Ecco da dove nasce il senso di giustizia: la ministra Cartabia parla ai giovani

Diritto e biopolitica” è stato questo il tema al centro del primo incontro della Scuola di Formazione Politica organizzata da Comunità di Connessioni (Homepage – Comunità di Connessioni (comunitadiconnessioni.org), un’associazione che promuove l’impegno e il dibattitto sui grandi temi dell’agenda politica del Paese, guidata dal gesuita Padre Francesco Occhetta. Si tratta del primo di quattro incontri (le altre tre tappe del percorso sono previste per il 19 marzo, il 7 maggio, l’11 giugno) che si svolgeranno durante il 2022 che rientrano nell’ambito di percorsi di formazione politica chiamati “Pensare politicamente” che dal 2009 formano giovani e associazioni proveniente da tutta Italia. Il percorso, che dopo due anni di pandemia torna in presenza, infatti, mira a fornire alle nuove generazioni gli strumenti per il discernimento in politica, nonché a creare e consolidare connessioni tra giovani studenti e professionisti provenienti da tutta Italia e con diversi background. Alla base l’idea di offrire formazione ad una nuova generazione impegnata politicamente sui temi importanti del Paese.

Ospite d’eccezione di questo primo incontro, la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che presso la Chiesa del Gesù di Roma ha avuto la possibilità di confrontarsi con quasi 200 ragazzi per parlare di “biopolitica”. Si tratta di un tema scelto dai responsabili dell’associazione Comunità di Connessioni, perché è vista come una nuova frontiera della politica.

In particolare la ministra Cartabia si è soffermata su senso della giustizia “Cos’è la giustizia? Sappiamo rispondere a questa domanda? Siamo in grado di dare una definizione di giustizia e soprattutto cosa si affaccia nelle nostre menti quando ne parliamo?”, con queste parole ha aperto il suo discorso, lasciando che gli animi di tutti cominciassero ad interrogarsi.

L’idea della giustizia nasce dall’esperienza di ingiustizia subita da noi o da chi ci è caro. Il bisogno di giustizia si sviluppa davanti ad una privazione senza dimenticare che la domanda di giustizia di ogni vittima è sempre incommensurabile alla risposta che la giustizia umana deve offrire”.

Ad un certo punto della sua riflessione, la ministra ricorda la caduta del ponte Morandi come uno dei momenti più drammatici vissuti, in cui ha visto negli occhi delle famiglie un dolore atroce e soprattutto un bisogno di giustizia vero ed imminente. “La politica non è il regno degli assoluti – aggiunge la Cartabia -. Se ci fosse un ordine delle cose umane perfette non ci sarebbe neanche la salvezza, ma soprattutto sarebbe contro la libertà dell’uomo. La politica non è il regno del subito, il mondo intransigente del senza ma e senza sé”.

La giustizia si basa sul compromesso – conclude – e la parola compromesso ha una radice profonda che non ha a che fare solo con il concetto di mercantilismo, come potrebbe sembrare. Il compromesso è un patto per stare insieme. Alla vostra generazione è chiesto di dare da subito lo spazio accogliente – ha sottolineato con enfasi la Cartabia -. Noi tutti siamo e saremo sempre portatori di un senso di giustizia rispetto ai bisogni del mondo e dell’uomo”.

Rossella Avella: