R come rinascita. La crisi della pandemia diventa opportunità di crescita

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Oltre la crisi. Testimonianze del cambiamento di vita lavorativa durante la pandemia. Sono le storie di 101 manager, tra i 30 e i 60 anni. In piena pandemia hanno deciso di rinascere professionalmente. Frequentando la business school del Politecnico di Milano. Le loro storie sono state raccontate dal giornalista Filippo Poletti. “MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose” è il primo esempio in Italia di MBAtelling. Ossia di racconto sulla formazione manageriale in formato libro. Testimoni che innovano creando valore per sé, la propria impresa e l’ambiente in cui operano. Il volume racconta le sfide dell’alta formazione in un periodo storico dominato da continui cambiamenti. E include il decalogo dell’MBA Power. Ossia le 10 motivazioni che devono spingere i manager ad acquisire nuove competenze.

Rinascita dalla crisi

Sono i “manager della generazione R come rinascita“, racconta Poletti. E “sono convinti che non basti nascere una volta”. Prosegue l’autore: “Nell’età dell’incertezza occorre rinascere tutti i giorni come professionisti. Per stare al passo con il sapere fluido dobbiamo imparare, disimparare e imparare di nuovo. Acquisendo nuove competenze. Sia ‘dure’ che ‘soffici'”. Prosegue: “Siamo nei tempi del coronavirus. Della guerra in Ucraina. E dello spettro della crisi economica. Così io e tanti altri colleghi ci siamo messi a studiare e ristudiare (e continueremo a farlo) come si governa la trasformazione digitale. Come si fa innovazione radicale o incrementale. Come si sviluppa il pensiero progettuale. Come si mette in piedi una startup. Oppure come si gestisce il cambiamento in azienda”.

Formazione

Protagonisti del libro sono 101 manager. Pronti a ispirare tanti altri professionisti. Si tratta di donne e uomini con formazione di base scientifica o umanistica. Ecco, quindi, che tra le storie ci sono quelle delle neo-mamme manager alle prese con l’alta formazione. Di una tris-mamma. O di diversi neo-papà. Altrettanto toccanti sono le narrazioni di chi ha seguito a distanza il percorso formativo dall’Ucraina sotto le bombe di Kiev come Sergii Markovskyi. O di chi ha lasciato la patria per venire a studiare a Milano. Colombia, Cile, Perù, Bolivia oppure Cina. Tanto per citare alcune nazioni del mondo rappresentate in “MBA Power”.

Missione professionale

Sui temi della vocazione professionale al cambiamento è intervenuto anche papa Francesco. “Oggi il lavoro è a rischio. E’ un mondo dove il lavoro non si considera con la dignità che ha e che dà– ha sottolineato il Pontefice, dialogando con gli imprenditori genovesi-. Il mondo del lavoro è una priorità umana. E’ una priorità cristiana perché viene da quel primo comando che Dio ha dato ad Adamo: ‘Va’, fa’ crescere la terra, lavora la terra’. C’è sempre stata un’amicizia tra la Chiesa e il lavoro. A partire da Gesù lavoratore. Dove c’è un lavoratore, lì c’è l’interesse e lo sguardo d’amore del Signore e della Chiesa. Il lavoro va fatto bene. A volte si pensa che un lavoratore lavori bene solo perché è pagato. Questa è una grave disistima dei lavoratori e del lavoro. Perché nega la dignità del lavoro, che inizia proprio nel lavorare bene per dignità, per onore“.

Oltre la crisi

“Quando passa nelle mani degli speculatori, tutto si rovina – osserva Jorge Mario Bergoglio- Con lo speculatore, l’economia perde volto e perde i volti. E’ un’economia senza volti. Un’economia astratta. Dietro le decisioni dello speculatore non ci sono persone. Quando l’economia perde contatto con i volti delle persone concrete, essa stessa diventa un’economia senza volto. E quindi un’economia spietata“. Il Papa cita a questo proposito una frase di Luigi Einaudi. L’economista e presidente della Repubblica scriveva: “Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano. Nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di guadagno. sono luoghi del popolo di Dio“. Oltre la crisi, la rinascita attraverso il lavoro, dunque.

Incontri

Molti degli incontri tra Dio e gli uomini, di cui ci parlano la Bibbia e i Vangeli, “sono avvenuti mentre le persone lavoravano”, evidenzia il Pontefice. “Mosè sente la voce di Dio che lo chiama e gli rivela il suo nome mentre pascolava il gregge del suocero. I primi discepoli di Gesù erano pescatori e vengono chiamati da Lui mentre lavoravano in riva al lago“. Quindi “lavorando diventiamo più persona. La nostra umanità fiorisce. I giovani diventano adulti soltanto lavorando. La Dottrina sociale della Chiesa ha sempre visto il lavoro umano come partecipazione alla creazione che continua ogni giorno. Anche grazie alle mani, alla mente e al cuore dei lavoratori”.
Giacomo Galeazzi: