Annunciatori del Vangelo in Parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, in prima linea nella gestione dell’emergenza Covid 19, i sacerdoti si affidano alla comunità per essere liberi di servire tutti. Tra questi c’è Don Franco Torresani, parroco – atleta ad Arco sul Garda Trentino, è l’unico religioso ad essere stato convocato nella Nazionale Assoluta in una disciplina del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Parroco ad Arco, sul Garda Trentino, già atleta della Nazionale Italiana. Classe 1962, ordinato nel 1987 e parroco dal 1994, Don Franco Torresani, è un sacerdote dalla doppia vocazione. Atleta con la “A” maiuscola, si allena con costanza e determinazione. “La passione sportiva e la predisposizione naturale per gli sport di fatica è nata quando ero piccolo, aiutando i familiari nel portare mele e legna sui ripidi pendii della Val di Non – racconta don Franco ad Interris.it –. Lo sport è una via straordinaria per superare conflitti e diversità, per aiutare le persone a guarire nell’anima”.
I progetti di pace
In servizio nella Città di Arco, centro climatico di importanza internazionale oltre che riferimento mondiale dell’arrampicata sportiva, Don Franco ha ricevuto un notevole aiuto nello svolgere al meglio il compito di parroco dalla passione sportiva, che gli ha dato la possibilità di contribuire nel rinsaldare amicizie e progetti di pace in alcuni Stati tra cui Israele e Galles. “La mia missione sacerdotale si completa con il mio impegno – prosegue Don Franco – sia nell’educare i giovani attraverso lo sport che nell’assistenza spirituale agli enti sportivi. In questo periodo di emergenza, poi, lo sport svolge un ruolo di rilievo nella lotta contro il micidiale avversario con il quale sta combattendo il nostro pianeta. Sono stati mesi difficili ma, grazie anche al sostegno di Associazioni che operano nel campo della solidarietà, sono riuscito ad assistere le persone più in difficoltà e dare conforto ai malati”.
Con una lunga storia sportiva alle spalle Don Franco continua ad allenarsi con regolarità nelle varie discipline agonistiche, comprese le discipline invernali delle racchette da neve (tra i diversi podii bronzo nella Coppa Europa Assoluta 2001) e dello skialp (bronzo proprio alla vigilia del lockdown di marzo). I risultati migliori li ha ottenuti, comunque, nell’Atletica, sia in campo giovanile che assoluto con una costante presenza tra i primi posti in Italia. Nel settore Masters si segnalano, in particolare, 6 titoli mondiali, 4 europei e 16 italiani over 35, conseguiti nelle varie specialità, spaziando dalla corsa in montagna al trail, dalla strada alla pista senza trascurare il cross.
Gli ultimi premi
Il titolo italiano più recente l’ha conquistato con l’Atletica Paratico, alla fine di ottobre 2020, in occasione del 63° Trofeo Internazionale Vanoni, considerato il Mondiale di staffetta. Una specialità in cui ha conquistato 3 argenti ai Campionati Italiani Assoluti (1998, 2001,2002), oltre alla prestigiosa vittoria nel 2018 nella Super Maratona dell’Etna, con il doppio record di staffetta e di frazione in compagnia di due atleti sacerdoti di notevole valore come padre Vincenzo e don Gianni insieme al tecnico padre Pasquale.
In tema di cronometro, tra i diversi record ancora imbattuti in Italia e all’estero figura la prestazione più significativa, ovvero nessun ritiro dalle competizioni. Il parroco che va veloce, infatti, è giunto sempre al traguardo, magari classificandosi all’ ultimo posto con sosta fuori programma al pronto soccorso per infortunio.
Il traguardo tagliato con il sindaco di Arco
Tre anni fa durante una corsa ha tagliato il traguardo insieme al sindaco di Arco, Alessandro Betta e da quel giorno è nata una profonda amicizia. Tutti i giorni, sindaco e parroco vanno a correre insieme: “La corsa è uno dei tanti modi per allenarsi e confrontarsi” – sottolinea il sindaco – e magari, anche per risolvere assieme alcuni dei problemi della cittadina di Arco, dove operiamo”. In perfetta sintonia sindaco e parroco svolgono compiti diversi, ma nella stessa direzione, con il comune denominatore dello sport per superare barriere e pregiudizi, sempre al servizio della comunità.
“Non ci si deve aspettare che il prete abbia la bacchetta magica – conclude Don Franco – Noi siamo come degli allenatori e dobbiamo tirare fuori il meglio delle capacità dai nostri atleti, i fedeli».