Piano educativo-inclusione. Sostegno alla disabilità

Al via il concorso nazionale "Vietato Calpestare i Sogni" realizzato in collaborazione con il ministero dell'Istruzione e del merito e organizzato con il supporto di Anffas

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Inclusione oltre le barriere della disabilità. “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale – stabilisce l’articolo 38 della Costituzione-. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L’assistenza privata è libera“. Una significativa testimonianza di inclusione arriva arriva dal Molise. Al via il concorso nazionale di pasticceria “Vietato Calpestare i Sogni”, iniziativa della Federazione italiana pasticceria gelateria cioccolateria (Fipgc) che ha lo scopo di mettere in gioco e valorizzare le abilità degli alunni con Pei (Piano Educativo allievi Individualizzato) provenienti dagli Istituti alberghieri d’Italia, in un’ottica di inclusione e formazione.
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Foto di Possessed Photography su Unsplash

Oltre la disabilità

L’evento è realizzato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito. E organizzato con il supporto di Anffas-Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità. L’iniziativa è in calendario il 16 e il 17 maggio presso l’Istituto Professionale di Stato “Federico di Svevia” di Termoli (Campobasso). In gara ragazze e ragazzi, dai 16 ai 18 anni, che dovranno mettersi alla prova realizzando un dessert innovativo. Deve avere uno o più ingredienti tipici della propria regione di appartenenza e dovrà avere una brochure descrittiva. Il tempo per la preparazione è di 120 minuti. Ad essere valutati saranno l’originalità degli ingredienti e del dessert nel complesso, il gusto, l’autonomia nello svolgimento, la pulizia del piano di lavoro e la modalità di presentazione alla giuria. Ogni scuola partecipa con una squadra di due alunni composta dal concorrente principale con Pei e dal concorrente tutor. A tutti sarà consegnato un attestato di merito e la medaglia ufficiale. L’evento è gratuito e aperto a tutti.
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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Inclusione tangibile

“L’obiettivo primario di questo concorso – afferma Matteo Cutolo, presidente Fipgc – è quello di abbattere le diversità e creare la condizione giusta per immergere gli studenti nella cultura della pasticceria italiana e internazionale. Miriamo a promuovere lo scambio di idee e di metodologie, favorendo la crescita professionale e personale dei giovani attraverso un confronto diretto e costruttivo . Emozionante vedere la sinergia che si istaura quando i ragazzi lavorano insieme, noi adulti abbiamo tanto da imparare da loro. Qui l’inclusione non è solo un concetto astratto, ma una realtà tangibile“. Una delle caratteristiche distintive della scuola italiana è l’attenzione all’inclusione. Per interpretare l’inclusione come modalità “quotidiana” di gestione delle classi, la formazione deve essere rivolta sia agli insegnanti specializzati nel sostegno, che a tutti gli insegnanti curricolari. Indicazioni e Linee Guida ricordano che la diversità pone all’azione didattica ed educativa una grande sfida. E cioè essere capaci di fronteggiarla, disponendo di adeguate competenze nelle strategie didattiche inclusive.

Cooperative teaching

Ciò risponde non solo ai bisogni degli alunni disabili o con Disturbi Specifichi di Apprendimento (DSA), con altre difficoltà o disturbi evolutivi e con svantaggio sociale e culturale. Ma innalza la qualità dell’apprendimento di tutti gli alunni. Il fine, quindi, è ripensare la progettazione curricolare come flessibile e aperta a differenti abilità, attenta all’accrescimento di competenze complementari sviluppate che concorrono al percorso educativo personalizzato degli studenti. Attualmente, sono circa 258.000 le classi e 420.000 gli alunni certificati con disabilità e DSA.Un aspetto chiave è inoltre quello della “presa in carico” dell’alunno, che deve essere realizzato da tutta la “comunità educante”. Evitando processi di delega al solo docente di sostegno. Da qui dunque la necessità di interventi formativi mirati, specifici, modulari – ossia che tengano conto dei diversi livelli di partenza di chi accede alla formazione – e, soprattutto, basati su una visione partecipata dell’inclusione e orientati alla cooperazione e al “cooperative teaching”.