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Pittura e colori per comunicare col mondo

Domani si terrà a Firenze l’inaugurazione della mostra “Firenze Mia” di Clara Woods e il lancio del nuovo numero della rivista Ful (Firenze Urban Lifestyle). Clara Woods è un’artista fiorentina di 13 anni che non può parlare a causa di un ictus perinatale, ma conosce tre lingue (italiano, inglese e portoghese) e usa la pittura e i colori per comunicare con il mondo e esprimere i suoi sentimenti.

Grande sensibilità

Nel corso dell’ultimo anno, riferisce Adnkronos,  Clara ha esposto in Giappone, a Miami, a Roma, a Londra e domani dalle ore 19 nei bellissimi spazi de “Il Conventino, Caffè Letterario Firenze” verrà inaugurata la mostra “Firenze Mia” che Clara dedica alla sua città e ai personaggi della sua storia. L’ictus perinatale le ha impedito di parlare, ma non certo di esprimersi attraverso la pittura, che le ha anche consentito di ottenere grandi progressi comunicativi, oltre a un grande consenso, con mostre organizzate in Italia e all’estero che hanno svelato tutto il suo mondo interiore, fatto di grande sensibilità ed emozioni colorate, con uno stile che si ispira a quello di Frida Kahlo e soggetti che spaziano dagli animali ai paesaggi, passando per autoritratti e opere astratte.

Astrazione

In quest’occasione Ful lancia il nuovo numero, il 41, della rivista cartacea. Oltre a una copertina tutta da scoprire, all’interno della rivista tra tanti contenuti è possibile trovare il racconto dei #superhuman di Lediesis per #ilmomentoèadesso, un approfondimento su Margherita Hack e Firenze, un nuovo episodio del fumetto “Florence Unconventional Link” e un articolo dedicato a Clara e alla sua meravigliosa arte.

Tramonto fiorentino

Tra i quadri in mostra in occasione della mostra fiorentina ci saranno “Lorenzo Il Magnifico”, un ritratto ispirato dai racconti su Lorenzo, “Medici’s Clan”, uno degli esperimenti astratti dell’artista dove raffigura Lorenzo, Giuliano e la loro mamma Lucrezia e “Florence’s sunset“, un quadro ancora inedito dove Clara racconta la sua visione di un tramonto fiorentino. “Clara ha iniziato a dipingere quando era piccolina perché non era in grado di fare tante altre attività. Il suo lato destro è un po’ più debole”,  spiega mamma Betina. “Con la maestra Astrid, davvero in gamba, dipingeva e disegnava. Però distruggeva tutto quello che faceva. Le avevamo dato una pausa, poi, due anni fa, ha ricominciato a dipingere”. Si rilassava, le piaceva e si è appassionata alla pittura sempre più. Clara va a fasi. “Ha dipinto un po’ di tutto: ha lavorato su ritratti, autoritratti. Ha fatto un quadro su di me, sul babbo e sul fratello Davi, di sei anni. Loro due sono molto legati e Davi l'aiuta tantissimo a farsi capire”, racconta la madre.

 

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