Ottobre è il mese dedicato alla salute delle donne. Un appello-mobiltazione lungo 31 giorni per la diagnosi precoce. E lo screening mammografico. La pandemia ha provocato gravissimi danni alla campagna di prevenzione. Due anni e mezzo di ritardi e lacune nei test. E cioè un milione di esami mammografici in meno. E oltre 3.500 donne che hanno scoperto di avere un tumore del seno in fase più avanzata. Sono i dati di alcuni “danni collaterali” del Covid. Certificati nel report dell’associazione Komen Italia. Da qui l’esigenza di potenziare l’attività della “Carovana della Prevenzione“. Attraverso unità mobili ad alta tecnologia. In cooperazione con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. E con altri centri di cura. Una rete solidale che offre ad oltre 30 mila donne la possibilità di salvaguardare la loro salure. Effettuando gratuitamente a domicilio gli esami per la diagnosi precoce. Un’iniziativa rivolta in modo particolare alle fasce di indigenza. A coloro che vivono condizioni di maggiore fragilità sociale ed economica.
Dalla parte delle donne
A Roma si è svolta la sfilata per sostenere “Rose Angel”. Il progetto di diagnosi precoce itinerante. Nella capitale, dunque, il rosa sfila in passerella. Nel mese della prevenzione contro il cancro al seno. E Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, diventa testimonial delle donne operate al seno. Per il progetto “Rose Angel”. Promosso dal Policlinico Umberto I. E da professionisti sensibili al tema. “Il Rosa in passerella” è un chiarity event che ha unito moda, sport e salute. Ad ospiralo è stato il circolo Roma Polo Club diretto da Stefano Giansanti. Defilè delle donne in rosa, quindi. Con gli abiti disegnati e realizzati dalla stilista internazionale Charity Karimi. Fondatrice del marchio di fashion design Stella Customized. E dagli stilisti Alessandra Gallo e Andrea Sbarrini.
Nuovo ecografo
Presenti all’evento benefico gli esperti impegnati per la prevenzione precoce del carcinoma mammario. Come il professor Massimo Vergine. Direttore della Uniotà operativa complessa (Uoc) di Senologia dell’Umberto I. E presidente dell’associazione non profit “Filo Teso”. E Antonella Minieri. Presidente della onlus Mida Academy. L’ospite d’onore Patrizia Mirigliani ha raccontato la sua esperienza con il tumore. Per l’occasione è stato presentato il progetto itinerante. Potrà avvalersi del nuovo ecografo con sonda specifica per la senologia. Il macchinario “hi tech” verrà utilizzato nelle prime tappe in vari comuni laziali. Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. E si esegue con una mammografia ogni 2 anni. In alcune Regioni si sta sperimentando l’efficacia in una fascia di età più ampia. Quella compresa tra i 45 e i 74 anni.
Effetto Covid
L’emergenza sanitaria Covid-19 ha appunto fatto arretrare gli screening per la prevenzione del tumore al seno. Determinando blocchi e ritardi con conseguenti diagnosi mancate (3.300 in meno nel 2020 rispetto al 2019). Nell’ottobre rosa il progetto “Rose Angel” punta a offrire uno sportello senologico itinerante. Con assistenza gratuita anche a chi non può permettersi di accedere ad esami diagnostici specifici. Assicurando anche. spiegano i promotori, una voce amica. E un sostegno professionale per il reintegro psico-sociale di tutte le donne con una diagnosi di tumore al seno. “Di tumore al seno, se preso in tempo, si può guarire- afferma Patrizia Mirigliani-. Ecco perché è importantissima la prevenzione fatta con macchinari di ultima generazione. Ossia strumenti che possano intercettare anche la più minuscola formazione tumorale. Sono lieta di poter sensibilizzare le donne su questo tema. Poiché io stessa, per ben 2 volte, ho dovuto combattere questo tumore. Un tipo di cancro che tocca una percentuale molto alta di donne”.
Breast Unit
“E’ un’esperienza che tocca la parte materna e seduttiva del nostro corpo. Un consiglio alle donne? Non guardate se il vostro seno è piccolo o grande. Concentratevi su un altro tema. L’importante è che sia sano”, esorta Patrizia Mirigliani. Le fa eco il direttore generale del Policlinico Umberto I. Evidenzia Fabrizio D’Alba: “Iniziative come questa sono da sostenere ed ampliare. Perché riescono a incentivare la prevenzione del tumore al seno. Un’attività fondamentale per il Policlinico Umberto 1. Unendola ad eventi belli che riescono a raggiungere le persone. Anche al di fuori dei reparti ospedalieri. Rendendo visibile e tangibile la forza e la professionalità della nostra Breast Unit“.