Sos persecuzioni in pandemia. Il costo sociale della pandemia aggrava le sofferenze dei cristiani giĆ colpiti dal terrorismo e dalla povertĆ . “Purtroppo il macabro ‘catalogo’ delle sofferenze dei cristiani contiene molti capitoli. In questo Natale Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) ha deciso di soffermarsi su quello siriano e nigeriano. Senza ovviamente dimenticare gli altri Paesi di persecuzione“, afferma aĀ Interris.itĀ Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia. La fondazione pontificiaĀ Aiuto alla Chiesa che soffreĀ (Acs) ĆØ finanziata esclusivamente dalle donazioni dei suoi benefattori. Il fine dellāorganizzazione ĆØ quello diĀ sostenere la pastorale della Chiesa.
Stragi in pandemia
“Ai flagelli della persecuzione, della discriminazione e della povertĆ in molte nazioni del mondo ora si aggiunge lāinsidiosa minaccia della pandemia da Covid-19- afferma Monteduro a Interris.it-. L’emergenza sanitaria, se sta mettendo a dura prova un Occidente dotato di solide strutture sanitarie e avanzati sistemi di welfare, a maggior ragione sta prostrando i nostri fratelli che giĆ prima della comparsa del coronavirus vivevano in contesti estremamente difficili. In una certa misura, stiamo condividendo le loro sofferenze. E questo ci rende ancor piĆ¹ fratelli nellāunica fede.
PerchĆ© ad Aleppo come a Maiduguri le comunitĆ cristiane sono al centro delle persecuzioni?
“In Siria attualmente la comunitĆ cristiana soffre soprattutto per le dure conseguenze del conflitto pluriennale che ha insanguinato questa terra di antica cristianitĆ . Durante la guerra gli estremisti islamici hanno considerato questāarea un obiettivo naturale per lāinstaurazione di un sedicente Stato Islamico. La piccola comunitĆ cristiana ha pagato il prezzo piĆ¹ alto di questa strategia di attacco nel cuore del Medio Oriente. Quella che un tempo era tra le piĆ¹ fiorenti comunitĆ cristiane mediorientali si ĆØ di conseguenza ridotta a meno di un terzo”.A cosa si riferisce?
“Ad Aleppo, in particolare, i cristiani si sono ridotti di oltre il 75%. Quanto a Maiduguri, si tratta dellāepicentro nigeriano della cieca violenza di Boko Haram. Si registra un aumento degli attacchi provenienti sia dalla stessa formazione armata sia dagli estremisti di etnia fulani. Gli attacchi anticristiani crescono in ferocia e frequenza”.La Nigeria ĆØ un paese ricchissimo di risorse naturali, perchĆ© le discriminazioni e le persecuzioni verso i cristiani non vengono impedite dalle autoritĆ nazionali?
“La speranza che le istituzioni guidate da Muhammadu Buhari, rieletto presidente nel febbraio 2019, possano vincere la battaglia contro la ribellione militante islamista sono scarse. Al punto che i vescovi locali hanno chiesto al presidente di considerare lāopzione di fare un passo indietro. Il governo del presidente Buhari, appartenente all’etnia dei fulani, continua ad approvare leggi per sostenere il pascolo senza confini in tutta la nazione. E questo ovviamente rinvigorisce lāazione espansiva dei mandriani estremisti. Le istituzioni non garantiscono la pubblica sicurezza e chi ne fa le spese sono i membri delle comunitĆ piĆ¹ pacifiche e vulnerabili, anzitutto le donne e i bambini”.PuĆ² farci un esempio?
“Il vescovo di Maiduguri, la diocesi piĆ¹ estesa della Nigeria, consapevole del dolore individuale e sociale causato dalla diffusa violenza, ha disposto una adeguata formazione dei sacerdoti per il sostegno dei fedeli traumatizzati, soprattutto delle circa 8.000 vedove e degli oltre 17.000 orfani. Aiuto alla Chiesa che Soffre con la raccolta fondi natalizia intende finanziare la costruzione di un centro che consenta alle tante donne vittime di ignobili soprusi e violenze, e alle innumerevoli vedove, di essere adeguatamente assistite da un team di esperti”. Con quale obiettivo?Ā
“Lāobiettivo finale ĆØ porre tutte loro nella condizione di costruire autonomamente il futuro proprio e quello degli orfani grazie anche alle competenze lavorative che acquisiranno nella struttura. Il centro, con sede nella cittĆ di Maiduguri, consentirĆ di seguire 150 donne lāanno”.Lei ha visitato e soccorso i cristiani in Siria. Quali sono oggi le loro richieste prioritarie di aiuto?
“La Siria ha campeggiato per anni nei titoli di apertura dei TG internazionali. Ora che il conflitto armato si ĆØ sostanzialmente placato restano tuttavia le macerie, e non solo quelle materiali. Le sanzioni economiche inoltre non contribuiscono certo alla pur lenta rinascita di un popolo stremato, soprattutto se si ha la ventura di appartenere alla piccola comunitĆ cristiana. Ad Aleppo, in particolare, migliaia di famiglie sono allo stremo e la Chiesa locale ha deciso di lanciare il proprio grido di aiuto, grido che ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’ ha ascoltato con grande solidarietĆ nei confronti di questa piccola ma veneranda cristianitĆ mediorientale”.PuĆ² farci un esempio?
“Abbiamo varato una raccolta fondi per finanziare un progetto attraverso il quale 6.190 famiglie cristiane aleppine riceveranno aiuti di emergenza, anzitutto cibo e farmaci. Noi forniamo loro beni materiali, loro ci edificano con luminosi esempi di fede vissuta nella prova piĆ¹ dura”.