L’acqua è un elemento cruciale negli ecosistemi naturali; fornisce habitat per piante e animali, contribuisce alla regolazione del clima e svolge un ruolo chiave nel ciclo idrologico dell’intero Pianeta. Inoltre, la gestione sostenibile delle risorse idriche è fondamentale per promuovere la sostenibilità ambientale e la transizione verso un’economia verde. La start-up Curator System, con sede a Roma, delle cui branche verticali, Curator Aquarum e Curator Agricolae, sono le due divisioni, è un’azienda innovativa che progetta e sviluppa soluzioni avanzate per il monitoraggio e l’ottimizzazione nel campo dei sistemi idrici integrati, contribuendo così allo sviluppo di pratiche sostenibili e alla conservazione dell’ambiente.
Il valore aggiunto del software Curator
“Ecco come – spiegaa Interris.it Mattia Pompei, socio e co-fondatore di Curator – il nostro software è in grado, attraverso l’analisi dei dati provenienti dagli elementi che costituiscono la rete di distribuzione idrica, di correggerli e creare modelli predittivi per una gestione più efficiente e razionale, riducendo gli sprechi tramite l’utilizzo di IA, come il machine learning, le piattaforme DSS e gli alberi decisionali. Si tratta di un software aperto che può ricevere dati da diversi fornitori e strumenti, analizzarli, storicizzarli e creare così modelli storici, correlando i dati per ottenere risultati predittivi. Ciò consente di regolare i flussi di acqua futuri basandosi sul presente e sul passato.”
La mission “sostenibile” di Curator
“La mission di Curator è focalizzata sulla promozione di una gestione sostenibile delle risorse idriche, mirando alla distribuzione razionale dell’acqua sia per le esigenze agricole che per quelle domestiche. Con il nostro sitema ci impegnamo a garantire una migliore qualità dei raccolti agricoli attraverso l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua e l’implementazione di pratiche agricole sostenibili. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a un futuro in cui l’acqua sia utilizzata in modo efficiente ed equo, promuovendo la sostenibilità ambientale e il benessere delle comunità”.
Qual è la differenza tra Curator e i suoi competitors?
“Curator si distingue dai concorrenti per il suo approccio alla gestione dei dati. Mentre altri sistemi si limitano alla raccolta passiva dei dati, Curator adotta una gestione attiva dei dati stessi. Questo permette non solo di monitorare le risorse idriche ma anche di analizzare e ottimizzare il loro utilizzo in tempo reale. Nel settore agricolo, la forza della start-up romana si evidenzia attraverso l’analisi dei fattori di rischio e di diversificazione, ottimizzando così l’irrigazione e migliorando la resa delle colture. Questo approccio integrato e proattivo consente interventi tempestivi e mirati, garantendo una gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche, fornendo supporto alla decisione in tempo reale per prevenire eventuali scenari critici futuri”.
L’esempio di efficentamento nella Smart City
“Un esempio di applicazione del nostro sistema intelligente riguarda le smart city, dove viene effettuato un monitoraggio continuo per individuare perdite d’acqua. Localizzare tali perdite consente di intervenire tempestivamente: se il problema non è grave, è possibile regolare il flusso dell’acqua e risolvere la situazione senza dover sostituire la conduttura; se la perdita è più consistente, il nostro software consente di individuare esattamente la posizione e l’entità del danno, risparmiando tempo e denaro nella fase di manutenzione. Inoltre, con l’implementazione di sistemi per la deviazione del traffico tramite app e strumenti intelligenti, in collaborazione con le istituzioni, si riducono i disagi per i cittadini durante le operazioni di riparazione”.
La flessibilità del software e sviluppi futuri
“La creazione di software altamente flessibili, che consentono la modifica degli algoritmi per adattarli a diverse applicazioni, rappresenta un importante passo avanti nell’innovazione tecnologica. Il software di Curator può essere impiegato in svariati contesti, tra cui la gestione e la distribuzione dell’acqua sia in ambito urbano che agricolo. Nel nostro progetto, abbiamo sviluppato una verticalizzazione specifica per la depurazione delle acque, con l’obiettivo di ottimizzare i processi di trattamento e ridurre l’inquinamento ambientale. Allo stesso tempo, stiamo lavorando su un’altra verticale dedicata al settore sanitario, dove il software potrebbe essere impiegato per migliorare l’efficienza operativa, la gestione dei dati sanitari e la sicurezza dei pazienti. Questa flessibilità nel design del software ci consente di adattare le soluzioni alle esigenze specifiche di diversi settori, contribuendo così a promuovere l’innovazione e il progresso tecnologico in varie aree”.
Perché il nome Curator?
“Il termine ‘Curator’ è stato scelto in omaggio all’antica Roma. Soprattutto durante l’Impero Romano, il Curator rappresentava un funzionario di alto rango responsabile delle questioni amministrative in settori specifici, come la gestione della rete idrica, noto come Curator Aquarum. Dal momento che la gestione idrica ebbe origine con gli acquedotti di Roma, abbiamo voluto sottolineare il nostro legame con la storia e il patrimonio della città, valorizzando così il nostro senso di appartenenza alla comunità romana”, conclude Mattia Pompei.
Il valore insostituibile dell’acqua
La gestione sostenibile delle risorse idriche è cruciale per la salute umana e l’ambiente, garantendo accesso all’acqua potabile e riducendo l’inquinamento attraverso pratiche consapevoli ed efficienti. È essenziale affrontare l’inquinamento derivante da vari settori, come l’industria e l’agricoltura, causato da sostanze chimiche e cattiva gestione dei rifiuti. La collaborazione tra governi, organizzazioni internazionali, comunità e individui è fondamentale per promuovere consapevolezza e pratiche sostenibili, come il riciclaggio e l’uso efficiente dell’acqua. In Italia, l’implementazione rigorosa dei regolamenti ambientali è cruciale. In definitiva, la gestione responsabile delle risorse idriche è indispensabile per la salute umana e l’equilibrio degli ecosistemi.
Dati e digitalizzazione
L’acqua è un’essenza da tutelare, ma sprecata globalmente. Ad esempio, l’Italia, pur avendo grandi risorse idriche, è tra i Paesi con maggiore spreco. Consumiamo circa 73,000 litri di acqua potabile per persona all’anno, mentre negli Stati Uniti sono 109,500 litri e in Francia 54,000. Siamo indietro nelle pratiche di dissalazione, riuso e raccolta delle acque meteoriche. I problemi riguardanti la dispersione delle acque in Italia sono sia strutturali che storici. Gli impianti di depurazione necessitano di ristrutturazione e le dighe più recenti hanno già 35-40 anni. Anche la dissalazione è carente: a livello globale, si generano 108 milioni di metri cubi al giorno di acqua dissalata, mentre in Italia appena 650,000 (pari al 5,9% della produzione giornaliera europea). La digitalizzazione delle infrastrutture rappresenta uno strumento chiave per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche. L’elaborazione dei dati raccolti sul campo, mediante modelli matematici, permette di approfondire la complessa gestione delle reti di distribuzione idrica, rendendo più efficiente l’uso delle risorse. In Italia, la digitalizzazione del servizio idrico è ancora in fase iniziale, in ritardo rispetto ad altri settori come quello bancario, logistico, delle telecomunicazioni o del commercio. Le aziende che investono di più nella digitalizzazione trainano gli investimenti, con una media di oltre 6 euro per abitante.
Non solo in Italia
Quest’anno, a ottobre, la Start-Up italiana specializzata nell’efficientamento idrico sarà presente al Made in Italy Pavilion del FITCE 2024, portando innovazione e sostenibilità nel mercato della Florida.