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Dialogo interreligioso: come costruire insieme l’Europa

Si è tenuto al Senato il convegno sul ruolo delle comunità religiose ed etniche nella costruzione dell’Europa e nel superamento delle crisi

E’ stato inaugurato a Roma il primo panel del convegno dal suggestivo titolo “Comunità religiose ed etniche, Vivere insieme” presso la sala senatoriale dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro. Tra i relatori spiccavano eminenti capi spirituali di diverse comunità religiose, tra cui Luigi Di Salvia segretario di Religions for Peace Italia; il rabbino Joseph Levi, Fondatore della scuola per l’educazione e il dialogo, FDS Firenze; Imam di Roma Nader Akkad; Alfredo Maiolese, Ambasciatore del Parlamento Internazionale per la Sicurezza e la Pace; il direttore dell’ufficio per l’Italia della Lega Musulmana Mondiale, Abdul Aziz Sarham; il pastore René Breuel fondatore della Chiesa Hopera a Roma e la professoressa Maria Amata Garito, magnifico rettore dell’Università telematica Uninettuno. Il seminario sul dialogo interreligioso tra i popoli “È un evento di grande rilevanza” – ha affermato l’onorevole di Fratelli d’Italia Marco Scurria, sottolineando la presenza di personalità internazionali in sala. Uomini e donne, credenti in un Dio diverso, con radici culturali differenti, si riuniscono nelle terre bagnate dal mar Mediterraneo, luoghi che da sempre favoriscono l’incontro delle diversità. “Solo attraverso il confronto possiamo costruire un mondo migliore”, ha sottolineato Scurria, ricordando che, a differenza delle società, le comunità aspirano a essere famiglia. Per concludere l’introduzione, Nizar Ramadan, editore e segretario generale del Media International Communication Club, ha lanciato un appello ai relatori e al pubblico: “Questo convegno deve essere un arrivederci per domani, un appuntamento costante sul dialogo per la pace. Non esiste un momento in cui, umanamente o spiritualmente, si debba rinunciare a perseguire la pace”.

Foto © Oriana Mariotti

L’importanza del dialogo interreligioso internazionale

Il dialogo interreligioso tra i popoli è un processo interattivo che promuove la comprensione reciproca, il rispetto e la collaborazione tra persone di diverse tradizioni religiose e culturali. Questo tipo di dialogo mira a superare le barriere create da differenze di fede, pratiche spirituali e credenze, cercando di trovare punti comuni e di costruire un terreno comune per la convivenza pacifica. L’obiettivo principale del dialogo interreligioso è favorire la pace, la tolleranza e la solidarietà tra le comunità di diverse fedi. Questo può avvenire attraverso il confronto aperto e rispettoso delle prospettive religiose, la promozione della conoscenza reciproca e la collaborazione su questioni di interesse comune, come la giustizia sociale, la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita. Nel contesto globale, il dialogo interreligioso diventa sempre più importante, considerando la diversità religiosa presente in molte società. Attraverso il dialogo, si possono affrontare malintesi, pregiudizi e stereotipi, contribuendo così a costruire ponti di comprensione e amicizia tra individui e comunità di diverse fedi. Il dialogo interreligioso può avvenire a livello formale, attraverso conferenze, incontri interreligiosi ufficiali e collaborazioni istituzionali, ma anche a livello informale, in contesti quotidiani dove le persone si incontrano e interagiscono. In entrambi i casi, l’ascolto empatico e il rispetto reciproco sono fondamentali per costruire un mondo in cui le diversità religiose sono viste come fonte di arricchimento anziché di divisione.

L’intervento dei relatori

Luigi Di Salvia, segretario generale della sezione italiana di “Religions for peace”, ha sottolineato che le religioni possono essere fonte di conflitto, ma intrinsecamente portano valori fondamentali come la sacralità della vita umana e l’attenzione alle sofferenze. Ha enfatizzato l’importanza dei grandi incontri, come il presente convegno, per promuovere il dialogo e la comunicazione, che sono essenziali per costruire un mondo pacifico.

Il direttore della Lega musulmana in Europa, S. E. dottor El Sarhan, ha aperto il suo intervento con un invito ad aprire le porte all’amore e alla dignità. Ha esortato a condividere la felicità e la tristezza come esseri umani, a preservare il Pianeta e a trattare le persone con dignità ed accoglienza, senza ingiustizie. Solo con la misericordia si conquistano i cuori.

L’Imam Akkad, nato ad Aleppo ma che vive ed opera a Roma, ingegnere e ricercatore, ha richiamato le parole di Papa Francesco e del Corano, invitando a porre fine alle guerre e all’indifferenza di fronte agli orrori. Ha sottolineato che chi salva una vita, salva tutte le vite.

La professoressa Maria Amata Garito, rettore dell’Università Telematica Uninettuno, ha aggiunto: “Bisogna costruire ponti, e oggi abbiamo uno strumento unico: Internet, una piazza globale di conoscenza. Certamente, non dovremmo usarlo per distaccarci dalla realtà, come spesso accade con i ragazzi che trascorrono gran parte del tempo sui telefonini, sia nel nord che nel sud del mondo. A titolo di esempio, consideriamo come affrontare il problema del bullismo: non possiamo avere leggi diverse, una in Italia e una in Francia, ma dovremmo adottare una legge universale contro il bullismo, valida per tutti i popoli e tutti gli Stati nel mondo. È essenziale cambiare anche il modo di insegnare, e all’Università ci stiamo impegnando in questo senso. Inoltre, le lezioni possono essere tenute in lingue diverse, con docenti provenienti da tutto il mondo; questo aiuta la coesione tra le persone di lingua e cultura differente. Per finire, abbiamo messo in condizione di potersi laureare gratuitamente chi si trova in zone di Guerra, esposto al pericolo”.

Il rabbino Levi ha dichiarato: “Stiamo vivendo momenti di grandi cambiamenti, crisi culturali e religiose in Europa. Il problema del continente è evidente, e il dialogo interreligioso può aiutarci a superare questi momenti difficili e a delineare insieme una prospettiva nuova che abbiamo chiamato ‘la nuova umanità’. Questa è la vera sfida di fronte alla quale ci troviamo. Tuttavia, ci sono ancora molte cose che dobbiamo conoscere e imparare l’uno dall’altro”. La conoscenza delle differenze degli altri è fondamentale perché costituisce la base per la costruzione di ponti significativi con il prossimo.

Le ragioni chiave per costruire ponti tra i popoli

La conoscenza delle differenze ci consente di comprendere meglio gli altri, le loro prospettive e le loro esperienze di vita. Questo approccio ci aiuta a sviluppare un rispetto più profondo per le diversità culturali, religiose e sociali.

  1. Ridurre Stereotipi e Pregiudizi: Molte volte, la mancanza di conoscenza può portare a stereotipi e pregiudizi. Imparare di più sulle differenze culturali e religiose può sfidare queste idee preconcette, consentendo una visione più accurata e completa delle persone.
  2. Promuovere la Tolleranza: La consapevolezza delle differenze può contribuire a promuovere la tolleranza. Quando comprendiamo che le diverse prospettive sono valide, diventiamo più inclini a accettare e rispettare le persone per ciò che sono.
  3. Costruire Connessioni Significative: La conoscenza delle differenze crea un terreno fertile per costruire connessioni significative. Attraverso il dialogo e lo scambio di idee, è possibile trovare punti in comune e stabilire legami che vanno al di là delle differenze superficiali.
  4. Collaborare per Obiettivi Comuni: La comprensione delle differenze può facilitare la collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni. Le sfide globali, come la pace, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale, richiedono spesso sforzi congiunti di individui e comunità diverse.
  5. Enfasi sulla Ricchezza della Diversità: La conoscenza delle differenze cambia la prospettiva sulla diversità. Invece di vederla come una fonte di divisione, si può apprezzare la ricchezza che deriva dalla diversità di esperienze, prospettive e tradizioni.
  6. Ridurre il Conflitto: La comprensione reciproca può ridurre il potenziale per conflitti basati su malintesi o incomprensioni culturali. La costruzione di ponti attraverso la conoscenza delle differenze è un passo importante verso la promozione della pace e dell’armonia.

In definitiva, la conoscenza delle differenze dell’altro è fondamentale per costruire una società più inclusiva, rispettosa e collaborativa. Quando abbracciamo la diversità come un’opportunità per imparare e crescere, possiamo contribuire a creare un mondo in cui le persone possono coesistere pacificamente, valorizzando e celebrando le loro unicità.

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