Non c’è progresso sociale senza un avanzamento nella cultura. Lo slogan di Matera-Capitale europea della cultura è stato proprio questo. Un leit motiv testimoniato ad ogni livello. Perché “la cultura è la trama del progresso” Gran parte dei problemi attuali. Gli squilibri economici, sociali e ambientali. I comportamenti di intolleranza e di violenza. Tutto ciò si alimenta dell’ignoranza e della paura. Quindi serve uno sviluppo basato sull’educazione. Sulla diffusione delle conoscenze. Su una spinta all’innovazione. Solo una crescita generale della cultura può dare risposte alle aspettative e alle speranze. Occorre, dunque, ampliare lo sguardo che relega la cultura a fenomeni di mero consumo e intrattenimento.
Effetto Matera
Il successo di Matera-Capitale europea della cultura dimostra la possibilità e l’urgenza di non affossare il significato dell’arte e della storia. Senza scivolare in una concezione monumentalistica del patrimonio culturale. Ossia in una visione estranea alla vita delle persone. Da qui l’importanza di connettere strettamente sviluppo culturale e progresso sociale. Unico modo per affrancare il futuro delle prossime generazioni dall’incertezza, dalla disoccupazione, dallo sfilacciamento del tessuto della società civile. Ma soprattutto per ricostruire un nuovo disegno di sviluppo. Valorizzando il capitale culturale. E realizzando una vera democrazia delle opportunità. Senza radici, infatti, non c’è alcun futuro.
Cultura in cammino
Nello stretto rapporto fra cultura e coscienza collettiva un ruolo fondamentale è ricoperto dall’editoria. Le novità sugli scaffali e on line incidono, infatti, sulla crescita civile e democratica di una comunità. Ora, dunque, si affaccia sul mercato editoriale una nuova casa editrice indipendente. Si chiama “Ago edizioni”. E, a partire da ottobre 2023, pubblicherà libri di narrativa. Con speciale riguardo per il patrimonio letterario del Novecento. Ago edizioni “vuole intrecciare un filo diretto tra il libro e i suoi lettori. Ricucendo lo strappo che ha reso introvabili capolavori della letteratura mondiale“, spiegano all’Ansa i responsabili della casa editrice.
Esilio
Tra i primi titoli ad arrivare in libreria “I condannati dell’Escambra” di Norberto Fuentes. Il dissidente del regime cubano nel 1993 fu costretto all’esilio negli Stati Uniti. Dove giunse grazie all’intervento di Gabriel Garcia Marquez e William Kennedy. Apprezzato da intellettuali come Mailer e Cortázar, è autore dei racconti de “I condannati dell’Escambray”. Proposti adesso nella traduzione di Sara Gonsalez. Una testimonianza della miseria umana della guerra. E delle contraddizioni dei regimi che da rivoluzionari diventano reazionari. L’edizione è arricchita dalla prefazione di Italo Calvino. Che lo paragonò a un nostrano Beppe Fenoglio. E da una postfazione inedita dello stesso Norberto Fuentes.
Valore letterario
In libreria a ottobre anche “Confessione di mezzanotte” di Georges Duhamel. Noto soprattutto per l’impiego, nei suoi romanzi, di teorie esistenzialiste. Tesi in seguito approfondite da Sartre e Camus. Autore impegnato nella Resistenza, nel 1950 ha vinto, proprio con “Confessione di mezzanotte” il prestigioso “Grand prix des Meilleurs romans du demi-siècle”. Ago presenta l’opera nella traduzione di Caterina Miracle Bragantini. Inoltre la proposta editoriale punta su due direttrici fondamentali. La prima è un numero ristretto di novità all’anno, titoli inediti e non ancora tradotti in italiano dal grande valore letterario. La seconda si impegna a rileggere, scovare e portare in libreria testi pubblicati lo scorso secolo. Opere che meritano di trovare una nuova collocazione nel dibattito attuale. La grafica di copertina riprende lo stesso concetto. In una cornice molto classica, infatti, vengono inseriti quadri di artisti contemporanei e non. Per comporre un dialogo immaginario tra l’arte e la letteratura.
Fonte d’ispirazione
Proseguendo in questa attività di recupero di grandi opere del Novecento, Ago edizioni pubblicherà, a inizio 2024, “Op Oloop” di Juan Filloy. Un romanzo provocatorio e allucinato. Un inedito assoluto nell’editoria italiana, nella traduzione di Giulia Di Filippo. L’autore, argentino, è stato a sua volta fonte d’ispirazione per altri importanti scrittori. Quali Julio Cortázar e Alfonso Reyes. All’inizio del prossimo anno uscirà anche “Mi troverai nel fuoco” di Robert Lowry. Nella traduzione di Giorgio Monicelli. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1950, nella prestigiosa collana della Medusa. Racconta l’epopea di un reduce dalla guerra. E la devastazione umana della società statunitense a seguito del secondo conflitto mondiale.