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De Pascale (Emporio Dora): “Abbiamo tutti bisogno di speranza”

L'intervista di Interris.it a Emilio De Pascale, referente dell'emporio solidale "Dora" di Reggio Emilia in merito alla campagna natalizia di raccolta fondi

Far fronte allā€™emergenza alimentare, al calo delle disponibilitĆ  economiche, delle donazioni per colpa della crisi economica e contemporaneamente allā€™aumento dei costi, soprattutto energetici.Ā Questi sono gli obiettivi dellā€™Emporio solidale ā€œDoraā€ che, nella cittĆ  di Reggio Emilia, aiuta numerose famiglie in difficoltĆ .

ā€œNutriamo la Speranza”

In occasione del Santo Natale, per contrastare in maniera piĆ¹ efficace la povertĆ  e stimolare la cittadinanza attiva, i volontari di ā€œDoraā€, con il supporto del Csv Emilia, hanno dato vita alla campagna benefica ā€œNutriamo la Speranzaā€. Interris.it, in merito a questa esperienza di solidarietĆ , ha intervistato Emilio De Pascale, pensionato con un passato di manager di importanti aziende del mondo cooperativo che attualmente si dedica al mondo del volontariato, mettendo a disposizione della collettivitĆ  la sua esperienza e il suo tempo all’emporio solidale “Dora”.

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha l’emporio solidale “Dora”?

“L’emporio solidale “Dora” nasce cinque anni fa, grazie ad un intesa tra il comune di Reggio Emilia, il Centro di Servizi per il Volontariato, la Caritas e gli altri soggetti giuridici piĆ¹ importanti nell’ambito del volontariato, dell’aiuto al prossimo e della solidarietĆ .”

Che finalitĆ  ha la campagna natalizia “Nutriamo la Speranza”? In che modo, chi lo desidera, puĆ² aiutare?

“Si puĆ² contribuire in diversi modi a questa campagna. Attraverso, ad esempio, il cosiddetto “miele solidale” che puĆ² essere un ottimo regalo natalizio. Oltre a ciĆ², chi lo desidera, puĆ² effettuare una donazione attraverso le diverse modalitĆ  previste oppure di beni di prima necessitĆ  da recapitare direttamente presso l’emporio solidale a Reggio Emilia. Abbiamo scelto il titolo “Nutriamo la Speranza” perchĆ© veniamo da un periodo estremamente difficile, per la pandemia e per le conseguenze della guerra in Ucraina, quindi tutti abbiamo bisogno di speranza. Ognuno di noi ha la necessitĆ  di avere fiducia in molte cose, ad esempio in una vita e una societĆ  migliore, ma anche ad una situazione generale di pace.”

Quali sono i vostri desideri per lo sviluppo dell’emporio solidale “Dora” e per il contrasto alla povertĆ  alimentare ed economica?

“Sulla base dell’idea e dello statuto iniziale dovevamo prendere in carico 65 famiglie scelte dai servizi sociali. In particolare, noi le assistiamo per un periodo di tempo limitato, massimo un anno, perchĆ© riteniamo che, in questo lasso di tempo, le famiglie possano reinserirsi nel tessuto lavorativo e produttivo e, di conseguenza, superare questo stato di temporanea difficoltĆ . Interveniamo prima che lo stato di povertĆ  diventi conclamato. CiĆ² ĆØ molto importante e, in questi anni, ci ha consentito di gestire in totale quasi 300 famiglie. In questo momento ci sono circa 75 famiglie e abbiamo aumentato di circa 10 unitĆ  i nuclei familiari assistiti. In futuro riteniamo che, con il persistere di una crisi piuttosto significativa, non solo di tipo economico, il numero purtroppo ĆØ destinato ad aumentare. L’auspicio per il futuro, in tono ottimistico, sarebbe che non ci fosse piĆ¹ bisogno di una struttura come la nostra, ma purtroppo non accadrĆ  e, quindi, dovremo cercare di organizzarci meglio e forse, per assistere altre famiglie disagiate, ci sarebbe bisogno di un altro emporio “Dora” in una ulteriore zona della cittĆ .”

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