LA VOCE DEGLI ULTIMI

“Un’altra vita”: il libro corale di Spazio donna

L’evento “Un’altra vita” prende spunto dal libro corale delle amiche di Spazio donna Salerno. Racconta la storia di Filomena Lamberti, donna coraggio che, dopo anni bui e baratri di disperazione ha saputo rinascere. A Boscotrecase (Napoli) l’associazione “La Fenice Vulcanica” assieme al centro “Ti Ascolto” ha presentato un’iniziativa carica di significati. Angela Losciale, presidente dell’associazione, spiega che quella di Filomena è una testimonianza di coraggio, di forza e di libertà. Una dolorosa ma necessaria condivisione del suo vissuto e della quotidiana battaglia contro la violenza sulle donne che porta in tutta Italia grazie alla testimonianza racchiusa nel libroUn’altra vita“. Nel salottino letterario di Boscotrecase, alla presenza di avvocati, psicoterapeuti, Polizia di Stato e sociologi è stato approfondito lo scottante tema della violenza sulle donne sotto il profilo sociale, psicologico e legale.
Foto di Goran Horvat da Pixabay

Spazio Salerno

“Guarda che ti do”. Queste le ultime parole che Filomena Lamberti ha sentito pronunciare dall’uomo da cui si voleva separare – il padre dei suoi tre figli – con cui aveva condiviso un matrimonio durato 30 anni e segnato da violenze e maltrattamenti. Una bottiglia di acido solforico che usavano nella pescheria di famiglia per sturare i lavandini. E che ha irrimediabilmente marchiato, corroso, sfregiato Filomena. Nel volto, sul collo, sulle braccia, sulle spalle. Dopo l’episodio un lungo calvario fatto di due mesi di ricovero in terapia intensiva e oltre trenta interventi chirurgici. La brutalità della violenza Filomena Lamberti l’ha vista in faccia, l’ha sentita bruciare sulla sua pelle. Un buio calato all’improvviso sulla sua vita. Ma in quel buio ha saputo trovare la luce. E rinascere. Diventare una donna libera. Diversa ma finalmente sé stessa.
Foto di Alexa da Pixabay

Il vuoto

Intanto una panchina rossa, simbolo della lotta contro ogni forma di violenza e di discriminazione contro le donne, è stata collocata al centro del compound dell’ambasciata d’Italia ad Ankara, a ricordare il posto vuoto lasciato nella società da una donna vittima di femminicidio, come recita la targa commemorativa. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte la Rappresentante di Undp in Turchia ed esponenti delle maggiori organizzazioni internazionali presenti ad Ankara.  L’iniziativa si inserisce nell’ambito di una campagna promossa dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in tutte le rappresentanze diplomatiche italiane nel mondo. L’obiettivo, ha ricordato l’Ambasciatore d’Italia ad Ankara, Giorgio Marrapodi, è “promuovere una maggiore consapevolezza dell’importanza di prevenire e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione a danno delle donne”. Alla panchina rossa sarà d’ora in poi garantita massima visibilità nel contesto delle attività dell’Ambasciata, un tributo alle vite perdute per colpa di uno dei crimini più efferati del nostro tempo e un modo per denunciare un abuso odioso su cui l’intera società è chiamata a riflettere.
Foto di Tim Marshall su Unsplash

Progetto

E’ stata inoltre inaugurata nel comune pugliese di Andria l’oasi verde dedicata a Vincenza Angrisano, vittima di femminicidio. Venne uccisa a coltellate dal marito, lo scorso 28 novembre. L’uomo, reo confesso, è ristretto in carcere. All’interno del parco è stata realizzata una panchina a forma di fiocco di colore rosso simbolo della lotta alla violenza sulle donne ed una targa in ricordo di Vincenza Angrisano, “Contro ogni forma di violenza”. Il progetto è stato realizzato dal Forum Ambiente e Salute “Ricorda e Rispetta” in collaborazione con gli utenti del centro di Salute mentale-ASL Bat. La sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha rappresentato “l’esigenza di ricordare a tutte le generazioni future che la violenza va combattuta sempre, sotto ogni forma“. Ha ringraziato tutte le forze di Polizia che “operano costantemente sul territorio per la tutela delle fasce deboli e le associazioni che quotidianamente sono di supporto alle donne“. Costante l’impegno della questura, e della Divisione Anticrimine in particolare, per la prevenzione ed il contrasto a questo odioso fenomeno criminale, anche e soprattutto attraverso l’utilizzo sempre più frequente dell’ammonimento del questore.
Giacomo Galeazzi

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