Progetto dog therapy. Per migliorare la salute e il benessere delle persone, dai bambini agli anziani, i cani e altri animali d’affezione sono impiegati nella pet therapy. Questa semplice espressione, entrata ormai nell’uso comune, indica gli interventi assistiti con animali, comprendendo tutte le attività e le terapie assistite necessarie a incoraggiare l’interesse verso il mondo esterno e la voglia di interagire. I benefici ottenuti sono molteplici e appurati. Tanto che, in Italia, l’impiego degli animali da compagnia ai fini di pet therapy è stato riconosciuto come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003. Gli animali maggiormente impiegati sono cani, cavalli, asini, gatti e conigli. Anche se, gli ultimi due, essendo animali stanziali, abituati a un solo ambiente o dimora permanente, tendono a stressarsi con i cambiamenti e il contatto con persone non conosciute. Pertanto, osserva la Fondazione Veronesi, sono impiegati in misura minore. Il benessere degli animali, infatti, deve sempre essere garantito. Proteggendoli da qualunque stress fisico e psichico.
Dog Therapy
I cani, molto empatici e collaboranti, fungono da mediatori e facilitatori durante gli interventi, soprattutto con persone che faticano a comunicare, hanno deficit cognitivi o motori. L’impiego dei cani per aiutare i bambini e i ragazzi autistici è di importanza fondamentale. «Nel caso in cui siano presenti deficit verbali e comunicati – spiega Simona Mazzucchetti, presidente dell’Associazione Cane Terapia – i cani possono aiutarci a entrare in contatto con il bambino o il ragazzo che per la sua fragilità ha difficoltà a comunicare con il mondo ‘esterno’. Tra le nostre bellissime esperienze, un bambino affetto dal morbo di Charge che presentava deficit visivi, uditivi e con importanti problematiche comunicative. A seguito dell’intervento con i cani, per la prima volta è riuscito a manifestare la sua felicità e il suo gradimento nei confronti dei cani, attraverso la Comunicazione aumentativa alternativa, ovvero un libro illustrato con dei simboli. Un grande traguardo per il bambino, un’emozione per tutti i presenti, raggiunto grazie all’empatia dei suoi amici pelosi». La pet therapy è impiegata anche per attività educative o ludiche, volte a portare svago e un pizzico di leggerezza a pazienti oncologici, alle volte accompagnati anche nel doloroso percorso di fine vita. In generale, la pet therapy è rivolta a categorie di persone considerate vulnerabili e dunque anche anziani affetti da Alzheimer, ragazzi vittime di bullismo, carcerati e persone in coma vegetativo. Naturalmente, al fianco di operatori e facilitatori, ovvero gli animali, è presente un team multidisciplinare di specialisti con i quali si concordano un programma e obiettivi specifici a seconda delle situazioni.
Collaborazione
Ci sono alcune razze di cani maggiormente impiegate per la Pet Therapy per indole docile, collaborativa, affettuosa e socievole. Alcune di queste i Labrador, i Golden Retriever, e gli Shih tzu, ma sono impiegati anche i meticci. Un recente studio sembra spiegare il motivo alla base di questa maggiore interazione e affinità con l’uomo che caratterizza determinate razze. Si tratta di due mutazioni genetiche che potrebbero aver reso il cane maggiormente amico dell’uomo. Esaminando il DNA di oltre 600 cani precedentemente sottoposti ad alcune prove insieme agli umani, è emerso che quelli risultati più affini e attaccati all’uomo, in grado di interpretare correttamente i suoi segnali. Con propensione a guardarlo più spesso, presentavano proprio queste variazioni sul gene MC2R per il recettore della melanocortina 2. Al contrario, cani che presentano una certa selvaticità, appartenenti alle razze più geneticamente vicine al lupo, prive della mutazione in questione, passavano meno tempo a guardare gli umani rispetto alle altre razze considerate più lontane dal lupo.
Preparazione
«È vero che esistono cani con un’addomesticazione più evidente, anche perché la maggior parte delle razze sono state selezionate dall’uomo per avere caratteristiche particolari: sono maggiormente legate agli umani e molto docili», precisa Simona Mazzucchetti. «Nel caso dei cani impiegati negli interventi assistiti è molto importante aver seguito anche una preparazione dell’animale con un percorso educativo e di addestramento. Il benessere animale, in questo ambito, è anche frutto di una collaborazione duratura con il proprio coadiutore, ovvero l’operatore di pet therapy. Il coinvolgimento del cane in alcuni contesti può essere molto impegnativo e stressante, non dimentichiamo che è un essere vivente molto empatico, una carta assorbente di emozioni». La genetica, dunque, può essere superata dall’addomesticazione e dal duro lavoro di cani e operatori debitamente formati. «Un passaggio importante è la formazione dei cani impiegati nei progetti, che seguono il corso di affiancamento con noi operatori. Successivamente, il loro carattere viene testato con simulazioni di vita reale che potrebbero trovarsi ad affrontare, per verificare la loro capacità di reggere gli stress e di interagire con gli utenti in qualunque situazione, anche le più complesse e imprevedibili. Oltre a rispondere ai comandi, i cani devono essere in grado di gestire senza stress rumori improvvisi, come un vassoio che cade o urla; saper affiancare e essere condotti anche da pazienti con stampelle o deambulatori e da soggetti con problematiche psichiche che potrebbero essere esuberanti, impulsivi o urlare improvvisamente». I cani sono una chiave preziosa per entrare in contatto con un mondo, altrimenti inaccessibile.
Piano-dog
I benefici della Pet Therapy sono numerosi e documentati può accrescere l’autostima, soprattutto dei bambini, e la gratificazione di prendersi cura di un altro essere vivente può stimolare il linguaggio e la comprensione di nuove parole e azioni. Ed è di supporto nel processo di socializzazione, aiutando a confrontarsi e a interagire. Può abbassare l’ansia e risolvere la paura nei confronti del cane. Stimola la mente: con specifici giochi, soprattutto con i cani, si stimolano l’elaborazione, l’associazione, il confronto e la memoria. Può aiutare a riabilitare il corpo: spazzolare il cane, lanciare la pallina o compiere movimenti più complessi, sono attività impiegate per la riabilitazione e l’allenamento fisico. Stimola le attività sensoriali in caso di cecità o ipovisione, sordità o sordocecità. Ha un effetto calmante: diminuisce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. ll progetto di Dog Therapy BASTA UNA ZAMPA di For a Smile Onlus cresce ancora al Dental School di Torino. Presto la tesi di laurea per confermare i benefici. I cagnolini insieme ai ragazzi e ai bambini con disabilità in attesa di intervento. Si è svolta presso l’area dedicata ai bimbi con disabilità del Dental School – ospedale Molinette, una seduta speciale di Dog Therapy del progetto nazionale “Basta Una Zampa”, ideato e promosso da For a Smile Onlus. Due volte al mese, i cani del progetto Basta Una Zampa, accompagnati dai loro coadiutori professionisti certificati I.A.A. (interventi Assistiti con Animali) incontrano i bambini e le bambine nella sala d’attesa. Un’attività fortemente voluta dal Dental School, a favore dei piccoli pazienti affetti da problemi psico-fisici e disabilità anche gravi. Che vengono accompagnati dai cagnolini “alla poltrona” del dentista durante le sedute di odontoiatria e ora anche nella preparazione alla sedazione pre intervento.
Opportunità
Il professor Elio Berutti è il direttore della Dental School. “La collaborazione con For a Smile è nata sei anni fa e da allora la Dog Therapy si è dimostrata una grande opportunità per i nostri pazienti con disabilità – racconta Berutti-. Ricordo il primo bambino, anni fa, di origine russa, che diversi studi avevano provato a trattare ma senza successo. Qui, con il cagnolino, si è fatto trattare senza nessun problema, accarezzandolo. Ma il progetto Basta una zampa di For a Smile Onlus presso la Dental School di Torino cresce ancora. I nostri piccoli pazienti con problemi di disabilità con la presenza dei cagnolini vengono distratti prima delle terapie e da oggi anche in fase pre operatoria“. Aggiunge Berutti: “L’attesa dell’intervento e della sedazione cosciente diventa così un momento di svago e i bambini possono giocare con i cani appositamente educati, che spesso accompagnano i pazienti anche alla poltrona”. La Dog Therapy si è dimostrata efficace, secondo Berutti, “nel ridurre lo stress sia dei pazienti e delle loro famiglie che degli operatori e i vantaggi di questa terapia iniziano già in sala d’attesa. Dove i pazienti vengono distratti giocando con i cagnolini“. Quindi che “la Dog Therapy sia efficace non ci sono dubbi. Ma noi stiamo cercando di provarlo, e per con questo obiettivo è in partenza una tesi di specialità dove saranno testati a livello salivare i pazienti per misurare la produzione di cortisolo e di proteine specifiche. Iil cui livello determina la sensazione e lo stato di stress. È già stato dimostrato a livello scientifico che accarezzare un cane riduce la produzione di cortisolo, e ora siamo pronti a provarlo anche noi“. conclude Berutti.
Benefici
Ludovica Vanni è presidente e socio fondatore di For a Smile Onlus. “I benefici della Dog Therapy sono evidenti- riferisce Vanni-. Sia per i bambini che per le loro famiglie, che grazie alle attività proposte dai coadiutori I.A.A. possono vivere momenti di leggerezza e di stacco, permettendo allo staff medico-ospedaliero di operare in una situazione di minore tensione“. Prosegue Vanni: “L’attività con i cagnolini, infatti, regala ai bambini senso di protezione in una fase dominata dall’incertezza, distoglie l’attenzione dall’ambiente ospedaliero. Rafforza la complicità. Aumenta la fiducia verso gli operatori sanitari. Aiuta ad elaborare un linguaggio verbale e non verbale nella comunicazione. E costituisce una indiscutibile valvola di sfogo nell’attesa. È un grande onore per noi prendere parte alla ricerca proposta dalla Dental School, per dimostrare i benefici della compagnia dei cani per i pazienti. E sempre accade qualcosa di speciale quando un bambino incontra un amico a quattro zampe. Lì For a Smile Onlus c’è”.
Il progetto
Il progetto di Dog Therapy è partito nel 2017 prima negli ospedali e successivamente nelle scuole. Donando gli incontri con i nostri amici a 4 zampe a più di 40.000 bambini in Italia. Prossimo step? “Entrare in azienda”, dichiara Ludovica Vanni “per superare insieme ai cagnolini le situazioni di tensione, di ansia. E anche di gestione dei conflitti. Il luogo di lavoro deve essere sereno e accogliente, di collaborazione e scambio e il lavoro con i cani facilita tutto questo. Portando ad un maggiore benessere delle persone che ci lavorano e, indirettamente, a migliori risultati sul lavoro”. Queste iniziative sono particolarmente indicate per bambini che vivono in contesti fragili, per i bambini con disabilità, affetti da autismo o altri disturbi del neurosviluppo. Tra le eccellenze Ospedaliere Pediatriche italiane dove For a Smile Onlus ha lavorato negli anni Roma c’è l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l’unità Operativa di Neuroriabilitazione
Obiettivi
L’obiettivo del progetto di For a Smile Onlus punta al miglioramento della qualità della vita. E all’incremento del benessere dei bambini. Attivando e sostenendo le loro risorse di crescita e progettualità individuale. Attraverso l’interazione sociale con un animale formato appositamente, i percorsi di Dog Therapy puntano al miglioramento dell’esperienza sotto diversi punti di vista. Miglioramento stato di salute psico-fisico. Aumento della fiducia in se stessi. Elaborazione del linguaggio verbale e non-verbale nella comunicazione. Senso di protezione in una fase dominata dall’incertezza. Valvola di sfogo emotivo. Miglioramento di alcuni aspetti motori. Miglioramento dello spirito di gruppo.