisce sì gli esportatori. Ma alimenta anche l’inflazione.

Emergenza inflazione

I prezzi al consumo stanno registrando aumenti in doppia cifra in Cile e in Brasile. Ben al di sopra degli obiettivi delle banche centrali nelle altre grandi economie dell’America Latina. I banchieri centrali hanno aumentato i tassi di interesse. Per evitare che l’impennata dei prezzi si traduca in una più ampia perdita di fiducia nella capacità dei governi di controllare l’inflazione. Un rischio significativo in una regione che ha un devastante passato d’inflazione. Ma i tassi più alti comprimono anche gli investimenti e la crescita. Dunque, il Prodotto interno lordo (Pil) dell’America Latina e dei Caraibi crescerà nel 2022 del 2,7%.

Limitati spazi di manovra

Una cifra in forte flessione rispetto a quella dello scorso anno (+6,9%). E simile a quelle che si registravano prima della pandemia. Ciò emerge dal rapporto annuale pubblicato  a Santiago del Cile dalla Commissione economica per l’America latina ed i Caraibi (Cepal). L’Onu spiega questo risultato con uno scenario internazionale divenuto più complesso. A causa della guerra in Ucraina. E di un contesto interno con limitati spazi di manovra per la politica monetaria e fiscale. Inoltre le condizioni potrebbero peggiorare ulteriormente se l’inflazione nelle economie ricche si rivelasse più resistente del previsto. Costringendo le banche centrali ad aumentare i tassi più di quanto si aspettino i mercati. Negli anni Ottanta si verificò un caso analogo. Fu l’ultima volta, infatti, in cui gli Stati Uniti cercarono di contenere un grave problema di inflazione. Le conseguenze per l’America Latina furono disastrose. Un’ondata di crisi del debito. E un decennio economico perduto.

Sos emergenze sociali

Nello studio si sottolinea che i consumi privati restano la componente maggiore della crescita del Pil. Nonostante la diminuzione del suo contributo. Qual è la principale conseguenza, dunque, di questo rallentamento dell’attività economica? La Cepal prevede un minor tasso di espansione del numero degli occupati. Mario Cimoli è il segretario esecutivo della Cepal. E al riguardo ha le idee chiare. Il contesto descritto è caratterizzato da molteplici obiettivi. E dalla crescita delle restrizioni. Ne deriva la necessità di un coordinamento delle politiche macroeconomiche. Ossia di un piano in grado di sostenere tre condizioni. Cioè crescita più intensa. Investimenti. Riduzione della povertà e della disuguaglianza. Lo scenario è segnato dal contrasto delle dinamiche inflazionistiche. Mentre alla minore crescita economica regionale si aggiungono altri effetti. Ossia forti pressioni inflazionistiche. Un’insoddisfacente dinamica della creazione di posti di lavoro. Un calo degli investimenti. E crescenti esigenze sociali.
Effetti sociali
Nel 2022, indica infine il rapporto, il Sud America dovrebbe crescere del 2,6% (rispetto al 6,9% del 2021).E il Centro America e il Messico il 2,5% (5,7% nel 2021). I Caraibi saranno invece l’unica area che crescerà più che nel 2021. Registrando un +4,7%, rispetto al +4,0% dell’anno precedente. La regione latinoamericana nel suo insieme non può permettersi un’altra crisi. Nel 2020 l’America Latina ha subìto un calo del Pil maggiore rispetto a qualsiasi altra parte del mondo. La pandemia ha provocato la rinuncia agli investimenti. La perdita di ore di scuola. E un freno della produttività. È probabile, quindi, che ciò deprima la crescita economica negli anni a venire. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) lancia l’allarme. Nel 2024 la produzione in America Latina rimarrà inferiore di circa il 5 per cento rispetto alle tendenze pre-pandemia. Difficoltà che si fanno sentire con maggiore durezza sui poveri.
Giacomo Galeazzi: