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Dolce inclusione lavorativa: la storia del micro biscottificio Frolla

L’intervista di Interris.it a co-fondatore, insieme a Gianluca Di Lorenzo, del microbiscottificio Frolla di Osimo Jacopo Corona

Un percorso d’inserimento lavorativo per persone diversamente abili può essere molto dolce. Come lo sono i prodotti del microbiscottificio Frolla di Osimo, in provincia di Ancona, nato quattro anni fa per realizzare un sogno che accomunava Jacopo Corona, pasticcere allora 25enne, e Gianluca  Di Lorenzo, allenatore di calcio e operatore sociale di qualche anno più grande (40). Un sogno che è diventato realtà senza indulgere nel pietismo nei confronti delle persone con disabilità, ma al contrario valorizzandole all’interno di un discorso imprenditoriale che ha saputo adattarsi tempi e alle necessità dell’oggi, come il foodtruck Frollabus per spostarsi in tempo di pandemia e l’attenzione per una comunicazione social che cogliesse e trasmettesse, vivendolo dal di dentro, lo spirito di questa realtà. Oggi Frolla impiega una ventinadi dipendenti, punta a espandere la propria offerta con prodotti a base di cioccolato e il proprio personale con altri due ingressi. Inoltre, nel 2023, Corona si prepara a trasmettere il proprio know how su come si crea una start up a vocazione sociale, grazie a un master gratuito che partirà a febbraio.

L’aspetto sociale

La spinta a cominciare l’avventura del microbiscottificio con persone diversamente abili nel piccolo centro marchigiano si fa sentire nel 2018, quando Corona si trova senza lavoro e decide, insieme a Di Lorenzo, di provare, avviando una campagna di crowdfunding e raccogliendo una cifra molto più alta di quanto preventivato. “L’aspetto sociale era già dentro di noi, perché partecipavamo a dei campi estivi con persone con disabilità. Il nostro sogno era quello di coniugare l’inserimento nel mondo del lavoro con una tematica sociale che accomuna tutti, non solo chi ha un parente con disabilità”, spiega a Interris.it il co-fondatore più giovane. “Prima di partire con questa attività abbiamo dovuto calarci nei panni delle persone che avremo avuto di fronte, così abbiamo scelto di produrre biscotti, data la loro lavorazione meno impegnativa, e questo ci ha consentito di inserire persone con diversi tipi di disabilità”, illustra Corona tornando, con la memoria, alle origini. “Ma la nostra intenzione era comunque quella di avviare un’attività imprenditoriale con un prodotto di qualità, per cui lavoriamo al massimo di quello che sappiamo fare per riuscirci”.

I biscotti

Oggi i dipendenti di Frolla sono in tutto una ventina e producono sia diverse tipologie di biscotti che brioche per le colazioni al DiversamenteBar, locale per il pubblico aperto nella sede del biscottificio e anche a Castelfidardo, sempre nell’anconetano, ma anche panettoni e colombe. Qual è quello che va più a ruba? “Il classico cookie di frolla e cioccolato va per la maggiore, ne facciamo anche con altri abbinamento come pera e cacao o camomilla e albicocca. Grazie all’e-commerce, il nostro secondo canale di vendita, possiamo arrivare in tutta Italia”, racconta Corona. Se la vendita diretta è la norma, oltre ad essere presenti a tanti eventi sparsi per il tutto il territorio nazionale, con la pandemia Frolla si è dovuta un po’ reinventare. “Come ente no profit reinvestiamo tutti gli utili e in quel momento abbiamo puntato sulla vendita online e su un mezzo mobile, perché la nostra sede fisica era chiusa. Volevamo continuare lo stesso a lavorare e a portare i nostri prodotti alle persone, così grazie a un’altra campagna di crowdfunding abbiamo potuto compiere questo passo”, aggiunge.

Solidarietà

Il legame con il territorio non è forte e solido solo sotto il profilo del sostegno economico, le realtà agroalimentari marchigiane fanno rete. “Abbiamo stretto una partnership con il Molino Bianchi, sempre di Osimo, da cui è nato un brand di farina esclusiva”, illustra il fondatore di Frolla, “acquistiamo molte materie prima dal territorio, di recente abbiamo lanciato il biscotto con le amarene di Cantiano, nel pesarese”. Un legame, questo, nato in virtù della spinta solidaristica che ha mosso il microbiscottificio dopo l’alluvione dello scorso settembre che ha devastato parte della regione e spezzato più di dieci vite. “Avevamo già dei rapporti con un’azienda di Ostra, altro posto particolarmente colpito dall’alluvione, e grazie all’influencer Gaia Segattini e a Box Marche abbiamo lanciato sui social la campagna Briciole, biscotti fatti con le amarene di Cantiano, vendendoli a un prezzo simbolico. Abbiamo poi devoluto 10mila euro  alla Caritas di Senigallia”, racconta Corona.

Premi e progetti

Se il 2020 è stato l’anno in cui Frolla si è un po’ dovuta reinventare e il 2022 è stato quello della solidarietà, con l’aiuto alle zone colpite dall’alluvione, nel 2021 il microbiscottificio osimano ha ricevuto il premio Cittadino europeo 2021. “Un riconoscimento che il Parlamento europeo dà a una realtà di un singolo Paese dell’Unione che si contraddistingue per senso civico”, spiega il pasticcere, “siamo stati contattati dall’europarlamentare italiano Pietro Bartolo, il ‘medico di Lampedusa’, e a novembre dell’anno scorso mi sono recato da solo a Bruxelles per la cerimonia di premiazione, per via delle restrizioni dovute alle pandemia. Ma a maggio di quest’anno siamo tornati su tutti insieme”. Anche il 2023 comincerà con una novità. “Vediamo tante persone che vorrebbero fare ma non trovano la strada e noi vorremmo essere per loro uno spunto per creare un’impresa a vocazione sociale”, spiega Corona, “grazie alla Fondazione Cariverona siamo riusciti a finanziare Frollaup, un master gratuito, diviso in 10 moduli, da febbraio a settembre, dove esperti, aziende e docenti universitari terranno lezioni su come si crea una start up a vocazione sociale, mentre nel 2024 si svilupperanno le idee”. E per quanto riguarda il biscottificio, “lanceremo Cioccofrolla, l’attività di cioccolateria”, conclude.

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