Don Peppe Diana è stato ucciso a Casal di Principe dalla camorra per la sua totale adesione al Vangelo: senza compromessi né omertà. Papa Francesco ha esortato i fedeli a seguire, sul suo esempio, “la profezia cristiana”. Che “ci invita a costruire un mondo libero dal giogo del male e da ogni tipo di prepotenza malavitosa”. E’ stato consegnato a Casal di Principe (Caserta) il premio nazionale don Diana con le menzioni intitolate al sacerdote ucciso 30 anni fa dalla camorra. La cerimonia si è svolta a casa Don Diana, bene confiscato sede del Comitato che porta il nome del sacerdote martire. Don Diana avrebbe festeggiato il suo 66esimo compleanno. Annunciato il 21 marzo, primo giorno di primavera, il premio quest’ anno è stato consegnato a Savina Pilliu, che insieme alla sorella Maria Rosa, si è opposta, in Sicilia, “alle speculazioni edilizie di clan e imprenditori collusi che volevano portarle via la casa”. La loro è una storia di donne forti, coraggiose, una storia di resistenza e di dignità. Premio anche a Renato Nitti, procuratore della Procura di Trani “per la sua dedizione al lavoro in opposizione alla corruzione e per la difesa dell’ambiente. Sempre al servizio della comunità, sempre in ascolto, alla ricerca della verità, senza compromessi. Coniugando giustizia e umanità”. E a Fabrice Rizzoli, giornalista e attivista francese che “ha saputo prendere per mano il dolore dei familiari delle vittime innocenti delle mafie d’oltralpe. Trasformandolo in impegno e preziosa testimonianza capace di oltrepassare i muri dell’indifferenza“.
Nel segno di don Diana
Le menzioni speciali sono state consegnate all’associazione di volontariato Avis for Kenyan, per il loro intervento medico a favore delle popolazioni, soprattutto bambini del Kenya. Restituendo loro vita e sorrisi. Ad Anna Motta e Giuseppe Paciolla, genitori di Mario, cooperante ucciso in Colombia, per la loro continua ricerca della verità, senza sconti, senza nascondimenti. E a Giuseppina Casarin, musicista veneziana che ha fondato il coro “Voci dal mondo” che integra musiche e persone, storie e racconti, colori ed etnie dentro un viaggio corale di sentimenti e di passioni. Nell’anno del conflitto mediorientale, gli organizzatori hanno poi voluto dedicare un premio speciale al Rabbino Gad Piperno e all’Imam Izzedin Elzir, entrambi di Firenze. Perché nel momento del dolore si sono tenuti per mano lanciando un messaggio di fratellanza tra i popoli. Il premio è opera dell’artista Giusto Baldascino. Ed è stato istituito nel 2011 dal Comitato don Peppe Diana, dal coordinamento provinciale casertano dell’associazione Libera e dalla famiglia del sacerdote ucciso il 19 marzo del 1994. Consiste in una vela versione in miniatura del monumento presente nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a don Giuseppe Diana.
Eredità spirituale
Sarà intitolato a don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dal clan dei Casalesi di cui è ricorso il trentesimo anniversario della morte, il nuovo Polo dell’Infanzia che sorgerà a Santa Maria Capua Vetere, in via Giotto. “Se oggi possiamo parlare di ‘una rivoluzione di amore‘ – annuncia il comune campano – caratterizzata dal bene che sconfigge il male, è anche grazie all’ardore di don Peppe Diana. Le cui parole, azioni ed esempio vogliamo che vengano trasferite a tutti noi e, in particolare, alle future generazioni. Per questo motivo abbiamo manifestato la volontà di avviare l’iter volto ad intitolargli il nuovo Polo dell’Infanzia”. Il comune ritiene che ciò rappresenti “un ulteriore valore aggiunto al grandissimo momento di crescita sociale, in termini di servizi, che stiamo compiendo attraverso la realizzazione dei tre asili nido comunali che permetteranno di ospitare in totale 90 bambini nella fascia d’età 0-3 anni”. E quindi “con un’offerta educativa pubblica che manca da decenni e che garantirà lo svolgimento di attività lavorative da parte delle mamme e un percorso di crescita e socializzazione per i figli fin dalla nascita”. In particolare, grazie a fondi pari a quasi 3 milioni di euro, tra Pnrr e regionali Siei, sono attualmente in fase realizzazione tre asili nido comunali nel rione Sant’Andrea (tra via Foscolo e via Leopardi), al Parco delle Rose e, appunto, in via Giotto. Dove attualmente già è presente la scuola materna, interessata da ulteriori interventi per circa 2 milioni di euro. E dove è prossimo all’inaugurazione il polo dell’infanzia che sarà intitolato a don Peppe Diana.
Don Diana testimone
“Sono trascorsi trent’anni dal giorno in cui i camorristi assassini uccisero vigliaccamente don Giuseppe Diana nella sacrestia della chiesa dove si preparava a celebrare la Messa – afferma Sergio Mattarella-. Volevano far tacere una voce scomoda che, senza timore, si ribellava al giogo delle mafie. Un testimone di speranza, educatore alla libertà, punto di riferimento per i giovani e le persone oneste di Casal di Principe. La crudeltà con cui hanno strappato alla vita un uomo giusto, non è riuscita a sottomettere la comunità. Gli assassini sono stati individuati e condannati. La testimonianza di don Diana è divenuta un simbolo potente di liberazione, una spinta al riscatto sociale“. Aggiunge il presidente della Repubblica: “Don Giuseppe ai ragazzi insegnava che la via della libertà passa dal non piegare la testa al ricatto mafioso e che è possibile costruire un mondo migliore. Pagò con la vita il coraggio e la coerenza personale e la sua vita è diventata lezione, patrimonio per il Paese“.