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Gli effetti dell’emergenza sanitaria sulle giovani donne

"How are the Girls?": lo studio che mette in luce le problematiche delle ragazze nei Paesi del sud del mondo dopo la pandemia

Quale futuro per le ragazze dopo la Pandemia? E’ l’interrogativo che si sono poste le suore di quattro Congregazioni religiose – Suore del Buon Pastore, Suore Salesiane, Suore Comboniane e Suore di Nostra Signora delle Missioni – da sempre in prima linea nella promozione dei diritti umani nei paesi del Sud del mondo. Difronte il devastante impatto sociale ed educativo che hanno avuto i lockdown, in particolare sulle ragazze dai 10 ai 20 anni, le religiose hanno promosso una ricerca dal titolo “How are the Girls?” (come stanno le ragazze) uno studio sull’esercizio dei diritti delle ragazze durante la pandemia di Covid-19 in sei Paesi del mondo, presentato mercoledì 7 dicembre a Roma.

La raccolta dei dati

Le quattro congregazioni, per un anno, hanno raccolto dati in sei Paesi per studiare proprio gli effetti dell’impatto del Covid-19 sulle condizioni di vita e sul rispetto dei diritti delle ragazze di alcune comunità tra le più vulnerabili in Kenya, Sud Sudan, India, Nepal, Ecuador e Perù. La ricerca, che ha coinvolto circa 3500 ragazze, conferma che sono ancora le giovani donne a rischiare di subire irreversibilmente gli impatti più gravi dell’emergenza sanitaria. La chiusura delle scuole e il passaggio all’apprendimento online hanno aggravato le disuguaglianze tra i più privilegiati e i più vulnerabili. È stato stimato che le chiusure e le restrizioni abbiano costretto milioni di ragazze nei Paesi meno sviluppati a lasciare la scuola da marzo del 2020 e moltissime di loro non ne hanno mai fatto ritorno, esponendole al rischio di matrimoni precoci e di altre forme di violenza e sfruttamento. Più in generale si calcola che circa 111 milioni di studenti hanno abbandonato le scuole nei Paesi in via di sviluppo.

I servizi educativi offerti dalla Chiesa cattolica

La ricerca mette in risalto inoltre il ruolo positivo dei servizi educativi offerti dalla Congregazioni religiose e dalla Chiesa cattolica. Rispetto alle statistiche nazionali, le ragazze affidate alla Congregazione sono state meno esposte agli effetti negativi colpiti dalla pandemia rispetto alla maggior parte degli indicatori, soprattutto nei tassi di abbandono scolastico molto più bassi. Per questo motivo lo studio può essere considerato di orientamento per lo sviluppo di una guida di aiuto volta a prevenire impatti negativi su giovani ragazze in caso di future crisi sanitarie su larga scala.

I fenomeni emersi

Ad ogni modo sono emersi dei fenomeni già radicati prima della pandemia ma acuiti dalle chiusure e dalle misure di distanziamento sociale. Anzitutto la prevalenza dei matrimoni precoci rimane ancora un problema pervasivo in diversi Paesi, la pandemia ha amplificato questo problema. Stesso trend si è osservato per le violenze domestiche (sessuali e non) aumentate durante il periodo delle restrizioni. A mettere a rischio il futuro di milioni di ragazze è stata poi la disparità nell’accesso alle risorse tecnologiche, che ha aumentato i divari educativi e l’abbandono scolastico. Nei Paesi presi in esame una ragazza su due ha avuto difficoltà a studiare negli ultimi due anni; sempre in questo lasso di tempo una ragazza su cinque non ha potuto usare internet, in Kenya il dato del mancato accesso al web sale ad oltre il 60% delle studentesse. In questa cornice circa sei ragazze su dieci hanno visto incrementare il loro apporto al lavoro domestico e una su sei non ha avuto un adeguato accesso nemmeno alle risorse alimentari. E ancora, la maggior parte delle ragazze intervistate dice di aver provato tristezza, solitudine e frustrazione, e circa la metà ha visto incrementare i conflitti domestici.

L’azione delle quattro Congregazioni

L’impatto negativo della pandemia è stato comunque ridotto dall’azione delle quattro Congregazioni che hanno sempre tenuto un approccio multidisciplinare teso allo sviluppo integrale della persona. Proprio tale approccio è la chiave per leggere i dati della ricerca e promuovere delle iniziative di advocacy. Questa ricerca rappresenta un primo passo fatto da queste quattro congregazioni per poter elaborare delle raccomandazioni per la tutela dei diritti delle ragazze e per poter istituire un vero e proprio osservatorio permanente. La promozione dell’istruzione e della salute delle donne saranno le priorità insieme agli investimenti per la connettività delle aree remote.

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