L’impegno e la tenacia quotidiana delle persone con disabilità per la realizzazione dell’inclusione in ogni ambito della vita, anche per quanto riguarda il diritto alla vacanza, è un fattore primario e irrinunciabile per lo sviluppo umano e morale di ogni società.
La SLA
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig, è una malattia neurodegenerativa progressiva dell’età adulta, determinata dalla perdita dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, che conduce alla paralisi dei muscoli volontari fino a coinvolgere anche quelli respiratori. In Italia si stimano almeno 3500 persone affette da questa patologia con 1000 nuove diagnosi ogni anno.
L’esperienza di Faenza
A Faenza, in provincia di Ravenna, Debora Donati, dopo la morte del marito Dario Alvisi, malato di Sla, ha deciso di dare vita all’associazione Insieme a Te che ha creato uno stabilimento balneare totalmente accessibile e senza barriere per permettere alle persone con disabilità di recarsi liberamente al mare attraverso l’utilizzo di specifici ausili e con l’assistenza di volontari adeguatamente formati, perpetuando così la memoria di Dario. Interris.it, in merito a questa esperienza di inclusione, ha intervistato Debora Donati, presidente dell’associazione “Insieme a Te”.
L’intervista
Come nasce e che obiettivi si pone l’associazione “Insieme a Te”?
“L’associazione nasce dalla storia di mio marito, Dario Alvisi, malato di Sla, dopo un viaggio fatto presso “IO POSSO”, ossia la prima spiaggia accessibile nel Salento, nel 2017. Da li è nata l’idea di realizzare uno stabilimento balneare accessibile anche in Romagna”.
Quali sono in particolare le attività che svolgete in favore delle persone con disabilità e fragilità?
“Siamo partiti, in relazione al fatto che mio marito aveva la Sla, dalle malattie neuromuscolari. La spiaggia è quindi totalmente accessibile e gratuita iniziando proprio da queste. Agiamo in collaborazione con AISLA e il centro medico Nemo. La nostra attività principale è appunto lo stabilimento balneare completamente accessibile e gestito da volontari, siamo dotati di appositi ausili per andare in acqua rivolti a tutti i tipi di disabilità e, da quest’anno, abbiamo anche degli appartamenti attrezzati con letti reclinabili e sollevatori.
Quali sono i vostri desideri per il futuro? In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra azione?
“In futuro speriamo di riuscire ad accontentare sempre più persone. Noi siamo qui appositamente per coloro che hanno difficoltà ad andare al mare. Le postazioni non sono tantissime e ci piacerebbe anche dare una mano a chi ha maggiori difficoltà a recarsi in spiaggia, ad esempio alle persone ventilate. Invece, per altri tipi di disabilità più lievi, ci sono altri bagni che iniziano ad attrezzarsi”.