Una delle cose che ci ha tolto la pandemia e che più ci manca è sicuramente la possibilità di poter viaggiare e andare all’estero, un desiderio che tra i ragazzi coincide molte volte con il raggiungimento della maggiore età. Più si cresce, infatti, più si sogna di essere indipendenti, e questo provoca la voglia di andare a vivere all’estero per studiare o anche solo per conoscere nuove culture, fare nuove esperienze.
Un’esperienza formativa
Ho sempre pensato che visitare nuovi posti non solo sia una bella esperienza ma anche utile, soprattutto se si coniuga con la scuola, e quindi con una esperienza formativa. I viaggi familiari sono molto belli, ed io ho bei ricordi di tutti i viaggi fatti finora. Ma una esperienza di studi all’estero è senza dubbio una esperienza che tutti noi giovani dovremmo fare. Quando si pensa a questo genere di permanenze all’estero, viene spontaneo pensare all’esperienza europea dell’Erasmus. A questo proposito l’ Erasmus ha rinnovato la sua veste, inaugurando una nuova piattaforma chiamata Erasmus+, che cercherà di ampliare la platea dei partecipanti a vantaggio di chi ha minori opportunità, ossia di persone con disabilità, di origini straniere, migranti o rifugiati, persone che vivono in aree remote o rurali.
Vero la digitalizzazione
Ma questa non sarà l’unica novità, infatti Erasmus+ giocherà un ruolo fondamentale anche nella digitalizzazione attraverso lo sviluppo delle competenze digitali di insegnanti, formatori e studenti, e il rafforzamento delle capacità dell’Ue in settori chiave quali l’intelligenza artificiale e la robotica. Più attenzione verrà dedicata anche al tema della transizione verde, con incentivi all’uso di mezzi di trasporto sostenibili, come il treno, e investimenti in progetti volti a sensibilizzare i giovani sul tema della protezione ambientale e lavorare a soluzioni concrete alle sfide climatiche mondiali. Per i ragazzi maggiorenni è stata introdotta una nuova modalità, che permette loro di scoprire l’Europa viaggiando in treno, tramite l’integrazione in Erasmus+ del programma di DiscoverEu. Si tratta insomma di un “Erasmus del terzo millennio” o se preferite di un “Erasmus digitale”, sempre più attento ad una società nuova, capace di includere, di crescere e di svilupparsi. Con lo studio e con esperienze sempre nuove.