Diritti in rete: il servizio civile digitale

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Quando si parla di diritti e web sembra di affrontare un tema astratto. Lontano dalla vita concreta delle persone. Estraneo alla quotidianità. In realtà non è affatto così. In Terris ha messo assieme testimonianze, iniziative e storie accomunate dalla vocazione solidale del servizio civile. Al programma “Diritti in rete per comunità” collaborano Fict e Uiepe. Il servizio civile è impegnarsi in un progetto finalizzato alla difesa non armata e nonviolenta della patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, con azioni per le comunità e per il territorio. La Federazione Italiana Comunità Terapeutiche mette a disposizione 12 posti per i giovani, di età compresa tra i 18 e i 28 anni (28 anni e 364 giorni) che potranno svolgere il Servizio  Digitale nei progetti presentati dalla FICT tramite  il bando (scadenza al 28 settembre). L’avvio in servizio è previsto entro il 28 dicembre 2023. Gli aspiranti operatori volontari possono presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed un’unica sede. L’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio è attualmente pari a 507,30 euro. Il programma Diritti in rete per Comunità digit@li  sarà realizzato in tre Centri FICT. E cioè il CEIS di Genova, il Centro di Solidarietà di Catanzaro ed il Consorzio Cometa La Spezia. Si tratta di realtà rappresentative dal punto di vista funzionale e geografico. In co-programmazione con la direzione generale dell’esecuzione penale esterna e di messa alla prova e le sedi periferiche (Uffici Esecuzione Penale Esterna – UIEPE) sul territorio nazionale.

Diritti e sanzioni

Il programma trova terreno comune nell’obiettivo condiviso dell’implementazione di servizi di facilitazione da remoto per consentire una connessione costante tra il sistema di giustizia penale esterna e le persone in carico ai Centri della FICT, sottoposti a misure alternative alla detenzione e misure/sanzioni di comunità. Una opportunità di lavoro per 12 giovani per mettere a disposizione le proprie competenze digitali per un anno. Una sorta di “facilitatori della tecnologia digitale” che potranno supportare gli ospiti di comunità e non solo, nell’utilizzo del digitale, al fine di renderli autonomi nello svolgimento delle operazioni. Al termine del percorso, su richiesta dell’ente, il Dipartimento per la trasformazione digitale può rilasciare una certificazione delle competenze digitali acquisite. Il bando, rivolto ai 12 giovani, si inserisce nel quadro di tre importanti novità introdotte dal governo.

Impegno dei volontari

La prima vede l’aumento dell’assegno mensile da 444,30 a 507,30 euro. In merito alla seconda, grazie al decreto-legge PA, approvato in via definitiva in Senato, la possibilità, per chi concluderà il progetto annuale, di vedersi riservata una quota del 15% dei posti nei concorsi pubblici per le assunzioni di personale non dirigenziale. Infine sarà erogata ad ogni volontario una formazione specifica, a cura del Dipartimento per la trasformazione digitale e dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, che presenterà i principali portali di accesso alla PA da parte dei cittadini. E’ la prima volta per il servizio civile che questa formazione viene erogata a livello centrale da personale pubblico. Queste novità vanno a valorizzare l’esperienza ed il lavoro svolto, riconoscendo ulteriormente l’impegno dei volontari. Le finalità prioritarie del servizio civile digitale sono quelle di contribuire all’incremento, entro il 2026, al 70% della percentuale di popolazione in possesso di competenze digitali almeno di base, obiettivo ambizioso e necessario per la realizzazione di una capillare inclusione digitale e alfabetizzazione digitale.

Formazione e diritti

Intanto è partito il nuovo supporto a chi non lavora e si intreccia con il servizio civile. il nuovo strumento post Reddito di cittadinanza ed esordisce la piattaforma per la formazione e il lavoro. L’acronimo è Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), incrocia domande e offerte e a poche ore dal suo debutto raccoglie già migliaia di annunci. “E’ la prima pietra”, sottolinea la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, di un percorso che punta ad ampliarsi e pian piano a raggiungere chiunque cerchi un’occupazione, cerchi di entrare nel mercato del lavoro o di reinserirsi. A meno di 24 ore dal via, sulla piattaforma – riferiscono il ministero e l’Inps – sono presenti 52.798 offerte per corsi di formazione per una platea potenziale di 600mila fruitori e 25.691 annunci di lavoro per circa 60mila opportunità. Le domande all’Inps per il Supporto per la formazione e il lavoro, destinato agli occupabili tra i 18 e i 59 anni che escono dal Reddito, nel pomeriggio superano quota 8mila. Ma i dati, viene sottolineato, sono in continuo aggiornamento e “descrivono una vivacità sia dell’offerta formativa che lavorativa“.

Assolavoro

Finora tra la fine di luglio e la fine di agosto sono circa 190 mila i nuclei (che non hanno tra loro componenti minori, disabili o over-60) a cui è arrivata la comunicazione da parte dell’Inps di stop all’Rdc per aver raggiunto le sette mensilità nel corso dell’anno. Ma i nuclei con potenziali occupabili, secondo una stima per eccesso, sarebbero circa 140mila. E quindi potenziali destinatari del Supporto per la formazione e il lavoro. I primi, dalla mezzanotte in poi, si sono collegati al sito dell’Inps o si sono poi rivolti ai patronati per presentare la domanda per accedere alla nuova misura. Fatta la domanda, è scattata la registrazione alla piattaforma: dopo aver compilato il curriculum, la richiesta di sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad). E poi la necessità di contattare tre Agenzie per il lavoro e quindi di firmare il Patto di servizio personalizzato (Pds). Navigando sul portale si trovano i corsi di formazione e le offerte di lavoro (vacancy). Circa 25mila quelle delle Agenzie per il lavoro associate ad Assolavoro. Gli annunci vengono inseriti indicando i dati dell’offerta, il datore di lavoro, il profilo ricercato, i requisiti richiesti e le condizioni dell’offerta. Specificando il settore, la descrizione e la data di scadenza. Chi vi accede può quindi fare la ricerca per luogo di lavoro o professione. Guardando tra gli annunci può consultare le proposte e anche candidarsi all’offerta considerata più adatta. Esprimendo una vera e propria manifestazione di interesse.

Supporto

Durante questo percorso, e per massimo 12 mesi, i destinatari del Supporto per la formazione e il lavoro (che richiede la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione, di accompagnamento al lavoro, ma anche di servizio civile universale e di progetti utili alla collettività) percepiscono un beneficio economico di 350 euro al mese. Che però si perde se si abbandona il percorso, si salta un’attività o si rifiuta un’offerta di lavoro ritenuta congrua. Le offerte di lavoro caricate spaziano tra i diversi settori e le diverse qualifiche e specializzazioni: dagli operai ai contabili, dai camerieri agli operatori per la cura e assistenza alla persona. Agli ausiliari alle vendite agli addetti alla logistica fino al customer care. Mediamente, viene raccontato da chi ha potuto avere accesso, si tratta di richieste per figure con qualifica media e operativa. Il Siisl permetterà poi di gestire anche l’Assegno di inclusione (Adi), che scatterà il primo gennaio 2024, destinato ai nuclei in cui siano presenti un minore, o un disabile o un over-60 o un componente inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari. Ma l’intenzione è di arrivare a farne una sorta di marketplace per tutti cittadini.

Giacomo Galeazzi: