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Una distribuzione equa dei vaccini per contrastare la pandemia

In America Latina la pandemia da Covid - 19 sta subendo una recrudescenza che, per essere arginata efficacemente, necessità di una sanità gratuita e universalistica che garantisca l'accesso a cure adeguate

In questo difficile frangente storico connotato dalla pandemia da Covid – 19 e dalla contestuale presenza di vaccini predisposti per arginare la stessa, India e America Latina – considerata la recrudescenza dei casi di infezione – sono tenuti sotto stretta osservazione.

L’incidenza del Covid – 19 nell’America Latina

In particolare, per quanto concerne il Sud America, al fine di fornire un quadro esaustivo della situazione epidemiologica, è fondamentale far riferimento sia ai numeri assoluti che all’incidenza del virus in rapporto all’entità numerica della popolazione.

Tanto premesso, se si guarda all’incidenza, il Paese con il numero di casi di Covid – 19 più elevato è l’Uruguay con oltre 3 mila casi per milione di abitanti che in numeri assoluti risultano essere poco più di 11 mila casi, mentre invece – per quanto concerne il Brasile – in cifre assolute l’infezione ammonta a 250 mila casi ma l’incidenza è inferiore di quasi il 60% rispetto a quella uruguaiana ed oltre a ciò, in rapporto alla popolazione, anche Colombia, Cile, Argentina e Paraguay hanno una incidenza superiore rispetto a quella verificatasi in Brasile.

La distribuzione diseguale dei vaccini nel continente americano

Rispetto a quanto precedentemente esemplificato è fondamentale ricordare che, per il contrasto efficace alla pandemia in atto, è fondamentale una distribuzione equa dei vaccini; a titolo di esempio basti pensare che nel continente americano sono stati distribuiti oltre 310 milioni di vaccini dei quali oltre il 70% è stato inoculato negli Stati Uniti mentre solo il 30% è stato dato in dotazione ai paesi dell’America Latina maggiormente colpiti dalla pandemia.

Garantire un accesso universale e gratuito ai sistemi sanitari

In ragione di quanto precedentemente detto è fondamentale che le istituzioni internazionali preposte agiscano con celerità al fine di garantire un’accesso universale e gratuito alle cure sanitarie al fine di mitigare ed auspicabilmente annullare, grazie all’aiuto di tutti, le disuguaglianze rese più aspre dalla pandemia con l’obiettivo di dare vita ad una sanità universale, sicura, gratuita e soprattutto maggiormente inclusiva nei confronti dei Paesi più svantaggiati dal punto di vista sociale ed economico in ossequio al fulgido pensiero pronunciato da Papa Francesco nel corso dell’incontro promosso dalla Federazione Internazionale delle Associazioni dei medici Cattolici nel 2013 ma sempre di estrema attualità: “La credibilità di un sistema sanitario non si misura solo per l’efficienza, ma soprattutto per l’attenzione e l’amore verso le persone, la cui vita sempre è sacra e inviolabile”.

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