Tra ghosting e orbiting: una proposta contro il cyberbullismo

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“Mai fare bullismo e mai permetterlo”, ha ammonito papa Francesco nell’incontro con i cresimandi dello diocesi di Milano. Il Pontefice ha parlato di un “fenomeno brutto” che lo preoccupa: il bullying (bullismo). “Per favore, state attenti – ha raccomandato ai giovani -. Fate la promessa al Signore di mai fare bullying e di mai permettere che si faccia nel vostro collegio, nella vostra scuola e nel vostro quartiere”. Un proposta per affrontare l’educazione affettiva nell’era digitale. Ghosting, orbiting, il silenzio punitivo fino ad arrivare al blocco e al no contact. Educazione affettiva, un tema giunto fino ai tavoli ministeriale, come aiutare i giovani di oggi e gli adulti di domani ad affrontare le sfide della vita. Un complesso sistema che comprende la capacità di capire, esprimere e gestire in modo efficace le proprie emozioni, così come di stabilire relazioni interpersonali sane ed empatiche. La sua importanza risiede nel fatto che un’adeguata educazione affettiva permette di affrontare le sfide della vita con maggiore resilienza, favorendo un senso di autostima e benessere personale che si ripercuote positivamente su ogni aspetto dell’esistenza.

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Sfide quotidiane

Lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Lavenia  è presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo “Di.Te”. E docente di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni all’Università Politecnica delle Marche. Secondo Lavenia “per promuovere un’educazione affettiva efficace, è necessario un approccio che veda coinvolti diversi soggetti, ciascuno con un proprio ruolo specifico. La famiglia, la scuola, gli operatori del settore sanitario e sociale ed infine la comunità”. Spesso il ruolo di tutte queste realtà viene sostituito dai social media o da ricerche online. Ed è proprio in quel vuoto che devono intervenire i diversi soggetti coinvolti per orientare e indirizzare i giovani. Un focus particolare sarà dedicato alle giovani donne e a come affrontare le sfide quotidiane nell’era digitale come la sicurezza online, il cyberbullismo, la discriminazione di genere, nonché l’impatto dei social media sull’autostima e l’immagine corporea di tutte le età. quali sono gli strumenti necessari per affrontare i fenomeni relazionali amorosi dei giorni odierni e come si manifestano sui social media come ad esempio il ghosting, l’orbiting, il silenzio punitivo fino ad arrivare al blocco e al no contact? Questo uno dei temi che verrà affrontato alla quarta edizione di Cosmodonna la fiera esperienziale dedicata all’universo femminile, in programma al Centro Fiera di Brescia fino al 22 aprile. Non solo fashion, beauty e lifestyle, ma anche approfondimenti e incontri al centro di un’”arena” speciale, con esperti di psicologia, lavoro, sessuologia e parità di genere.

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Ruolo della famiglia

“Il nucleo familiare rappresenta il primo contesto educativo in cui si sperimentano e si apprendono le dinamiche affettive – sostengono i promotori dell’iniziativa-. È essenziale che i genitori si impegnino a costruire un ambiente familiare basato sul dialogo, sulla fiducia e sul rispetto reciproco, dimostrando con l’esempio come gestire le emozioni in modo costruttivo. L’educazione affettiva in famiglia si fonda sulla capacità di ascoltare, di accettare senza giudizio i sentimenti di ciascuno e di promuovere un clima di apertura emotiva”. Fondamentale anche il ruolo della scuola. “Le istituzioni educative svolgono un ruolo complementare a quello della famiglia, offrendo un contesto privilegiato per l’apprendimento sociale ed emotivo – sottolinea il professor Lavenia-. È molto importante che la scuola integri nei suoi programmi attività e progetti specifici volti a sviluppare competenze emotive, quali la consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni, le abilità sociali e l’empatia. Gli insegnanti, in qualità di figure educative di riferimento, dovrebbero essere formati per riconoscere e supportare le esigenze emotive degli studenti. Promuovendo un ambiente inclusivo e rispettoso delle diversità”.

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Stop al cyberbullismo

Prosegue Lavenia: “Gli operatori del settore sanitario e sociale possono offrire un supporto specializzato per l’educazione affettiva attraverso consulenze, workshop e programmi di formazione rivolti a genitori, insegnanti e ragazzi. Questi professionisti possono contribuire a identificare precocemente eventuali difficoltà emotive o relazionali, fornendo gli strumenti adeguati ad affrontarle”. Prosegue l’esperto: “L’intera comunità, inclusi club sportivi, associazioni culturali e gruppi di volontariato, può svolgere un ruolo attivo nell’educazione affettiva dei giovani, offrendo spazi sicuri in cui esprimersi, relazionarsi e crescere. La partecipazione ad attività comunitarie promuove il senso di appartenenza. E contribuisce allo sviluppo di competenze sociali e relazionali fondamentali. Educare all’affettività richiede un impegno congiunto e coordinato di più figure e istituzioni, che agiscono in sinergia per creare un ambiente di crescita emotiva e relazionale sano e stimolante. Solo attraverso un tale impegno collettivo è possibile formare individui capaci di navigare con successo nel complesso mondo delle relazioni umane. Arricchendo così la propria vita e quella degli altri”. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, instant messaging, siti web, telefonate). L’obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi. “Educazione affettiva e mondo virtuale” il titolo dell’appuntamento a Cosmodonna con lo psicoterapeuta, docente universitario ed esperto in Benessere Digitale Giuseppe Lavenia, la psicopedagogista e psicoterapeuta Maria Rita Parsi e la psicologa Elisa Simeoni.

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Caratteristiche

Tra le caratteristiche psicologiche del bullo, utili a comprendere le cause del cyberbullismo, due sono quelle che si riscontrano con maggiore frequenza. La fragilità di chi nasconde una bassa autostima dietro una presunta ricerca di supremazia. E la mancanza di empatia, in particolare nella sua componente affettiva. Area Fiera è una Expo Organiser nata nel 2008, da sempre con vocazione fieristica ha instaurato sin dai primi anni importanti relazioni con enti nazionali ed internazionali. Ha ideato e creato importanti marchi fieristici curandone l’intera organizzazione ed attualmente ha in portfolio oltre 1400 aziende attive. Oggi è composta da un team di professionisti in grado di ideare e lanciare nuovi brand, sviluppare campagne promozionali, fornire consulenza economica per creazione di eventi di grandi dimensioni.

Giacomo Galeazzi: