Fruizione artistica oltre la disabilità. Associazioni di volontariato e istituzioni museali sono impegnate a rende “visibile” l’arte ai non vedenti. E così tante persone disabili hanno trovato nell’arte una ragione di vita. E’ stato riaperto al pubblico dopo 20 anni di chiusura il Museo greco-romano di Alessandria d’Egitto. Con un percorso accessibile grazie al Museo Tattile Statale Omero di Ancona. Prosegue dunque la collaborazione delle istituzioni museali egiziane con il Museo Omero. Iniziata cinque anni fa per rendere accessibile il Museo Archeologico del Cairo. La riapertura del secondo museo più antico d’Egitto consentirà di apprezzare i suoi capolavori a tutta la comunità. Incluse le persone con disabilità visiva. Per le persone con disabilità motorie l’accessibilità coincide per lo più con l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ossia degli ostacoli fisici (gradini, accessi, passaggi stretti, pendenze eccessive, ostruzioni). Per i disabili motori, almeno sulla carta, l’accessibilità è un diritto acquisito, per i disabili visivi, non vedenti e ipovedenti, l’accessibilità è tutt’altro che riconosciuta e tanto meno realizzata.
Disabilità visiva
Il percorso accessibile ha visto impegnato il Museo Omero. In sinergia, a vario titolo, con la Direzione Generale dei Musei dell’Egitto e l’Ambasciata Italiana. Un’iniziativa che permette di toccare 19 capolavori del Museo alessandrino. Attraverso l’esplorazione tattile. Alla quale si aggiungono didascalie informative in arabo, italiano ed inglese. testi ingranditi e in Braille. Disegni a rilievo e audiopenne per ascoltare i contenuti audio. C’è stato, inoltre, il coinvolgimento attivo di docenti e studenti delle scuole egiziane. Dell’Istituto italiano Don Bosco di Alessandria. E del Liceo Artistico Edgardo Mannucci di Ancona. Ciò ha portato alla creazione di libri tattili. Sperimentando metodologie didattiche inclusive per l’educazione al patrimonio museale. Nell’ambito della fruizione museale le barriere più note e percepibili sono quelle fisiche. Poiché la disabilità motoria è quella più conosciuta e per la quale interventi architettonici sono stati fatti. E continuano ad essere realizzati su edifici antichi e di moderna costruzione (rampe, scivoli, ascensori).
Coinvolgimento
Alla presentazione dell’iniziativa è intervenuto il professor Aldo Grassini, fondatore e presidente del Museo Omero. E ha sottolineato “l’importanza che la cultura sia un patrimonio accessibile a tutta l’umanità”. Infatti “la determinazione delle tre istituzioni impegnate in questo progetto consente di donare ai ciechi dell’Egitto, ed anche agli stranieri in visita al Museo greco-romano di Alessandria, un’ulteriore possibilità di crescita culturale. E di quel godimento spirituale che soltanto l’arte può produrre. E anche la concreta speranza di altri sviluppi in grado di coinvolgere elementi dello straordinario patrimonio che l’Egitto custodisce”. La fruizione dei musei da parte dei disabili visivi richiede, invece, l’abbattimento delle barriere sensoriali-percettive. Non meno pericolose di quelle architettoniche per i disabili motori. Per esempio, avverte l’ Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS, nei musei i pannelli e le etichette sono spesso illeggibili. Per il carattere troppo piccolo, o non opportunamente differenziato rispetto allo sfondo. Senza contrasto cromatico. Con sovrapposizione di immagini. Collocati ad altezze eccessive o illuminati in modo inadeguato.
Egitto
Presenti alla riapertura del museo egiziano il primo ministro Mostafa Madbouly. Con i ministri del Turismo e delle Antichità, dello Sviluppo locale, della Cultura. Il governatore di Alessandria d’Egitto. Il ministro consigliere dell’Ambasciata italiana Pietro Vacanti Perco. L’ambasciatore Riccardo Guariglia, segretario generale della Farnesina. E il patriarca copto ortodosso Tawadros II. Numerose le barriere percettive che gli ipovedenti possono incontrare in uno spazio museale. Nei musei spesso è negata la possibilità di fruire di descrizioni in braille o parlate delle opere. Non sono disponibili pannelli, mappe o cartine in rilievo. Non ci sono percorsi audio guidati, strisce di segnalazione del percorso museale. O visite guidate con personale specializzato e con adeguate conoscenze tiflologiche. Inoltre è negata la possibilità di “toccare reperti e opere“. Per agevolare le persone non vedenti nella fruizione e per garantire accessibilità, non basta, però, che il museo metta a disposizione testi trascritti in codice braille. Un percorso tattile plantare. Guide per l’orientamento. Mappe tattili. E altri ausili tecnici (come caratteri sufficientemente visibili in large print) e a rilievo. Ma la cosa fondamentale e più importante è non negare di “poter toccare“. Laddove sia possibile nel rispetto dell’opera esposta. In questo modo ogni sfumatura tattile arricchisce il bagaglio cognitivo ed estetico del visitatore diversamente abile.
Oltre la disabilità
Il Museo Tattile Statale Omero è uno spazio unico e “senza barriere” in cui tutti possono conoscere l’arte attraverso il tatto. E punto di riferimento internazionale nell’educazione estetica per non vedenti e ipovedenti. Un museo che non solo colma un vuoto di giustizia sociale. Ma rilancia sul piano internazionale il tema della fruizione dell’arte attraverso la multisensorialità. Il Museo è accessibile e fruibile tattilmente. Ed offre descrizioni in Braille, in nero a caratteri grandi e pedane mobili per l’esplorazione a supporto dei disabili visivi. E’ dotato di ingresso per persone con disabilità, ascensore e punto ristoro. Due sono gli ambienti destinati ai laboratori didattici accessibili, rivolti alle scuole di ogni ordine e grado. Attività per famiglie, per adulti e per chiunque desideri vivere un’esperienza educativa straordinaria in un luogo unico. Il Museo è dotato di una sala conferenze, di un servizio di produzione tiflodidattica. Di un servizio gratuito di educazione estetica ed estetica per non vedenti. Di un centro di documentazione e ricerca, specializzato nel settore dell’accessibilità museale. Centro di formazione e ricerca. Laboratorio permanente per la valorizzazione e fruizione dell’opera d’arte.
Spazi per le opere
Il museo marchigiano è promotore di mostre tattili di rilevanza nazionale e internazionale e di rassegne tematiche. Istituito nel 1993 dal comune di Ancona con il contributo della Regione Marche, su ispirazione dell’Unione Italiana Ciechi, il Museo Omero è stato riconosciuto dal Parlamento. Nel 1999, Museo Statale con legge numero 452 del 25 novembre 1999, confermandogli una valenza unica a livello nazionale. Nel 2012 il Museo si è trasferito nelle settecentesche sale della Mole Vanvitelliana di Ancona. Monumentale architettura pentagonale sull’acqua progettata come Lazzeretto da Luigi Vanvitelli. Nel settembre del 2017 ha allestito la collezione negli spazi definitivi, 1500 metri quadri al secondo e terzo livello della Mole. Il percorso espositivo propone oggi circa 150 opere.
Percorso multisensoriale
Copie al vero, in gesso e resina, di indiscutibili. Capolavori dell’arte classica, dall’antica Grecia al Rinascimento dialogano con i modellini architettonici. Ossia il Discobolo, la Nike di Samotracia, il Poseidone, la Venere di Milo. Si affiancano al modello in scala del Partenone. La Lupa capitolina e la ritrattistica romana si accompagnano al modello volumetrico e in sezione del Pantheon. Si prosegue con il nucleo del Medioevo, fra romanico e gotico. Fino alla sala del Rinascimento con il grande modello della Cattedrale di San Pietro e i possenti lavori di Michelangelo. Pietà di San Pietro, Pietà Rondanini, Tondo Pitti e Taddei, il Mosè, il David e altro ancora. Al terzo piano sono allestite le sculture originali di arte contemporanea con artisti italiani e internazionali dell’area figurativa e informale. Quali Giorgio De Chirico, Pietro Consagra, Arturo Martini, Marino Marini. Arnoldo Pomodoro, Valeriano Trubbiani. Edgardo Mannucci, Umberto Mastroianni, Francesco Messina. Giuliano Vangi, Girolamo Ciulla, Aron Demetz, Felice Tagliaferri.
Made in Italy
In deposito rimangono i reperti archeologici. L’Italia riciclata di Michelangelo Pistoletto, donata nel 2013 dall’artista. Le opere vincitrici della Biennale Arteinsieme. E’ stato realizzato l’allestimento definitivo negli spazi attuali. Con almeno 300 opere lungo un percorso innovativo, multisensoriale e tecnologicamente avanzato. Seguendo il progetto scientifico redatto nelle sue linee guida dal Comitato Scientifico istituito nel 2009. A completare il Museo anche uno spazio aggiuntivo al livello zero della Mole Vanvitelliana di 450 mq circa che accoglie la sezione “Made in Italy“. Donata e realizzata da Diego della Valle. In linea con le finalità e modalità espositive del nuovo Museo Omero.