Nei paesi dell’Unione Europea circa 87 milioni di persone sono affette da qualche forma di disabilità, in altre parole quasi il 20% dell’intera popolazione dell’Unione. In particolare, nonostante le misure di sostegno all’inclusione messe in campo dai diversi paesi, secondo i dati Eurostat, circa il 28,4% della popolazione delle persone con disabilità, è a rischio povertà o esclusione sociale, rispetto al 18,4% dei cittadini che non sono affetti da una patologia invalidante.
L’azione di COFACE-Disability
Alla luce di questi dati, nel 1998, nasce COFACE Disability, una piattaforma dei diritti delle persone con disabilità, promossa da COFACE, la Confederazione Europea delle Associazioni di Familiari, che riunisce venti associazioni nazionali di rappresentanza delle persone con disabilità in tutto il continente europeo, con l’obiettivo di migliorare la rappresentatività delle persone con disabilità e delle loro famiglie e attuare in ogni ambito della società la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Interris.it, in merito all’azione di COFACE – Disability e agli orizzonti dell’inclusione delle persone con disabilità in Europa, ha intervistato la dott.ssa Annemie Drieskens, presidente di COFACE Europa.
L’intervista
Come nasce e che obiettivi ha Coface?
“’Coface’ è nata sessantacinque anni fa, insieme all’Europa, e ha come obiettivo il miglioramento, la tutela e la salvaguardia della qualità della vita delle famiglie.”
Quali sono, al livello europeo, i vostri obiettivi per l’inclusione delle persone con disabilità e per la salvaguardia della famiglia?
“Noi promuoviamo delle politiche per la tutela della famiglia e miriamo in particolare alla salvaguardia delle famiglie al cui interno c’è una persona con disabilità. In particolare, le azioni a cui puntiamo, mirano all’advocacy con l’obiettivo di varare leggi che funzionano, dando così maggiori diritti alle persone con fragilità. Oltre a ciò, miriamo allo sviluppo di servizi adeguati nelle comunità con l’obiettivo di tutelare le persone con disabilità. L’Europa produce leggi che hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana di tutti noi e, per il futuro, dobbiamo scambiarci modelli virtuosi e buone prassi per il coordinamento delle azioni di inclusione.”
Quali sono i vostri auspici per il futuro? Che cosa chiedete alle istituzioni europee per la tutela della fragilità in generale?
“In riguardo al futuro auspichiamo che i valori di inclusione siano sempre più importanti. Essi rappresentano il punto di partenza per ogni azione messa in campo da Coface. Vorremmo che vi fosse un maggior accesso a specifiche risorse, determinati servizi di tutela. Vorremo che, famiglia e disabilità, fossero maggiormente connessi attraverso una solidarietà intergenerazionale. La crisi del Covid – 19 ha portato molta sofferenza ma ci ha insegnato molte cose per gestire le crisi e la famiglia ha rappresentato un valore fondamentale. Pertanto, riconoscere questo ed il ruolo dei caregiver è fondamentale per garantirne la dignità attraverso, ad esempio, specifici aiuti economici e sociali”.