Diritto alla casa: in Italia è garantito a tutti?

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In Italia non c’è assolutamente una casa per tutti. La situazione è sempre più critica. Basti pensare che anche la Corte Costituzionale inizia ad appellarsi al diritto alla casa, anche se non è previsto dalla Costituzione, lo aggancia all’articolo 2 sui diritti inviolabili dell’uomo. Il problema sta diventando dirimente”. A parlare a Interris.it è Frabrizio Esposito, segretario generale del SicetSindacato Inquilini Casa e Territorio, che aggiunge: “Negli ultimi 30 anni la politica tutta, oltre a marginalizzare il settore dell’edilizia pubblica, non ha curato il mercato degli affitti”.

L’emergenza abitativa e la povertà

Un altro fattore che influisce negativamente sull’emergenza abitativa è la povertà. Alleanza contro la povertà in Italia, in un articolo di ottobre 2023 scrive: “Aumenta la povertà assoluta ed è colpa soprattutto dell’inflazione: nel 2022 erano in condizione di povertà assoluta poco meno di 2,2 milioni di famiglie, pari a circa l’8,3% del totale. Un incremento di oltre un punto e mezzo rispetto al 2021, quando la percentuale delle famiglie in questa condizione era del 7,7% nel 2021”.

Le famiglie in difficoltà

L’incidenza di povertà assoluta varia anche a seconda del titolo di godimento dell’abitazione in cui si vive. Si contano oltre 983 mila famiglie povere in affitto, che rappresentano il 45% di tutte le famiglie povere, con un’incidenza di povertà assoluta del 21,2% contro il 4,8% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà, si legge ancora nel sito di Alleanza contro la povertà. Una situazione che sembrerebbe peggiorare di giorno in giorno. Infatti, come riporta L’Espresso, sono più di 2,5 milioni le famiglie in emergeza e 150 al giorno vengono sfrattate.

Il diritto all’abitare sia al centro dell’agenda politica

Emerge con prepotenza, quindi, la necessità di porre al centro dell’agenda politica e sociale italiana il tema del diritto all’abitare. Un primo passo per cercare di rispondere alla crisi abitativa. “Sarebbe necessario puntare su politiche abitative più strutturali – spiega Esposito -. Serve una politica di salvaguardia per l’edilizia pubblica che perde pezzi, inoltre si dovrebbe intervenire in maniera sensata sul settore degli affitti privati. Quello di avere un tetto sulla testa è un bisogno sia delle famiglie, sia degli anziani, sia dei giovani”.

Una ferita che potrebbe portare a mali peggiori

Esposito spiega come al momento l’attenzione della politica italiana sembrerebbe  concentrata sull’acquisto delle case di proprietà nonostante ci sia una contrazione delle compravendite e il mercato dei mutui è quasi al collasso. per il segretario generale del Sicet, l’emergenza abitativa è una ferita che può portare a mali peggiori. “Le fasce più penalizzate sono i giovani e gli stranieri, in generale i poveri, chi ha un reddito basso – aggiunge -. In questa fetta della popolazione ci sono molte famiglie di origine straniera, che hanno basso reddito e hanno un carico sulle loro spalle molto importante”.

La questione giovani

Un ragionamento a parte lo meritano i giovani che tra redditi da fame, precarietà lavorativa e costo della casa, si troverebbero a pagare percentuali di affitti folli: circa il 67% a Roma, 50% a Firenze, Milano, spiega Esposito che ricorda come la Banca d’Italia spiega che l’affitto di una casa è sostenibile se non supera il 30% del reddito disponibile. “Siamo preoccupati, lo siamo da anni – aggiunge -. Troppo spesso il tema della crisi abitativa non viene preso abbastanza in considerazione”.

Dove il diritto alla casa è più a rischio

Esposito spiega che il diritto alla casa è più a rischio nelle periferie delle grandi città metropolitane. “In Italia non mancano le case, abbiamo edificato sin troppo – sottolinea -. Il fatto è che le abitazioni non ci sono lì dove servirebbero. La situazione di Milano, Roma e Napoli, soprattutto nelle periferie, è esplosiva”.

La posizione del Sicet

“Secondo il Sicet è arrivato il momento di creare un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi 30 anni. Bisogna intervenire sul mercato degli affitti privati; va salvaguardata e rilanciata l’offerta pubblica anche con un programma di efficentamento energetico; serve un rifinanziamento urgente dei fondi affitto – spiega Fabrizio Esposito -. Sono questi i tre filoni da cui, come sindacato, chiediamo che si riparta affinchè si possa mettere la parola fine sull’emergenza abitativa e si possa finalmente affermare che in Italia tutti possono godere del diritto alla casa”.

Manuela Petrini: