Addio al “medico dei senzatetto”, 365° dottore ucciso dal Covid. Bernardo Cozzolino è morto per effetto del virus che fino alla fine ha combattuto in prima linea. A Ercolano il “samaritano dei clochard” si prendeva cura degli ultimi. Da medico di medicina generale era un punto di riferimento sanitario e solidale nella cittadina campana. Con la sua morte salgono a 365 i camici bianchi portati via dalla pandemia.
Martiri del Covid
Il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli commemora Cozzolino. E ricorda che da volontario, curava gratuitamente i clochard nelle stazioni napoletane. “Condoglianze alla famiglia dall’ordine dei medici di Napoli per la perdita di un collega. Di un medico di medicina generale. Svolgeva un ruolo insostituibile e preziosissimo- afferma Anelli-. Condoglianze a tutti i suoi assistiti. A tutte le persone a cui è stato vicino senza risparmiarsi. Incarnando i principi del codice deontologico”. Aggiunge Anelli: “Il Covid si è portato via il medico degli ultimi. Dei più fragili. E’ un giorno triste. L’auspicio è che il suo esempio sia seguito da tanti colleghi. Per non lasciare senza assistenza coloro che ne hanno più bisogno. La tutela della salute è un diritto di ogni persona. Per molti è l’unica maniera di vedersi riconosciuta la dignità che spetta a ciascuno di noi. Per il solo fatto di essere al mondo”.
Listato a lutto
Tra i 365 sanitari falciati dal Covid c’è, tra gli altri, Roberto Stella, responsabile dell’area formazione della Fnomceo, e presidente dell’ ordine dei medici di Varese. E poi Marcello Natali, segretario Fimmg (medicina generale) di Lodi. Ivano Vezzulli, medico di medicina generale nel lodigiano. Mario Giovita, medico di Medicina Generale della provincia di Bergamo. Raffaele Giura, primario di pneumologia a Como. Carlo Zavaritt, medico bergamasco. Giuseppe Borghi, medico di medicina generale a Casalpusterlengo. Chiara Filipponi, anestesista di Portogruaro. Si allunga di continuo il triste elenco dei medici caduti nel corso dell’epidemia di Covid-19.
Una lezione per tutti
A partire da marzo i loro nomi sono riportati sul Portale Fnomceo listato a lutto in loro memoria. Una “spoon river” sanitaria progressivamente aggiornata. Un monito, una lezione per tutti. “I morti non fanno rumore, non fanno più rumore del crescere dell’erba, scriveva Ungaretti– sottolinea Filippo Anelli-. Eppure, i nomi dei nostri amici, dei nostri colleghi, messi qui, nero su bianco, fanno un rumore assordante. Così come fa rumore il numero degli operatori sanitari contagiati. Che costituiscono ormai il 10% del totale. Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi. Fa male ai cittadini. Fa male al paese”.
Chiamata d’aiuto
“Nell’elenco – spiega il presidente dei camici bianchi– si è deciso di includere tutti i medici. Pensionati o ancora in attività. Perché tutti i medici sono uguali. E uguale è il cordoglio per la loro perdita. Alcuni dei medici pensionati, inoltre, erano rimasti o erano stati richiamati in attività. Alcuni di loro avevano risposto a una chiamata d’aiuto. Perché non si smette mai di essere medici. Lo si resta sino in fondo. E per tutta la vita”.