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“E il vento ti ascolterà”: melodia tra passione e futuro

I giovani musicisti della Filarmonica della Calabria, assieme al pianista Danilo Rea, regalano un'esperienza musicale dai tanti significati. Arlia a Interris.it: "Bisogna incentivare di più la cultura"

Giovani e musica. Una combinazione da sempre vincente, specie se inquadrata in un’ottica di sviluppo culturale, presente e futuro. In questo senso, l’Orchestra Filarmonica della Calabria, diretta dal maestro Filippo Arlia, si pone fra gli esempi più virtuosi del nostro Paese. Fucina di talenti, sì, ma col merito primario di offrire ai giovani calabresi l’opportunità di mettere a frutto la propria attitudine musicale, magari di scoprirla, e soprattutto di esercitarla sulla propria terra. Il tutto condito da esperienze di rilievo, a stretto contatto con figure di spicco del mondo della musica tutto. Accade così che, nel disco “E il vento ti ascolterà”, uscito il 15 dicembre, gli strumenti della Filarmonica incontrano il piano di Danilo Rea e il suo jazz, regalando un’esperienza musicale ricca di sfumature da assaporare nella melodia. Con un messaggio da cogliere, tanto per chi suona, quanto per chi ascolta.

Filippo Arlia Danilo Rea
Foto di Antonio Raffaele bass

Maestro Arlia, “E il vento ti ascolterà” è un titolo decisamente evocativo. Quasi un invito a cogliere l’essenza stessa della musica: trasmettere emozioni.
“Il disco è un lavoro molto interessante, nasce dall’incontro tra due modi di pensare la musica apparentemente diversi. La musica classica e lo stile di Danilo Rea tra i jazzisti più importanti che ci sono nel nostro Paese. Le composizioni sono sue, e anche per questo, sulla copertina del disco, il suo nome è così centrale. È lui il protagonista”.

Come e perché nasce la collaborazione con Rea?
“Questo disco è stato registrato a giugno 2019. L’uscita è stata rallentata dalla pandemia che ha colpito duramente anche il mondo della discografia. È stato emozionante lavorare con lui, lascia il segno per l’empatia, l’emozione per il suo approccio con la musica. Peraltro non si tratta della versione registrata in studio ma è il live realizzato al Politeama di Catanzaro”.

L’orchestra è composta da musicisti molto giovani: cosa è importante che traggano da questo tipo di esperienze?
“Lavorare con dei musicisti che hanno un background di questo tipo è sicuramente una marcia in più. Arricchisce il bagaglio professionale. È ciò su cui puntiamo da quando l’orchestra è nata, lavorando con musicisti che hanno già fatto una carriera importante. Con la fusione tra queste professionalità nasce sempre qualcosa di buono. L’arte è fatta di queste sensazioni, valide sia per il ragazzo alle prime armi che per il professionista. E, se vissute in questo modo, anche i più grandi dicono che, si tratti della Scala o del Politeama di Catanzaro, l’esperienza ha sempre la stessa intensità”.

Come è andato l’anno della Filarmonica? Nuovi progetti per la fine del 2023?
“Il 2023 è stato di sicuro un anno molto interessante. Abbiamo partecipato agli eventi dei Teatri di Pietra, lavorato con Andrea Bocelli l’1 e 2 settembre al Teatro Greco di Taormina. Il 22 dicembre avremo l’inaugurazione del Conservatorio di Catanzaro, mentre il 4 gennaio inizieremo con la messa in scena della Traviata”.

Significa che il vostro obiettivo, quello di fornire alla Calabria una spinta culturale permanente, prende sempre più forma…
“Sono del parere che i nostri giovani oggi non sanno che esiste un luogo di aggregazione sociale, il teatro, dove dal lunedì alla domenica si può usufruire di musica e prosa. Le istituzioni devono incentivare la partecipazione dei giovani al teatro. E questo si fa attraverso le risorse da stanziare per la cultura che, purtroppo, sono sempre troppo poche. Per la Calabria, ad esempio, si parla di un budget di circa 2 milioni di euro, troppo risicato per una ragione che ha trascorsi storici molto importanti e che ha molto talento. Io ritengo davvero che i giovani calabresi abbiano talento: sono votati alla musica ma anche ad altre forme d’arte”.

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