Clima, momento cruciale per l’umanità. Mentre i punti di svolta (“tipping points”) legati al cambiamento si avvicinano. In finanza sia rischi che opportunità, secondo il rapporto dell’Università di Exeter con la partecipazione di Francesco Lamperti, docente della Scuola Sant’Anna di Pisa. Il mondo ha raggiunto un momento cruciale in cui le minacce legate ai “tipping points” (“punti di svolta”) del sistema terrestre stanno accelerando. Come mostra un nuovo rapporto. Il Global Tipping Points Report, la valutazione più completa dei “tipping points” mai condotta, dimostra che l’umanità è oggi su una traiettoria disastrosa. Tuttavia, esistono molti punti di svolta positivi, che possono accelerare la transizione verso un’economia a emissioni zero o negative.
Effetti climatici
La sfida sta nel coglierli. Il rapporto è stato prodotto da un team internazionale di oltre 200 fra ricercatrici e ricercatori, coordinato dall’Università di Exeter. In collaborazione con il Bezos Earth Fund. Francesco Lamperti, professore associato dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna, co-autore del rapporto e “principal investigator” del progetto ERC (European Research Council) “FIND”, si è occupato di analizzare i “punti di svolta” nel sistema finanziario. La velocità della fase di abbandono dei combustibili fossili e della crescita delle soluzioni a zero emissioni determinerà ora il futuro di miliardi di persone. Il rapporto afferma che l’attuale governance globale appare inadeguata per la portata della sfida. E formula sei raccomandazioni chiave per cambiare rotta con rapidità. Tra cui azioni coordinate per innescare punti di svolta positivi.
Punto di svolta
Un punto di svolta si verifica quando un piccolo cambiamento dà il via a una trasformazione spesso rapida e irreversibile. E gli effetti possono essere positivi o negativi. Sulla base di una valutazione di 26 punti di svolta negativi del sistema terrestre, il rapporto evidenzia che “il business as usual” non è più possibile, con cambiamenti rapidi già in corso nella natura e nelle società, e altri in arrivo. Con il riscaldamento globale ora destinato a superare 1,5°C, almeno cinque punti di svolta del sistema terrestre sono probabilmente destinati a verificarsi, tra cui il collasso di importanti calotte glaciali e la diffusa mortalità delle barriere coralline di acque calde. Con il moltiplicarsi dei punti di svolta del sistema terrestre, secondo il rapporto, c’è il rischio di una perdita catastrofica su scala globale della capacità di coltivare colture fondamentali. Senza un’azione urgente per fermare la crisi climatica ed ecologica, le società saranno sopraffatte mentre il mondo naturale si sgretola.
Azione globale
In alternativa, un’azione globale di emergenza – accelerata dagli incontri dei leader al COP28 – può sfruttare punti di svolta positivi e indirizzarci verso un futuro prospero e sostenibile. Il rapporto traccia una strategia per farlo e afferma che politiche coraggiose e coordinate potrebbero innescare punti di svolta positivi in settori multipli. Tra cui energia, trasporti e alimentazione e finanza. Una cascata di punti di svolta positivi salverebbe milioni di vite, miliardi di persone dalla difficoltà, trilioni di dollari in danni legati al clima. E inizierebbe a ripristinare il mondo naturale di cui tutti dipendiamo. “Il sistema finanziario – afferma Francesco Lamperti – ha spesso avuto un ruolo destabilizzante. Amplificando piccole frizioni e provocando effetti a cascata di lungo periodo sull’economia reale, sull’industria e l’occupazione. Di fronte ai rischi posti da un cambiamento non controllato e da possibili tipping point, il sistema finanziario non si sta attrezzando adeguatamente ed – anzi – con la sua fragilità potrebbe esacerbare la catena di perdite e fallimenti indotti dagli impatti del clima. Evitare questi feedback negativi è la priorità numero uno”.
Choc economici
“Tuttavia – continua Francesco Lamperti – la finanza non amplifica solo gli choc economici negativi. Ma può anche assumere un ruolo cruciale nel facilitare rivoluzioni tecnologiche e la rapida diffusione di infrastrutture, prodotti e servizi. Gli attori finanziari, e in particolare gli investitori pubblici, contribuiscono attivamente all’avanzamento e all’implementazione di tecnologie innovative. Estendendo il loro coinvolgimento oltre la semplice fornitura di fondi. Possono partecipare alla gestione del processo di innovazione, assumendo il ruolo di imprenditori finanziari. Scommettendo sulle tecnologie del futuro anche se rischiose. E coordinando le aspettative di investitori privati e dei mercati verso processi che, una volta innescati, si autoalimentano”.
Emissioni
La finanza ha quindi la capacità di accelerare o ostacolare la diffusione di nuovi prodotti e tecnologie. In particolare quelli di massima importanza per la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Tuttavia il report mostra come questo non stia ancora avvenendo. “A oggi – conclude Francesco Lamperti – il settore finanziario sta alimentando un’economia saldamente ancorata una traiettoria verso circa 3°C entro il 2100. Sfruttare i ‘tipping point’ che potrebbero generarsi nel sistema finanziario e nei suoi mercati sarà fondamentale per riorientare l’economia verso una traiettoria di emissioni nette compatibile con l’obiettivo di 1,5-2°C dell’Accordo di Parigi”.