Nel cuore della guerra balcanica: la testimonianza di Operazione Colomba

Andrea Pagliarani della Comunità Papa Giovanni XXIII racconta a Interris.it la sua esperienza nella ex Jugoslavia durante la guerra nei Balcani, illustrando l'impatto umano e il lavoro svolto da Operazione Colomba (il corpo di pace della Comunità fondata da don Oreste Benzi) per promuovere la pace e il dialogo nei conflitti armati

Il vecchio logo di Operazione Colomba con le scritte in serbo croato che significano "Progetto umanitario di pace"

Ventinove anni fa avveniva la strage di Srebrenica. Oltre 8000 ragazzi e uomini bosgnacchi (ovvero musulmani bosniaci) vennero prelevati dalle loro case, uccisi e seppelliti in fosse comuni. Le vittime avevano tutte tra i 12 e i 77 anni. Il rastrellamento durò quasi 3 settimane, dal 6 al 25 luglio del 1995, sia nella città di Srebrenica sia nei dintorni della cittadina bosniaca. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato l’11 luglio Giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio di Srebrenica avvenuto durante la guerra in Bosnia-Erzegovina, scoppiata all’indomani della dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. In tre anni e 8 mesi di guerra fratricida, morirono almeno 93mila persone, di cui il 67% di nazionalità bosniaca e il 25% serba. Il conflitto inoltre costrinse più di 2,2 milioni di persone alla fuga, diventando così il più grande spostamento di persone in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale.

Danni provocati dalla guerra in ex Jugoslavia. Foto: Operazione Colomba Apg23

L’Operazione Colomba nella ex Jugoslavia

Il conflitto nella ex Jugoslavia colpì in maniera particolare l’opinione pubblica italiana che assisteva inerme al massacro che si stava compiendo a pochi chilometri di distanza dalle coste adriatiche. Alcuni italiani partirono verso quelle zone di conflitto per aiutare la popolazione. Tra di loro, c’era anche il giovane Andrea Pagliarani di Operazione Colomba, il corpo di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) fondata da don Oreste Benzi. A 29 anni dall’eccidio di Srebrenica, Andrea Pagliarani racconta a Interris.it la sua esperienza nel cuore del conflitto dei Balcani e il profondo impatto umano che quell’esperienza ha avuto sul suo percorso di vita successivo, sulle orme del “prete dalla tonaca lisa”, don Benzi, oggi Servo di Dio.

Andrea Pagliarani in ex Jugoslavia mentre alza la sbarra al confine dell’autoproclamata Repubblica Serba di Krajina. Foto: Operazione Colomba Apg23

L’intervista a Andrea Pagliarani

Qual è l’origine di Operazione Colomba in Jugoslavia?

“Operazione Colomba è nata come risposta diretta alla guerra nei Balcani. Questo conflitto ha colpito le nostre coscienze perché potevamo percepirlo così da vicino, a poche ore di macchina. Sentivamo il dovere di agire non violentemente in situazioni di guerra, partendo dall’ascolto e dal sostegno alle vittime”.

Qual è stata la tua esperienza durante quel periodo?

“Ho trascorso diversi anni nei Balcani, dal 1992 al 1993 in Croazia e poi dal 1998 al 1999 in Kosovo. Ho iniziato con campi di condivisione temporanei e successivamente abbiamo stabilito presenze permanenti per sostenere il dialogo e la pace tra etnie diverse, vivendo tra campi profughi e zone di conflitto. Dopo aver operato nei Balcani, sono stato anche in Palestina e in Cecenia; infine, ho vissuto 15 anni in Africa. Sono rientrato in Italia da meno di un anno”.

Don Oreste Benzi durante un incontro con i giovani. Foto: Operazione Colomba Apg23

Che ricordi hai delle persone e delle situazioni vissute durante la guerra in Bosnia-Erzegovina?

“Ho ricordi di grande umanità: persone che, nonostante le circostanze drammatiche, non erano così diverse da me. Ho visto famiglie distrutte, sofferenti e disperate per il futuro, ma anche momenti di speranza e di rinascita attraverso il supporto reciproco e la costruzione di legami umani profondi”.

Qual è il messaggio di Operazione Colomba in contesti di conflitti globali?

“Il messaggio è quello di mettere al centro il diritto alla pace e alla sicurezza delle persone, prima di ogni considerazione politica o geopolitica. È essenziale cambiare le priorità nei negoziati internazionali per garantire la protezione delle persone vulnerabili”.

Don Oreste Benzi (di spalle) con Andrea Pagliarani e altri membri di Operazione Colomba in Palestina. Foto: Operazione Colomba Apg23

In che modo la figura di don Oreste ha ispirato la tua vita?

“Don Oreste Benzi è stato un esempio straordinario di impegno per la pace. Era un profeta che ha ispirato tanti giovani con il suo coraggio e la sua costante attenzione agli ultimi. Il suo spirito guida ancora l’Operazione Colomba nel perseguire la pace e la giustizia in diverse zone di conflitto. Sempre al passo degli ultimi”.