La crisi Covid si quantifica anche in perdita di posti di lavoro. Le ripercussioni occupazionali dell’emergenza sanitaria gravano sul sistema paese. Ad incidere in positivo sull’uscita dalla pandemia può essere il contributo dell’industria ferroviaria “made in Italy”. Il settore ferroviario ha sempre più una configurazione multinazionale. “Sia per i produttori di attrezzature e prodotti. Sia per le aziende che operano nel campo dei servizi ferroviari”, spiega Stephen Brooks. Ciò vale anche per il mercato italiano. Nel quale i principali produttori di apparecchiature ferroviarie sono parte di grandi aziende. Accanto alle multinazionali c’è una base di piccole aziende italiane. Altamente qualificate. Che servono principalmente un mercato ferroviario interno. La pandemia spinge a interrogarsi sul futuro.
Come uscire dalla crisi Covid
Dove portano binari del settore ferroviario in Italia? In termini di linee-chilometri, la rete ferroviaria italiana è la quarta più grande in Europa. Dopo quelle di Francia, Germania e Polonia. L’Italia è coinvolta in diversi progetti prioritari voluti dall’Unione Europea nel campo dei trasporti. Gli investimenti in infrastrutture ferroviarie urbane hanno ripercussioni positive sulla mobilità della città. Aiutano a proteggere l’ambiente. E a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Questo si traduce in nuove reti di metropolitane, tranvie. Oltreché in ampliamenti e miglioramenti delle reti già esistenti.
Benefici
Ecco un esempio. Sarà italiano il primo treno proiettile negli Usa. Houston-Dallas a 320 chilometri all’ora. Contratto da 16 miliardi di dollari a Webuild (Salini Impregilo) per realizzare in Texas la prima ferrovia ad alta velocità negli Stati Uniti. I benefici sulla filiera “made in Italy”. Fino ad oggi non esistono negli Stati Uniti sistemi per correre in treno a più di 250 chilometri l’ora. Ora il gruppo Webuild (+6% in Borsa a Milano) ha portato a casa un contratto da 16 miliardi di dollari negli Usa per realizzare la prima ferrovia ad alta velocità in America. La nuova infrastruttura ferroviaria permetterà a un “treno proiettile”, sul modello giapponese Shinkansen, di collegare Dallas e Houston, viaggiando a 320 chilometri orari. E coprendo così in 90 minuti la distanza tra le due metropoli. Benefici per la filiera italiana.
La sfida dell’innovazione
La ex Salini Impregilo, insieme alla controllata statunitense Lane Construction, ha firmato un accordo con la società Texas Central. Per un importo tra i maggiori nella storia delle infrastrutture americane. Prevede la progettazione e la costruzione di tutti gli impianti civili della linea ferroviaria. Con viadotti per circa la metà del tracciato, banchine, edifici. E servizi per la manutenzione, per il deposito dei treni e per lo stoccaggio dei materiali. Comprese le tre stazioni passeggeri. Oltre a Houston e Dallas, l’unica intermedia, Brazos Valley, per il maggior ateneo texano. “Sono onorato- commenta l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini – di guidare un gruppo di uomini e donne che ci hanno portato a un risultato cosi importante per noi. E per tutta la filiera produttiva di settore. Mettendo la nostra esperienza al servizio di questo progetto cosi innovativo e sfidante negli Stati Uniti. La firma del contratto rappresenta il coronamento di 4 anni d’attività, con la nostra società Lane. Con cui abbiamo sviluppato il design a fianco del cliente“.
Progetto Italia
Più in generale, osserva Salini, “rappresenta per il gruppo il raggiungimento di un sogno che viene da lontano. con la creazione nel 2014 di un campione nazionale che univa le competenze di Salini con quelle di Impregilo. A cui si sono aggiunte quelle di Lane nel 2016. E oggi si stanno aggregando quelle uniche di progettazione e ingegneria di Astaldi. Nell’ambito di Progetto Italia“. I lavori del resto, come lo stesso gruppo sottolinea, porteranno vantaggi non solo sul posto. Ma anche per il polo delle costruzioni italiano (Progetto Italia). E per il comparto in generale in Italia. Il contratto alza al 35% la percentuale del portafoglio ordini costruzioni negli Usa di Webuild. Inoltre il progetto rappresenta un’occasione per le imprese italiane che lavorano col gruppo. Inclusa Italferr (Gruppo Ferrovie dello Stato) che farà la supervisione alla progettazione.
Posti di lavoro post-Covid
Recuperare strada sul fronte occupazionale è una necessità dopo la crisi Covid. Conferma le ricadute l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: “L’operazione dimostra come le imprese italiane siano capaci di competere su tutti i mercati internazionali. E di eccellere in quei settori dove tecnologia, ricerca e sostenibilità sono alla base di progetti vincenti”. Il progetto, secondo la stima di Webuild, genererà 36 miliardi di dollari di benefici economici in 25 anni. E creerà 17 mila posti di lavoro diretti nei primi 6 anni. E oltre 20.000 indiretti. Più contratti per la filiera italiana specializzata. E, a treni in servizio, oltre 1.500 posti di lavoro diretti. Vantaggi inoltre per l’ambiente, con 700.000 tonnellate annue in meno di anidride carbonica. Viene stimato infatti che useranno il nuovo treno 6 milioni di texani entro il 2029. E oltre 13 milioni entro il 2050.